XXVII Domenica T. O. - Anno A

Pubblicato in Domenica Missionaria

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Letture:
Is. 5,1-7;
Sal. 79;
Fil. 4,6-9;
Mt. 21,33-43; I vignaioli disonesti: “vi sarà tolto il regno di Dio”.

 

Ingresso:
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore, e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo.

 

Ancora una parabola che fa riferimento alla vigna. Mentre le due delle precedenti domeniche sono esclusive di Matteo, quest’ultima è riportata anche da Marco e da Luca.

Oggi Gesù lancia un ultimo appello ai responsabili di Israele, che stanno complottando per ucciderlo. Egli cerca di provocare in loro un ripensamento, una conversione, prima che sia troppo tardi. Lo fa attraverso una parabola che rievoca alcune tappe fondamentali della storia della salvezza, la storia dell’amore fedele e ostinato di Dio per il suo popolo.

Questa parabola ha tre riferimenti:

1. al popolo eletto: 

Dio dice con il profeta Isaia: “Che cosa c’era ancora da fare per la mia vigna che non l’abbia fatto?”. Quei vignaioli credevano di uccidere il figlio e di tenersi la vigna, invece il padrone glorificò suo figlio, si riprese la vigna, e la diede ad un altro popolo.

 “La pietra scartata dai costruttori”, (l’espressione che Gesù la attinge dal Salmo 117): la sua umiliazione - il suo essere scartato raggiunge il culmine quando viene eliminato sulla croce, invece “è diventata testata d’angolo”: il figlio rifiutato e ucciso è paragonato alla pietra scartata dai costruttori perché ormai irrimediabilmente sbriciolata e inutilizzabile; prodigiosamente per opera esclusiva del Signore la pietra si ricompone, anzi diventa massiccia pietra angolare portante l’edificio costruito su di essa: colui che dà consistenza e senso a tutta la realtà, in Lui avviene il perdono - la restaurazione, Egli è il cardine del cielo e della terra - l’esemplare e il riferimento in forma assoluta.

2. al nuovo popolo fondato su Cristo:

Ecco che la Chiesa si sostituì alla sinagoga e la salvezza viene estesa a tutti i popoli. Il profeta Isaia aveva parlato della distruzione della vigna; Gesù invece annuncia che la vigna sarà data ad un altro popolo, ovvero alla Chiesa. Che arricchisce con la promessa a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”.

Se non daremo i frutti tanto attesi, anche a noi toccherà la stessa sorte. La Chiesa certamente durerà sino alla fine dei tempi, come Gesù ha promesso, ma la storia insegna che diverse chiese locali sono scomparse: Chiese locali fondate da S. Paolo in Asia. Se una Comunità cristiana sarà fedele all'insegnamento di Gesù e obbediente all’autorità, continuerà nel tempo.

3. a ciascuno di noi che è la vigna di Cristo:

La vigna simboleggia anche ciascuno di noi, ogni anima in particolare. Siamo chiamati a portare frutti abbondanti di opere buone; ma, per far questo, dobbiamo rimanere uniti a Gesù, come il tralcio è unito alla vite. Senza di Lui sarà impossibile compiere delle opere meritorie per la Vita eterna. Gesù ce lo dice: «Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,1-5). Dio ci ha arricchiti della Grazia, delle Virtù infuse, dei doni dello Spirito Santo.

Rimaniamo uniti a Gesù con la fede, la preghiera e i Sacramenti. Allora la linfa vitale della grazia scorrerà nella nostra anima e noi riusciremo a produrre abbondanti frutti per la Vita eterna.

Il padrone della vigna ha una duplice rivincita.

La prima riguarda Gesù: Colui che i capi del popolo hanno eliminato giudicandolo una pietra di scarto, inutile e inadatta a far parte dell’edificio (la comunità di Israele) Dio lo ha riabilitato scegliendolo come pietra d’angolo, con una funzione essenziale e decisiva nella costruzione del nuovo tempio (la comunità messianica). E qui siamo invitati a contemplare il Crocifisso, lo scartato, nella sua passione umiliante, ma risuscitato e costituito dal Padre Signore e fonte di vita.

La seconda rivincita riguarda, appunto, la comunità dei credenti: “A voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”. Questo popolo è il vero Israele, sostenuto e unificato dall’unica pietra d’angolo che è il Cristo crocifisso e risorto. Comprende ebrei e pagani che aderiscono nella fede al Signore Gesù.

Ecco la meraviglia operata dal Signore:

la croce genera redenzione, - dalla morte scaturisce la vita, - dal sepolcro irraggiano la risurrezione e la gloria - proprio il Cristo Crocifisso diventa il Signore dell’universo.

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