V Domenica - TO -Anno B

Pubblicato in Domenica Missionaria

Letture:
Gb 7,1-4.6-7
Sal. 146
1Cor 9,16-19.22-23
Mc 1,29-39: Guarì molti che erano affetti da varie malattie.

Canto al Vangelo
Alleluia – alleluia
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

"Tutti ti cercano!". Gesù risponde: “Andiamo altrove perché io annunci anche a loro il Regno”. In un'altra occasione, dopo la moltiplicazione dei pani, Gesù reagì: "Voi mi cercate perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati! Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'Uomo vi darà." (Gv 6,26-27).

Il ministero di Gesù era prima di tutto quello di annunciare la Parola di Dio. Quando poi Gesù si rende conto che la gente, i malati, non vedevano in lui altro che un uomo capace di compiere prodigi, allora si allontana, rifugiandosi nella solitudine e nella preghiera mattutina, alla ricerca del vero significato della propria missione, e della volontà del Padre.

Cercare il Signore solo per ottenere miracoli e favori, non è fede! Tanti cristiani sono devoti di certi Santi, non tanto per imitare la loro santità, ma per fini egoistici e ottenere miracoli e grazie! I “miracolati” di Gesù sono fatti che fanno “risorgere”, di nuovo si alzano in piedi, ma per incamminarsi sulla strada del servizio a favore di tutti i bisognosi.

Dio non appartiene a nessuno! Siamo noi che apparteniamo a Dio, fatti a sua immagine e somiglianza, servi suoi. Essere servi di Dio è la condizione per sentirci veramente liberi da tutto e da tutti. Liberarci del giogo di Dio - un giogo che Gesù definisce lieve e leggero - significa cadere in schiavitù di altri dei: denaro, piacere, carriera, persone.

Il senso del discorso di Paolo (seconda lettura) è analogo: ”Guai a me se non predicassi il Vangelo”! Il Vangelo va annunciato, servito non per trarne guadagno, ma per diventarne pienamente partecipi! Dio va amato, pregato, non per aver qualcosa in cambio, ma per puro amore. Alimentare il nostro amore per Dio, con la preghiera, con una intensa vita sacramentale è già, esso stesso, premio e caparra di vita eterna.
Quando abbiamo una buona relazione con Dio tutto il resto “funziona” meglio.

Il dono più bello che Dio ci ha fatto è lo Spirito Santo! (Rm 8). Di questo dono ci facciamo pure annunciatori e ambasciatori. Nessuna gelosia che gli altri possano godere del nostro stesso bene! Ciò che Dio dà a un altro, non lo toglie a noi!
Gesù non è stato in grado di convincere con parole i suoi ascoltatori che tutti non potevano incontrare Lui, ascoltare Lui... L'unico modo perché Cristo potesse raggiungere tutti ed essere finalmente di tutti e per tutti, era quello di darci in dono il suo corpo, nel sacramento dell'altare, Eucaristia con Comunione! La Sua presenza fisica, in forma umana, come ancora scrive san Paolo (Fil 2), si rivelò paradossalmente un impedimento alla comunione con tutti.

La vita è un soffio e un duro lavoro”, ci ricorda Giobbe (I lettura), perciò gestiamo bene la vita, e diciamo con A. Manzoni :”La vita non è già destinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto”( Promessi sposi, c.22). Ed è vero quanto dice ancora lo stesso autore: “ Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per dare loro una gioia più certa e più grande”.

Condividere è la parola d'ordine della nostra fede: dobbiamo convertirci da ogni istinto di possesso che ci allontana dalla comunione e ci isola in un “privato” che non ha nulla in comune con l'ideale cristiano. Tra pochi minuti reciteremo il Padre Nostro, dove i verbi sono tutti declinati al plurale sul “noi”.

Maria SS., la prima missionaria che portò Gesù in grembo a S. Elisabetta e poi lo presentò ai pastori, ai Magi e in Egitto, ci aiuti ad essere testimoni di Cristo nella nostra vita.

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