Santissima Trinita’

Pubblicato in Domenica Missionaria

“Lo Spirito vi guiderà alla verità tutta intera”. Gv.16,12-15.

 

Della SS. Trinità non si può parlare molto, perché è un “mistero” da adorare, da contemplare e da invocare( es. S. Agostino e il bimbo sulla spiaggia // il trifoglio di S. Patrizio).                                    / Osservando, per esempio, le vetrate istoriate di una Cattedrale,(es.il Duomo di Milano), dall’esterno non si vede altro che una superficie grigia, ma dall’interno, aiutati dalla luce esterna, che festa di colori!.. Lo stesso avviene per il mistero della SS. Trinità: bisogna contemplarlo nel-

l’ interno di noi stessi, nel silenzio, nella contemplazione e nella preghiera.

Attraverso Cristo, il Figlio prediletto del Padre, e il suo Dono pasquale, cioè lo Spirito Santo, noi giungiamo a capire solo che Dio è un Dio di “Comunione e di Amore”.

Tutta la creazione, prima del peccato, aveva questa impronta divina di comunione e di amore. Gesù rivelandoci il mistero del Padre e dello Spirito, non solo ci ha restituito alla pienezza della verità, ma ci ha anche coinvolti in essi.

/ Tutta la vita del cristiano, dal Battesimo alla morte, è segnata dal sigillo della Santissima Trinità.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo abitano in noi. Ogni volta che facciamo il segno della croce o riceviamo un Sacramento, ricordiamo la presenza delle Tre Persone divine.

/ Quando nelle nostre case sboccia una nuova vita, la si segna con la Croce nel nome della

Trinità. Si dice che i musulmani alla nascita dei bambini, i genitori sussurrano nell’orecchio destro del neonato, il nome di Dio(Allah), perché sia la prima cosa che senta! Il contadino cristiano di ieri, segnava una Croce davanti al carro degli attrezzi prima di recarsi al lavoro dei campi. L’africano cristiano di oggi, si segna con la Croce e la porta al collo, prima di iniziare un viaggio..

Con uguale segno incomincia e si conclude la giornata del cristiano. Ancora con la Croce il sacerdote affida il cristiano defunto alla terra, in attesa della risurrezione finale dei corpi.

/ Abbiamo iniziato questa s.Messa nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; la termineremo fra poco con la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Tutto quello che durante questa s. Messa diciamo e facciamo non è altro che un dialogo tra noi e il Padre, fatto per mezzo di Gesù Cristo, nella luce e col sostegno dello Spirito Santo. Questa proclamazione della Trinità nell’assemblea eucaristica, si accende di tutta la sua luce nella recita comune del Credo, quando, unendoci a tutta la Chiesa del presente e a quella del passato, professeremo la nostra fede nel Dio uno e trino.

/ Se poi dalla nostra Messa, passiamo a considerare la nostra vita di cristiani, ci accorgiamo che anch’essa è come una Eucaristia più lunga che comincia e finisce nel nome della SS. Trinità.

“Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, ci fu detto alle soglie della vita cristiana, col Battesimo.Parti anima cristiana da questo mondo, nel nome del Padre che ti ha creata, del Figlio che ti ha redenta, dello Spirito Santo che ti ha santificata”, così ci verrà detto al momento della dipartita da questo mondo, se avremo la fortuna di spirare con qualcuno accanto che prega per noi, in nome e con le parole della Chiesa.

> Tra questi due estremi – la nascita e la morte – c’è la nostra esistenza, i cui tempi forti sono anch’essi vissuti con la Trinità: nel nome della SS. Trinità gli sposi sono congiunti in matrimonio; nel nome della SS. Trinità sono consacrati i sacerdoti; nel nome della SS. Trinità sono rimessi i peccati. L’intera esistenza cristiana si svolge in compagnia della SS. Trinità; le tre Persone sono con noi, camminano con noi. Ma noi non le riconosciamo! Alla fine della vita, ci succederà come ai discepoli di Emmaus: avevano camminato tutta la strada con Gesù e non lo avevano riconosciuto:

che rimpianto!. La caduta dell’orizzonte trinitario porta, infatti, a una progressiva banalizzazione della fede. Senza il Padre e lo Spirito Santo, è impossibile credere in Cristo, perché è proprio di essi che Egli ci parla e sono proprio essi che ci parlano di Lui. Un Gesù senza il suo ininterrotto dialogo con il Padre(il suo “Abbà”), non è più Gesù. Un Gesù senza lo Spirito Santo che lo illumina non è il Gesù risorto che salva e che santifica l’umanità.

