XXVII Domenica Tempo Ordinario

Pubblicato in Domenica Missionaria

 “Signore, aumenta la nostra fede!” Lc.17,5-10.

Siamo nel mese di Ottobre, il mese “missionario” per eccellenza, e oggi e nelle domeniche successive, la Parola di Dio ci invita a riflettere sulla fede.

> La storia della fede comincia con Abramo, e il suo atteggiamento di fronte a Dio è un atteggiamento di fede: ha risposto prontamente di sì alla chiamata di Dio che sconvolgeva i suoi piani, disposto a dare tutto a Lui, anche a sacrificare il suo unico figlio. I Profeti, durante tutta la storia del popolo di Dio, sono stati gli araldi della fede.

Pertanto in questo contesto, ci viene presentato oggi il tema della fede.

> Per un cristiano, dire “fede” è dire “tutto” e purtroppo vuol dire pure “niente” per chi non ce l’ha!

Aver fede, vuol dire dare credito a Dio, vuol dire aderire totalmente ad un Altro, fare affidamento su una Persona: Gesù Cristo. E, certo, non è una cosa facile, specie ai nostri giorni.

/ Lo sperimentarono già gli Apostoli, che pur vivevano con Cristo, tanto da pregarlo:”Aumenta la nostra fede”. E noi? Non si tratta di aumentare la fede in senso quantitativo, ma di avere una fede coerente, capace di sintesi tra la fedeltà al Vangelo di Gesù e l’impegno nella vita quotidiana. Non mettere un solco tra quello che credo e quello che faccio. E questo è difficile! Basta osservare quanti numerosi sono coloro che si dicono credenti e non praticanti! Costoro sono solo credenti di facciata e ipocriti!  Paolo VI ha detto:”Il cristianesimo non può contentarsi di cristiani mediocri, non può essere vissuto in maniera qualunque; o lo si vive in pienezza, o lo si tradisce”.

Mai dire: “non c’è più nulla da fare..la realtà è quella che è..”. Forse la realtà è quella che è, perché la nostra fede è quella che è!. Tutto è possibile a chi crede.

Il giusto vivrà per la sua fede”, e S. Paolo facendo eco a questa frase del profeta Abacuc, dice che si è giustificati, e si ha la vita eterna solo mediante la fede in Gesù Cristo, non in una fede generica e qualsiasi, ma della fede in Gesù Cristo, cioè in “Colui che è stato messo a morte per i nostri peccati ed è risorto per la nostra giustificazione”(Rom.4,25).

> La fede in Gesù ha veramente “vinto il mondo!”. Ha vinto il mondo giudaico che si gloriava della sua Legge; ha vinto il mondo greco che si gloriava della sua sapienza; ha vinto il mondo romano che si credeva invincibile nella sua potenza; ha vinto tutto questo nel modo più puro,con il martirio.

Se aveste fede”.., dice Gesù, quasi come un sospiro; e ci richiama all’altra frase di Gesù: “Se tu conoscessi il dono di Dio”.. Sono frasi misteriose e sconvolgenti. La fede in Gesù ha smosso alberi secolari, ha sgretolato delle montagne; la sua forza si è rivelata irresistibile. Il Signore parla al condizionale, l’onnipotenza di Dio non fa pressione incontrando la nostra libertà umana.

> Ora che differenza c’è tra la fede del pio israelita dell’AT. e il cristiano del NT.?

  1. Il pio israelita dell’AT. con l’occhio della fede vedeva: 1. Dio che nell’Esodo aveva liberato il suo popolo con mano tesa dalla schiavitù in Egitto. 2. Vedeva poi lo stesso Dio che sul Sinai aveva sancito l’Alleanza col suo popolo. Tutto questo poi veniva sempre richiamato dai Profeti.
  2. b. E il cristiano del NT. cosa vede con l’occhio della fede? Vede Gesù Cristo morto e risorto per lui, che nella Chiesa, gli dona il suo Spirito e la sua salvezza. La sua fede è fede in Gesù; Gesù ne è l’anima e l’oggetto primario. Fede è credere che Dio è all’opera in Gesù di Nazareth.

