XIV Domenica Del Tempo Ordinario

Pubblicato in Domenica Missionaria

“La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe..”. //  Lc. 10,1-12.17-20

 I Vangeli di queste ultime tre domeniche sono legati tra di loro e svolgono un pensiero unitario.

a) Prima, ci è stata presentata la persona di Gesù, colui che chiama(Dom. XII)

b) La chiamata di Gesù al suo discepolo, il suo “seguimi”; la vita cristiana come vocazione(D. XIII).

c) Oggi, scopo della vocazione cristiana: la missione; Gesù chiama per mandare(Dom. XIV)

> L’intenzione di Luca, nel Vangelo odierno dell’invio in missione dei 72 discepoli, è di dimostrare che la “Missione” non è unicamente affidata ai 12 apostoli, specialisti della missione, ma l’annuncio del Regno di Dio è affidato pure alla cerchia più vasta dei discepoli di Gesù. Il compito di annunciare il Vangelo rientra nella vocazione cristiana di tutti i battezzati, questo è un discorso missionario destinato a tutto il popolo cristiano e deve estendersi in tutto il mondo. Tutti siamo invitati, nessuno è escluso da questa missionarietà che nasce dall’incontro con Cristo, dalla fede in Lui, dal vivere la pienezza del Battesimo.

>.Il Signore designò altri 72 discepoli e li inviò.”. Perché 72? Se contate tutti i discendenti dei figli di Noè, cioè Sem, Cam e Iafet, nella Genesi, si arriva al numero di 72. La Bibbia dice che dopo il diluvio, 72 popoli cominciarono a diffondersi in tutto il mondo. Ora questi 72 rappresentano tutti i popoli della terra, e benché ora i loro nomi siano più di 72, risalgono a quei primi 72. Pertanto, quando Gesù inviò i suoi 72 discepoli, deve aver pensato a quei 72 figli, a quei 72 antenati di quei 72 popoli, cioè ha pensato a tutti i popoli del mondo.Quei 72 ricevettero da Gesù una missione molto importante, dovevano annunciare che:”il regno di Dio è vicino”, e ciò significa che un giorno tutti i popoli si riuniranno in un banchetto preparato per loro dal Padre celeste, origine della vita.

Gesù poi disse che dovevano considerarsi come operai che raccolgono la messe abbondante, matura, pronta: ma purtroppo gli operai sono pochi. Di qui la necessità della preghiera.

> Nel mese dell’Ottobre Missionario si presentano al popolo cristiano, le necessità delle missioni perché preghino e diano offerte. L’attenzione è proiettata lontano, sui missionari e sui popoli non ancora evangelizzati dei territori di missione. Ma ora la situazione è cambiata rispetto a quando nacquero le missioni. Al tempo di S. Francesco d’Assisi, per esempio, che fu tra i pionieri delle missioni all’estero, c’era un’Europa cristiana e il resto del mondo, musulmano o pagano.

Il compito era dunque chiaro: portare il Vangelo ai pagani.

a. Ma oggi chi sono i pagani e dove sono i paesi di missione?. E’ un equivoco aver identificato così rigidamente i paesi di missione con i paesi del terzo o quarto mondo( come se la fede si identificasse con il benessere e con la civiltà dell’Occidente!). Alcuni di quei paesi sono poveri di risorse economiche, ma più ricchi di noi di fede. Le parti si stanno invertendo: la fede cresce tra i popoli dove i missionari sono andati, e diminuisce invece tra i popoli da cui sono partiti.

Lo conferma la storia delle missioni. Noi missionari italiani, per es. ci troviamo a disagio e spaesati in patria, dopo tanti anni di missione in quelle terre, e ci viene spontaneo esclamare: “là dove eravamo, c’è più fede e amor di Dio che non nella nostra patria”!..

Il “paese di missione” è dunque qui in mezzo a noi . Guardiamoci bene intorno: com’è la popolazione di questo nostro quartiere, in fatto di fede e di pratica cristiana? La nostra chiesa è piena durante le Messe domenicali? Venite in Africa,(in Kenya) a vedere la Domenica che massa di gente, (battezzata e non ancora ), che canta, danza, prega e partecipa attivamente alle funzioni!..

