XVII Domenica – T. O. - Anno A

Pubblicato in Domenica Missionaria

Letture:
1Re. 3,5.7-12;
Sal. 118;
Rm. 8,28-30;
Mt. 13,44-52; - “Estrae dal suo tesoro cose nuove e vecchie”.

 

Ingresso:
Dio sta nella sua santa dimora;
ai derelitti fa abitare una casa,
e dà forza e vigore al suo popolo.

 

Anche oggi il Vangelo ci presenta tre parabole.

1. - In una parola, il tesoro è Cristo, la perla preziosa è Gesù Cristo stesso, conosciuto, amato, annunciato. Il Papa Beato Paolo VI ce ne ha lasciato una viva testimonianza nella appassionata omelia missionaria del 29 novembre 1970, davanti a due milioni di persone nel "Quezon Circle" di Manila: 'Guai a me se non predicassi il Vangelo!' (1 Cor 9,16) ...

Gesù è il Cristo, Figlio del Dio vivo. Egli è il Maestro dell'umanità, e il Redentore. Egli è il centro della storia e del mondo. Egli è colui che ci conosce e che ci ama. Egli è il compagno e l'amico della nostra vita. Egli è l'uomo del dolore e della speranza... Io non finirei più di parlare di Lui. Egli è la luce, è la verità, anzi egli è 'la via, la verità, la vita (Gv 14,6).

Egli è il pane, la fonte d'acqua viva per la nostra fame e per la nostra sete, egli è il pastore, la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto, il nostro fratello... A tutti io lo annunzio: Gesù Cristo è il principio e la fine; l'alfa e l'omega. Egli è il re del nuovo mondo. Egli è il segreto della storia. Egli è la chiave dei nostri destini. Egli è il mediatore, il ponte fra la terra e il cielo; Egli è il Figlio dell'uomo, perché Egli è il Figlio di Dio, eterno, infinito; è il figlio di Maria...

2. - "Il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo". Così è per la perla preziosa, dove il mercante esperto... "va, vende tutti i suoi averi e la compra".

Qui si tratta di saper cogliere il valore del tesoro e della perla, di stimare cioè come primario e assoluto il Regno di Dio, al di sopra di ogni altra cosa o persona, per cui si vende tutto; di intuire che si è davanti all'occasione unica. Saper cogliere questo è però quello che noi chiamiamo il dono della fede, per la quale bisogna pregare, ma che richiede sia anche alimentata da una conoscenza ben specifica e da una volontà ben determinata.

Se il dono di Dio è il massimo tesoro, a quello si deve relativizzare tutto il resto, e se necessario, sacrificarvi tutto. Si tratta di fare tutto il necessario per assicurarsi l'ingresso nel Regno dei cieli; non approfittarne, sarebbe una imperdonabile insipienza.

Nulla è troppo caro di fronte al bene offerto: puntare su questo bene tutto quello che si possiede e si è, significa realizzare l'unico affare straordinario della propria vita. Magari noi siamo anche convinti di queste cose; ma come ne siamo coerenti?

Troppo spesso "due morali" parallele guidano la nostra vita e la nostra storia. Ma sta proprio in questa separazione la radice di tanto disagio personale e sociale della nostra società.

Tutta la passione e la premura di Dio è per aiutare l'uomo a capire e vivere questa proposta e chiamata alla vita piena. "Noi sappiamo - ci dice Paolo oggi nella seconda lettura - che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio". in realtà è Dio che vede e vuole il mio bene. Non ho che da abbandonarmi con fiducia e docilità evitando di ridurre a un progetto grande quanto il cuore di Dio. Preghiamo il Signore che ci faccia attuare il suo disegno, come Gesù ci ha insegnato a dire: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".

3. A conclusione del suo lungo discorso in parabole Gesù ci dice: "Avete capito tutte queste cose?".  "Gli risposero: Sì". Lo possiamo dire anche noi? Nel senso che si aspetta Cristo da noi, un sì personale, convinto, ben consapevole dei contenuti e dello stile propri che il progetto cristiano costituisce entro appunto la cultura secolarizzata che regna ormai dovunque in mezzo a noi.

Chiediamo con umiltà oggi anche noi - come ha fatto Salomone ricordatoci nella prima lettura - "non una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei nemici, ma il discernimento nel giudicare", di divenire - come insegna Gesù oggi nel vangelo - discepoli del Regno dei cieli, "capaci di estrarre dal proprio tesoro cose nuove e cose antiche".

La Madonna è la prima e perfetta discepola di suo Figlio Gesù: lei ha capito gli insegnamenti di Gesù, li ha coltivati nel suo cuore immacolato ed ha prodotto i frutti di partecipare all’opera di Gesù come Corredentrice. Chiediamole di ottenerci tanta umiltà da aprire sempre il nostro cuore all’insegnamento di Gesù.

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