E' l'ora della nonviolenza!

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"Spalancare la finestra del futuro, progettando insieme, osando insieme

 

1. E' l'ora della nonviolenza!

Ci prepariamo a continuare, innovandolo, il cammino di Pax Christi Italia, parte di un movimento cattolico internazionale per la pace. Ripartiamo dal cammino di questi anni che ha trovato momenti di sintesi operativa nelle Assemblee nazionali di Triuggio (2010), di Lamezia Terme (2011) e di Termoli (2012) e nei Convegni di fine anno di Avezzano (2009), Loreto (2010), Brescia (2011) e S. Maria di Leuca (2012). Abbiamo ancora negli occhi il popolo della pace della Perugia-Assisi del 25 settembre 2011, l'incontro delle religioni, sempre ad Assisi del 27 ottobre 2011 e il Mediterraneo, mare di dolori e incrocio dei popoli. Il Congresso si colloca nel vivo del 50° anniversario dell'inizio del Concilio e della “Pacem in terris”, a 20 anni dal “giorno pasquale” del nostro don Tonino Bello. Un dono e tanta responsabilità!

Con don Tonino amico e maestro di nonviolenza

 

Nella prima parte della riflessione congressuale (“Il seminatore uscì per seminare”), qui solo parzialmente riportata nelle pagine finali, c'è un lungo elenco di documenti e comunicati, di iniziative e presenze. Occorre conoscerli per interpretarne la trama, precisare l'itinerario, selezionare le priorità, assumere impegni personali e progettare insieme. Molti seminano. Ma occorre prendersi cura della semente o della fragile pianta appena nata. Pax Christi è la sintesi dinamica dell'impegno personale di ciascuno di noi, non esiste al di fuori dell'assunzione di una personale responsabilità.

Continuiamo a camminare con tanti amici facendo memoria commossa e creativa di Tonino Bello,  Nella discussione e nel confronto congressuale occorre pensare sempre a tre cose: le priorità-obiettivo ritenute fondamentali da adottare, gli strumenti per noi validi, le risorse umane, cioè le disponibilità personali, l'azione di ognuno. Abbiano promosso e partecipato a tante iniziative ma spesso in pochi o pochissimi. Pensiamo a molte cose, forse troppe. Ci sentiamo e siamo fragili. Preghiamo il Dio della pace perché sia lampada sulla nostra strada.

Proprio nei momenti difficili, don Tonino ci invita a riscoprire la dimensione contemplativa dell'esistenza. A volte “ci sentiamo sfiniti” o “col fiato fiato grosso dopo aver tanto camminato”, pregava e prega don Tonino. “A ogni modo vogliamo ringraziarti ugualmente. Perché facendoci contemplare la povertà del raccolto, ci aiuti a capire che senza di te non possiamo far nulla. Ci agitiamo soltanto. Grazie perché obbligandoci a prendere atto dei nostri bilanci deficitari, ci fai comprendere che, se non sei tu che costruisci la casa, invano vi faticano i costruttori...Il salmo 127 avvertendoci che, il pane, tu ai tuoi amici, lo dai nel sonno, ci rivela la più incredibile legge economica, che lega il minimo sforzo al massimo rendimento. Ma bisogna esserti amici. Bisogna godere della tua comunione. Bisogna vivere una vita interiore profonda...Grazie, Signore, perché, se ci fai sperimentare la povertà della mietiture e ci fai vivere con dolore il tempo delle vacche magre, tu dimostri di volerci veramente bene, poiché ci distogli dalle nostre presunzioni corrose dal tarlo dell'efficientismo, raffreni i nostri desideri di onnipotenza, e non ci esponi al ridicolo di fronte alla storia: anzi di fronte alla cronaca...Grazie perché ci conservi nel tuo amore... Perché continui ad avere fiducia in noi...Grazie perché non finisci di scommettere su di noi. Perché non ci avvilisci per le nostre inettitudini. Perché al tuo sguardo non c'è bancarotta che tenga. Perché a dispetto delle letture deficitarie delle nostre contabilità, non ci fai disperare. Anzi, ci metti nell'anima un così vivo desiderio di recupero che già vediamo il nuovo anno come spazio della speranza e tempo propizio per sanare i nostri dissesti. Spogliaci, Signore, d'ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza. Donaci un futuro gravido di grazia e di luce. E di incontenibile amore per la vita” (Parole d'amore).

 

Memoria di don Tonino. Nel suo Diario dopo Sarajevo, don Tonino si chiede tormentato: “Attecchirà davvero la semente della nonviolenza? Sarà davvero questa la strategia di domani? E’ possibile cambiare il mondo col gesto semplice dei disarmati?”. Interrogativi così forti rendono credibile e verace il suo e il nostro impegno. Tra delusione e fiducia, egli pone le domande essenziali, incrociando i dubbi e le fatiche, a volte i drammi, di tanti operatori di pace. Con lui sappiamo bene che la pace “non è il lago di cigni dove precipitano i ruscelli delle nostre sdolcinate esaltazioni mistiche; o gli immissari dei nostri gesti romantici fatti di abbracci, di canzoni o di fiaccolate; o gli affluenti delle nostre fantasiose simbologie con intrecci di colombe e ramoscelli d’ulivo. Quello della pace è il discorso teologico più robusto e serio che oggi si possa fare, perché affonda le sue radici nel cuore del mistero trinitario”(Convivialità delle differenze, 47). E' penetrare nel monoteismo trinitario della pace, proposto nel 1989 a Verona, convinto che per la pace è arrivata la pienezza dei tempi. E’ finito il tempo in cui le guerre potevano sembrare giuste e necessarie o normali strumenti di politica estera. E’ finito anche il tempo dei primi movimenti per la pace legati prevalentemente all’obiezione di coscienza o al protagonismo di pochi leaders. E’ l’ora di passare «dalla pace della coscienza alla coscienza della pace», «dall’obiezione di coscienza alla coscienza dell’obiezione», «dalla nonviolenza della strategia alla strategia della nonviolenza». E’ l’ora di un’etica politica dell’obiezione, della costruzione di strumenti di difesa nonviolenta, di una pace completa e progettuale che sappia impastare utopia e realismo, profezia e politica, sogni e segni (Scritti di pace, 13-147, Le mie notti insonni, 91-100).

