“Chi sono io secondo la gente?… Ma voi chi dite che io sia?”. Lc.9,18-24
Durante l’anno liturgico, la Chiesa ci fa ripercorrere le tappe fondamentali della vita terrena di Gesù, per ricordarci quale deve essere la sostanza del nostro essere cristiani; noi che, battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Lui e per la fede siamo diventati figli di Dio.
/ Lungo tutto il ministero di Gesù, la folla si era interrogata: “Chi è dunque costui”? Ora Gesù provoca i discepoli a dire, dopo l’opinione della gente, ciò che pensano di lui, della sua identità e missione. Da notare che Gesù, prima di rivolgere ai discepoli la domanda sulla sua identità, “si trovava in un luogo appartato a pregare”: questo per Luca è il quadro preferito di “Gesù in preghiera”. Pertanto, che Gesù voglia sapere cosa la gente dice di lui, certo li stupisce un po’, ma è una domanda retorica perchè Gesù vuole suscitare, far venir fuori, ciò che i discepoli hanno dentro; ma incomincia alla larga.
> Poi Gesù vuole qualcosa di più dagli apostoli: “Ma voi chi dite che io sia”?
Questa è una domanda che richiede un certo coraggio, perché punta ad un rapporto chiaro con Lui.
E Pietro risponde: “Il Cristo di Dio”. Questa espressione di Luca, è a metà strada tra quella piena e solenne di Matteo(16,18): “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, e quella stringata di Marco(8,29): “Tu sei il Cristo”. E’ chiaro che Pietro risponde giusto, e Gesù è contento, ma poi correggerà le loro ambizioni e gloriose speranze messianiche, con la presentazione della sua Passione e Morte, “scandalo” che i discepoli non accetteranno perchè cosa inconcepibile per loro!.
> Ora, come agli apostoli, Gesù rivolge a ciascuno di noi l’inquietante domanda:”Chi sono io per te?”. E’ una dolorosa constatazione dire che non parliamo mai abbastanza di Gesù, anche se spesso viene proclamato e annunciato nella Parola di Dio durante le liturgie della Chiesa. Spesso si parla della morale del Vangelo, delle varie cristologie, dei santi e della loro spiritualità.., ma di Gesù, su di Lui, solo di Lui, difficilmente si riflette. Questo deriva un po’ dalla difficoltà che comporta nel costringerci a confrontarci con Lui, e a riflettere. E’ molto più facile parlare della sua bontà, della sua misericordia..ma non di Lui, solo di Lui, la sua persona divina, il suo Io profondo.
> Non è facile parlare della “persona di Gesù”, né delinearlo in poche idee. Ci sfugge perché è un “mistero”. E’ come un mosaico nel quale manca sempre un tassello per completarlo. Parlando di Gesù io posso dire ciò che mi ha colpito di Lui, un Gesù che non può essere che il “mio” Gesù.
Un Gesù a sé e comune, non esiste. Esiste solo il Gesù che io, tu, noi, abbiamo sperimentato, meditato, vissuto nella propria vita di fede. Anche il Gesù dei Vangeli è così, è un Gesù sentito e amato dai primi cristiani. Così Gesù assume diverse sfumature per angolature diverse nei 4 evangelisti, un Gesù “storico”, ma poi tutto si ferma lì. Ma Gesù è una figura talmente complessa e misteriosa che non la si può inquadrare in un’unica cornice storica ben definita al punto da poter dire: ecco, Gesù è tutto qui! No, Gesù non può essere tutto qui, perché Gesù è Vivo, vivo perché Risuscitato, e con la risurrezione Egli sfugge alla nostra storia, perché è Dio. E allora per capirlo occorre un’altra dimensione, che è quella della Fede. Con la fede io posso “conoscerlo” di più, “amarlo” di più, “seguirlo” meglio. Gesù è certamente Lui, il profeta di Nazareth, vissuto in un preciso periodo storico..,il Figlio incarnato di Dio, che ora vive alla destra del Padre.. Ma questo Gesù è anche qualcosa di me..,diventa il mio Gesù. Come lo fu per s. Paolo: il “Cristo crocifisso e risorto”; come per s. Matteo: Gesù il “Maestro e il nuovo Mosè”; per s. Marco: Gesù come “Messia sofferente e nascosto”; per s. Luca: Gesù, bontà e misericordia, “amico dei poveri e dei peccatori”; per s. Giovanni: Gesù “amore, Parola del Padre, Figlio di Dio”…
/ Ognuno di noi ha dunque il “suo” Gesù, come lo fu per s. Francesco d’Assisi(Gesù povero), per
s.Margherita Maria Alacoque(il Cuore di Gesù), per s. Teresa di Gesù Bambino e del Volto santo
(Gesù amore), per Gandhi, ammirato di Gesù del Discorso della montagna, ecc..