/ Le tre Letture bibliche che abbiamo ascoltato, sono come tre finestre che si aprono all’opera delle tre Persone divine.

  1. La prima lettura(Proverbi): la Sapienza di Dio. E’un inno alla creazione. Dio ha sempre pensato all’universo e in particolare, con infinita predilezione, all’uomo per il quale Dio Padre ha messo tutta la sua sapienza e il suo amore. Quando il Figlio di Dio si fa uomo, questa “Sapienza” riceve un nome: Gesù Cristo, il Verbo, la Parola del Padre.
  2. La seconda lettura(Romani): La Redenzione del Figlio. Il Padre si rivela e si comunica per mezzo del Figlio. Nella morte del Figlio, Dio Padre ci ha dato la prova suprema del suo amore:”L’amore di Dio è stato diffuso nei nostri cuori”. S. Paolo ci annuncia che noi avevamo perso l’amicizia con Dio per il peccato, e Gesù ci riconcilia con Dio per mezzo della Croce, ci ridona la pace, la speranza.
  3. Il Vangelo(Giovanni): l’Opera dello Spirito Santo. Il Vangelo ci apre uno spiraglio sull’ultima fase della storia della salvezza: il tempo della Chiesa, quello in cui si rivelerà la presenza dello Spirito Santo. In procinto di lasciare i suoi discepoli, Gesù assicura loro il dono dello Spirito Santo che li condurrà al possesso della verità e della conoscenza del mistero di Cristo.

Dio unico dell’AT. ci ha manifestato in Gesù il suo volto e il suo mistero: Dio è Padre che ci ha creati ed eletti; il Figlio che ci ha redenti e assunti nella sua umanità; lo Spirito Santo che riproduce in noi l’immagine di Cristo, santificandoci. Così la SS. Trinità si manifesta massimamente nel comunicare agli uomini lo Spirito di amore, perché gli uomini, amandosi come Cristo li ha amati, amino Dio ed entrino in intimità con la divina Comunità di amore. Dio è veramente Famiglia.

>  La festa odierna della SS. Trinità ci pone la domanda: in quale Dio noi crediamo? Se diciamo che Dio è “Padre” e non ha figli, e non si interessa di loro, che razza di Padre è!. Ma Dio Padre vuole entrare nella vita dei figli suoi affinché anche loro entrino in comunione con Lui.

Il nostro Dio non è come quello dei pagani o dei Musulmani, che sta lontano e non si interessa degli uomini, ma è il Dio di Gesù Cristo che ci ama e ci vuole in comunione con Lui; che ci ha redenti per mezzo del Figlio suo  e con l’aiuto dello Spirito Santo. Inoltre questa festa sollecita in noi il desiderio di conoscere meglio Dio per amarlo di più. 

< Il mistero della Trinità è questo: che il Dio dei cristiani è Amore, non è una ideologia, né un mito, è una Vita che si manifesta e si comunica all’uomo, è una Persona che si coinvolge con l’uomo chiamandolo a partecipare alla sua Vita. Ma purtroppo la cultura moderna, vuol fare a meno di Dio, e gli uomini vogliono vivere come se Dio non esistesse. Ebbene, se guardiamo come oggi va il mondo… , cosa dobbiamo dire?! Madre Teresa di Calcutta ha detto: “Perché non c’è pace e c’è tanto odio nel mondo? Dio vuol far toccare con mano, cosa l’uomo è capace di fare, senza Dio”!

// S. Agostino: “Dire Trinità, significa dire “Amore”. Se non ci fosse la Trinità, non ci sarebbe l’amore. E se non c’è l’amore, non c’è niente! Puoi avere tutto ciò che vuoi, ma se ti manca l’amore, il resto non ti serve a nulla”.

/ Suor Elisabetta della Trinità: “ O miei Tre, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo, mi consegno a Voi come una preda. Seppellitevi in me perché mi seppellisca in Voi, in attesa di venire a contemplare nella vostra Luce, l’abisso delle vostre grandezze”.

Esempi. 1) Il barbiere e l’esistenza di Dio  //  Il secchio d’acqua col sale.

 

 

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