Ricordate la parabola di Gesù sulla “pecorella smarrita”; oggi in Italia, vediamo non più le 99 pecorelle nell’ovile e una fuori, ma: una pecorella nell’ovile e 99 fuori! Il peggio è che il pastore, anziché andare a cercare le 99 perdute, passa quasi tutto il tempo a custodire l’unica rimasta all’ovile, e questa è super-alimentata!. Inoltre questi 99, non sono “pagani”, in genere sono “battezzati”, ma si può essere battezzati, senza essere “cristiani”!.Il pericolo grave di perdersi è contro chi è battezzato e non praticante, che non contro un pagano che non ha mai sentito parlare del Vangelo di Gesù. All’inizio delle missioni si trattava di impiantare comunità cristiane in un mondo di pagani, ora si tratta di creare comunità di cristiani in mezzo a un mondo di soli battezzati!. Si tratta di risuscitare la fede e ravvivare il Battesimo dimenticato!

b. Ora chiediamoci: se il “paese di missione” è qui tra di noi, chi sono allora, o chi devono essere i missionari? Solo quelli che, di tanto in tanto, in questa chiesa, prendono il crocifisso per andare in paesi lontani? Scordiamocelo! I missionari stanno diminuendo sempre più, per varie ragioni: mancanza di vocazioni, invecchiamento, malattie, non vengono sostituiti, in certi paesi viene loro negato il visto di ingresso, e poi alcuni vengono uccisi!. Ogni Chiesa locale dovrà essere responsabile della propria fede. Con la fine della colonizzazione, è terminato anche un certo tipo di missione. E allora, ripeto, chi sono i missionari? Tutti noi qui, ora. Tutta la comunità cristiana, intendo per comunità cristiana l’insieme di quei cristiani che ascoltano la Parola di Dio e si nutrono del Corpo di Cristo e degli altri Sacramenti. Gesù ai miracolati( che era gente comune),diceva: “Ora và e annunzia il regno di Dio!(9,60). I cristiani della Chiesa delle origini, si rendevano testimoni e annunciatori delle meraviglie del Signore. Anche noi dobbiamo riscoprirci tutti come “mandati”, tutti siamo responsabili della fede, non delegare questo compito ai soli sacerdoti, perché la “Chiesa è missionaria di sua natura”. Quando abbiamo una bella notizia, non stiamo più nella pelle, e vogliamo comunicarla presto a quanti incontriamo per via. Pertanto la “bella notizia”(= vangelo) è che Dio ci ama, che Gesù è morto e risorto per noi, che il Regno di Dio è vicino..Una notizia del genere dovrebbe uscire perfino dalle fessure della porta di una famiglia cristiana, per non dire dalla bocca e dagli occhi dei credenti.!.

c. Ma come si deve essere missionari? Come può un laico cristiano, rimanendo tale e inserito nelle realtà di questo mondo(famiglia, lavoro, rapporti sociali..), essere anche testimone ed eco vivente del Vangelo? Essere missionari con la speranza, ma anche con la testimonianza cristiana della sua vita. Essere rete luminosa presente in ogni quartiere, senza fare chiasso, ma far crescere la Chiesa in ogni settore della vita quotidiana. Essere testimoni con la vita, anche senza parlare. Questa missione è accessibile a tutti perché non richiede neppure di saper parlare. Basta far sapere a chi accostiamo durante la settimana che Gesù ci ha cambiato la vita, che si sta bene con Gesù, anche nel dolore, facendo numerosi gesti d’amore durante la giornata.

> Un giorno il profeta Isaia, sentì nel tempio la voce del Signore che diceva:”Chi manderò e chi andrà per noi?” E Isaia rispose:”Eccomi, manda me!”(Is.6,8).

Il Signore continua a cercare questi generosi che dicano come Isaia:”eccomi, manda me”. Ma purtroppo la voce di Gesù oggi non la si sente bene, perché ci si circonda di troppo fracasso e rumore e si ha paura del silenzio, per non sentire la propria coscienza.

> Il Vangelo odierno dice pure che “I  72 tornarono(dopo la missione ), pieni di gioia”

Con il nome di Gesù si può andare incontro al disprezzo, in un mondo dominato dal peccato, gaudente e consumistico, nel quale conta il denaro, il potere, lo stare bene, e un Gesù senza la croce né sacrificio. C’è un anti- vangelo che il mondo scristianizzato proclama con queste ricette:

Il Matrimonio crea problemi? Soluzione = divorzio../ I bambini disturbano? Soluzione = aborto..

L’anziano, il malato cronico, soffre? Soluzione = eutanasia..ecc. L’uomo vuole sostituirsi a Dio.     

Ma Dio agisce nella debolezza. Nonostante tutto, il testimone di Cristo fa spesso bella figura, perché il mondo, senza saperlo, non aspetta che Lui. E poi, Gesù  rinfranca i suoi discepoli quando tornano dalla missione, li prende con sé, come fa in questo momento con noi, li perdona degli sbagli e dei momenti di paura e per rincuorarli, dà ad essi se stesso, come ora, nell’Eucaristia che stiamo celebrando. “Rallegratevi piuttosto – dice Gesù - che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

/ La Madonna, come nostra Madre, ci ricorda sempre:”Fate tutto quello che Gesù vi dirà”; Ella ci aiuti ad essere veri testimoni di Cristo Risorto, nella nostra famiglia e nel nostro ambiente.

Ultima modifica il Lunedì, 27 Giugno 2016 13:39
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