Tutti i profeti di ieri(es. Geremia), e di oggi, hanno capito a loro spese, che la verità ferisce, e così sono stati eliminati!.
Questa “non pace” e “divisione” di Gesù, è tra chi ha fede e aderisce a Cristo, e tra chi non ha fede e vive come se Cristo non fosse mai esistito. Davanti al Vangelo di Cristo non possiamo essere “neutrali”: come suoi seguaci, non possiamo seguire 2 padroni: dobbiamo scegliere la verità o l’errore, Cristo o Satana, la guerra o la pace, il bene o il male. Il diavolo tenta sempre di mettere confusione nella fede, dividere, e questa non possiamo nasconderla a dispetto di tante sette confusionarie! Gesù non è venuto a tranquillizzare le nostre coscienze, ma a risvegliarle; ha alimentato la lotta tra la luce e le tenebre, tra l’amore e l’egoismo. Ai discepoli, Cristo non ha promesso sicurezza, immunità dai pericoli. Anche loro sono portatori di “fuoco” e di “divisione”. Il cristiano non può accettare l’ambiguità del compromesso con il peccato, non può trovare un accordo tra il vero e il falso. La fede in Cristo obbliga i credenti a restare saldi nella verità, e paradossalmente crea nemici, pone ostacoli, crea separazione anche tra i membri di una stessa famiglia.
Il termine “angosciato” vuole letteralmente dire: sono trattenuto e afflitto per non poter realizzare subito, o quanto prima quello che mi è stato assegnato di fare. Il battesimo di cui parla Gesù è quello della sua Pasqua: della sua passione, crocifissione, morte e risurrezione. Sulla Croce Gesù fu immerso fino al collo nel suo sangue, e anche dalla croce sarebbe scaturito un lavacro di purificazione di tutti i peccati: sangue e acqua uscirono dal suo costato.
Gesù dice: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!”. Evidentemente non si tratta di fuoco materiale,(gli incendi, le devastazioni barbare e terroristiche sono frutto del peccato, non dell’amore!); si tratta di un fuoco speciale, il “fuoco di Dio”, il fuoco di amore, l’amore di Dio per l’uomo che si rivela sulla Croce: ”Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”(Gv.12,32). La Parola di Cristo è un fuoco che brucia, un giudizio che discrimina, una spada che divide. Fuoco indica pure lo Spirito Santo che a Pentecoste discese sugli Apostoli sotto lingue di fuoco. Il fuoco purifica e rende puri e santi chi segue il Signore; ma anche brucia e distrugge quanti resistono all’amore di Cristo, opponendosi.
I contrasti interni e le persecuzioni, generarono crisi e smarrimento: persino all’interno delle comunità e delle famiglie ci si osteggiava, si tradivano, si consegnavano ai tribunali. E tutto questo a causa di Colui che doveva fondare la fraternità e instaurare la pace sulla terra. E’ uno dei paradossi del cristianesimo quello di essere “guerra e pace”. Gesù aveva detto: “Vi do la mia pace”; ma questo provocava dapprima tormento e inquietudine, perché era venuto a portare il fuoco, non l’acqua benedetta. Non dobbiamo immaginare che la carità fiorisca sempre in un clima di dolcezza armoniosa e senza conflitti; con Gesù la carità è diventata una lotta contro tutte le tenebre che sussistono nell’uomo e nella società. Quando Gesù Bambino fu presentato al Tempio, il vecchio Simeone, mosso dallo Spirito, annunciò che Gesù “è qui per la rovina e la risurrezione di molti… segno di contraddizione”(Lc.2,34). Gesù è stato davvero segno di contraddizione e di divisione dell’umanità: o con Cristo o contro Cristo. La sua missione è una missione di liberazione dal peccato e di salvezza.
E’ un testo evangelico strano, quello che oggi abbiamo udito, strano per noi, che siamo abituati a rappresentarci un Gesù meraviglioso, con grandi occhi, una barba ben curata, vestito bene, con abiti dai colori morbidi e un’aureola di dolcezza che lo circonda. Ma l’ammonimento di oggi è chiaro.
“Sono venuto a portare il fuoco.. a ricevere un battesimo.. a portare la divisione”. Lc.12,49-57
> S. Luca compose questo brano in un momento in cui i cristiani vissero ore tragiche e difficili.
Questo fuoco sarà acceso quando Gesù avrà ricevuto il battesimo della morte.
“C’è un battesimo che debbo ricevere; e come sono angosciato, finchè non sia compiuto!”.
/ Tutta la vita di Gesù è un camminare, un muoversi verso l’ultima “ora”, quella fissata dal Padre come glorificazione suprema.
3. “Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione”.
/ Il cristiano che si mette dalla parte di Cristo, entra per ciò stesso nella mischia e nella lotta, come per chi scende nello stadio per conquistare la vittoria, si spoglia di tutto ciò che può renderlo meno agile (il peccato), e fissa lo sguardo sull’unico e vero modello della gara e della vita cristiana: Cristo Gesù(Ebr./ II lettura). Il suo mettersi come concorrente sulla linea di partenza comporta una competitività, un gareggiare, una lotta, avere nemici! Nelle tribune c’è chi lo applaude e chi fa di tutto per scoraggiarlo!. Chi è con Cristo supera la divisione con l’amore, non rende male per male, ma sa vincere il male con il bene, ripaga l’odio con l’amore.
> Citazioni:
“Il regno dei cieli soffre violenza, e i violenti se ne impadroniscono”(Mt.11,12).
“Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi”(Lc.9,26).
“Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”(Mt.12,30).
“ Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato”(Mt.24,11-13).
Agostino: “Signore, hai fatto il nostro cuore per Te, ed esso è inquieto finchè non riposa
in Te”.
Preghiamo il Signore che accendi in noi questo fuoco e ci rinnovi nel profondo, affinchè diventiamo fermento attivo di riconciliazione, di carità e di pace in questo mondo assetato di Dio.