/ Nessun aspetto totalizza la realtà storica e misteriosa di Cristo. Tutti concorrono a farcelo conoscere, viverlo e amarlo. Cristo è là dove ci sono due o più persone che si riuniscono nel suo nome. E là ci sono anch’io con la mia fede e il mio amore per Colui che è pure il “mio Gesù”.
> Dopo più di 2000 anni di evangelizzazione, sembra che l’Europa stia mettendo da parte la figura e l’insegnamento di Gesù Cristo, anzi negando pure la sua realtà di Figlio di Dio, Salvatore del genere umano. Gli influssi di varie sètte e religioni non cristiane introdotte dagli immigrati, stanno dando una mano forte a scalzare la fede di tanti nostri cristiani, dopo secoli di evangelizzazione e di radici cristiane nella cultura, che oggi non si vuole riconoscere nella laica Europa!..
> “Viene così presentato un Gesù depauperato, spogliato della sua divinità, solo “maestro di religione e di morale”, figura di “saggio”(=new age), un “profeta” come gli altri e inferiore a Maometto(=islamismo), un “uomo normativo” alla maniera di Budda, Confucio.., ma non più Figlio di Dio, Redentore degli uomini dal peccato, apportatore della vita divina. Ora queste negazioni conducono alla più grande eresia che possa attecchire oggi tra i cristiani. Se poi fosse vero, come qualcuno sostiene, che la metà dei cattolici europei non crede nella divinità di Gesù, allora il compito di rievangelizzare e di presentare il volto di Cristo quale emerge dal NT. e da tutta la tradizione cristiana, diventa indilazionabile.
I predicatori poi dovrebbero interrogarsi severamente se la figura di Cristo costituisca il fulcro della loro predicazione oppure si stempera in una predicazione moralistica che di tutto si preoccupa eccetto che del centro luminoso della fede cristiana”.(F. Ardusso).
>“Gesù, oggi, è più vivo che mai fra gli uomini. Tutti hanno bisogno di Lui, o per amarlo o per bestemmiarlo: ma farne a meno, non possono. Personaggi famosi del passato sono stati amati e ricordati: Socrate, Giulio Cesare, Napoleone,( cantanti, divi, ecc.), eppure nessuno pensa a bestemmiare tali persone, perché non hanno più efficacia e sono trapassate, morti e sepolti…
Gesù, no: Gesù è tuttora amato e tuttora bestemmiato; nessun vivente è tanto vivo quanto Gesù”.
(G. Ricciotti)
/ “Proclamate con vigore la misericordia divina del Redentore dell’uomo, e ricordate all’umanità talora sfiduciata, che non bisogna aver paura, perché Cristo è il nostro futuro”(G. Paolo II).
> Seguiamo Maria, la Madre di Gesù e nostra, che lo ha portato in grembo; anche lei era “pellegrina della fede” come noi, ma è stata perseverante fino ai piedi della croce del Figlio. Non era presente nei momenti di trionfo del Figlio, ma nei momenti di sconforto, come ce lo mostra il Vangelo. Tuttavia per la sua grande fede, lì ai piedi della croce del Figlio crocifisso, ha meritato come dono di Gesù per noi, di diventare Madre nostra e dell’umanità. Pertanto questo titolo materno la autorizza a dirci ancora: “Fate tutto quello che Gesù vi dirà”.