/ Il Credo che recitiamo durante la Messa è la professione della nostra fede negli eventi che hanno Gesù per protagonista. Gesù è il sole della nostra fede: non si tratta di credere in un altro Dio, ma nella persona di Cristo che si è rivelato e ha operato la salvezza nella storia. Noi non crediamo in una serie di verità staccate da credere, ma in Colui che le ha rivelate a attuate.

/Il vero credente, per la Bibbia, è colui che sperimenta Dio come la “roccia” della propria esistenza, e può dire:”Ti amo, Signore, mia forza, mia roccia, mia fortezza, mia rupe, mio scudo e baluardo, mia potente salvezza”(Sal.18,2-3). La parola “credo” deriva da “cor-do”, cioè metto il cuore su una cosa. Questa fede dà anche sicurezza di fronte alla morte. Dio ha rischiato di dover tremare per noi, affidandoci il Figlio suo diletto, pur sapendo ciò che gli avremmo fatto!..

  • La fede non ci è stata data per vedere le cose che non vanno, ma per farle andare meglio.

Il Signore vuole da noi solo un po’ di fede, sia pure piccola come un granello di senape.. La fede è sì una scelta dell’uomo, ma è anche soprattutto un “dono” di Dio, una grazia. Nessuno può conquistarla, guadagnarla o comprarla; si può soltanto chiederla, implorarla, e la si impara perciò mettendoci  in ginocchio. Un pizzico di fede autentica è in grado di compiere cose impossibili, straordinarie, come hanno fatto i Santi!

> Kierkegaard ha detto:”La fede è una faccenda terribilmente pericolosa per gli smidollati”. Quando uno crede di aver trovato una fede comoda, una fede facile, vuol dire che ha perso la fede!

Un autore ha scritto:” Dice il credente all’incredulo:”Come fai a vivere senza la fede?”. Risponde l’incredulo al credente:”E tu che hai la fede, come fai a non vivere meglio”?.(Jean Rostand).

“Per me vivere è Cristo”, ha detto S. Paolo, e la fede gli ha donato tutto, per farlo un degno testimone e apostolo di Cristo.

> Tuttavia il carattere assolutamente “gratuito” della fede come dono di Dio, non deve inorgoglirci in nessun  modo per quanto facciamo, perché restiamo sempre dei “servi inutili”. La saggezza ponderata ma sicura e senza cedimenti è quella che porta l’uomo di fede a non diventare né un timido, né un fanatico, ma un uomo profondamente equilibrato che sa sempre cercare e mettere al primo posto della sua vita, Dio e il suo Regno.

> Oggi il cristiano vive in un mondo secolarizzato da cui Dio è assente, che vive e si organizza senza di Lui! Persino le feste religiose, sono spesso un pretesto per divertirsi, non tanto per rendere culto a Dio o ai Santi festeggiati; altro che diventare migliori imitando le virtù dei Santi!

In questo mondo il cristiano autentico con la sua fede ha il compito di smantellare le false sicurezze e di proporre a tutti la sua grande speranza. Però attenti: non pretendere dal Signore tutto, perché Lui potrebbe dirci:”Cominciate col poco che avete e compirete tutto quello che desiderate. Non chiedete di avere più fede, ma cominciate con quella che avete!”

* “Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede” (1 Giov.5,4).

* “Questa è l’opera di Dio: credere in Colui che Egli ha mandato”(Gv.6,29).

* Il cristianesimo è questione di fede, e la storia della fede iniziò con Abramo, uomo di fede.

* Credere è fidarsi di Dio, soprattutto nelle difficoltà; credere è obbedire a Dio per mezzo di Gesù  

   Cristo e con l’aiuto dello Spirito Santo, nella Chiesa.

* Non è possibile leggere la Bibbia senza la fede, e non è possibile vivere senza la fede.

* Facciamo nostra oggi la preghiera degli Apostoli e diciamo: “Signore, (credo ma) aumenta la           

   nostra fede”! Dammi di saper credere, dammi un cuore di credente.

/ L’Eucaristia che stiamo celebrando ci aiuti a vivere di fede con la forza del Pane di Vita.

 

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