 

Tonino Bello e la nonviolenza

Don Tonino davanti a noi, padre della Chiesa della pace.

Don Tonino non è solo nostro contemporaneo, è davanti a noi. Viene dal futuro per farsi nostro compagno di strada. Il suo magistero ha dato un grande contributo al rinnovamento della teologia con un peso analogo a quello di Benedetto XV e Primo Mazzolari, Milani e Lanza del Vasto, Luther King e Bonhoeffer, Martini e Bettazzi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II fino a Benedetto XVI nei quali è possibile rintracciare sue assonanze e corrispondenze. Don Tonino va inserito nella più alta tradizione ecclesiale come un moderno padre della Chiesa di Cristo “nostra pace, ministra di pace nonviolenta. Per incontrarlo, bisogna mettersi in cammino. Vent’anni dopo la sua pasqua, siamo con lui oltre lui, pronti a spalancare con lui la finestra del futuro. Non lo celebriamo come un santino. Ripartiamo da lui per convertirci tutti a un cammino di pace radicato nella “nonviolenza attiva” come mezzo e fine, come “via, verità e vita”. Il messaggio toniniano non emerge da un sistema concettuale ma da una scelta esistenziale, radicata nel Vangelo di Cristo e nella partecipazione ai problemi del mondo e delle vittime delle violenze. Già negli anni Ottanta don Tonino dichiara esplicitamente che per vivere il significato originario della parola pace occorre scegliere la nonviolenza: «E’ giunta l’ora in cui occorre decidersi ad arretrare (arretrare o spingere?) la difesa della pace sul terreno della nonviolenza assoluta. Non è più ammissibile indugiare su piazzole intermedie che consentano dosaggi di violenza, sia pur misurati o prevalentemente rivolti a neutralizzare quella degli altri» (Sui sentieri di Isaia, la meridiana, 13, 18). La nonviolenza è valore “assoluto” non in senso dottrinale ma in quello vitale, etico-politico, “sciolto da” considerazioni prudenziali, solo esortative o diplomatiche, svincolato da pregiudizi ideologici e da logiche tradizionali del potere: da tutto ciò si deve arretrare. La nonviolenza costituisce la storia profonda dell'umanità e l'essenza del Vangelo cristiano. In questo senso va riconosciuta, spinta in avanti, promossa come teologia trinitaria, azione-martirio per la Chiesa, valorizzando quella parte del magistero cattolico vicina all’istanza profetica del primo e del nuovo Testamento. Nonviolenza vuol dire pace positiva-costitutiva, costruire pace con mezzi di pace, oltre pigrizie e pregiudizi dell’area grigia e incerta di molti cittadini e credenti davanti al peso del male.

Il modo di pensare esistenziale e relazionale di don Tonino è portatore di temi generatori, di nuclei vitali di conoscenza capaci di riannodare i fili dispersi di un multiforme impegno. In questo modo, egli entra in contatto con il nucleo profondo delle culture e delle religioni di cui coglie la sostanza innovatrice. La nonviolenza è, infatti, parte integrante della famiglia umana, variamente presente nella “compassione” orientale, nella satyagraha gandhiana, nella “misericordia” islamica, nell’ubuntu africano, nel buen vivir andino, nello shalom ebraico, nelle “beatitudini” evangeliche. “Sogno diurno”, “potere dei segni”, “etica del volto”, “eutopia” (luogo buono che salva), “profezia” (denuncia e annuncio), “martirio” (dono della vita), “perdono” (sovrabbondanza di gratuità), “bellezza” (cosmica, sociale e personale), “convivialità delle differenze” sono le espressione più adatte a manifestare l’idea di pace e di cittadinanza umana.

Scegliere e organizzare il realismo della nonviolenza.

Non è facile parlare di nonviolenza. Attorno ad essa fioriscono pregiudizi, fraintendimenti e pigrizie mentali. Quando cominciano guerre come in Afghanistan (2001), in Iraq (2003) o in Libia (2011),  si ripete che la nonviolenza è o un azzardo irresponsabile o una vaga aspirazione o una scelta encomiabile ma solo personale. ‘Occorre essere realisti, la politica è un’altra cosa’, si esclama. E invece no! La nonviolenza è il realismo, è la politica! E la politica, o è pace o non è politica. Certo, bisogna reagire alle violenze e difendersi dal male ma ci sono modi non armati di reagire e di difendersi. La nonviolenza è arte politica e scienza della pace: “scienza articolata e complessa con tanto di formulazioni analitiche e di scelte rigorose. Che si avvale di grandi maestri e di una ormai incontenibile produzione bibliografica. Che fa perno attorno all’educazione e rielabora, in termini laici, l’antico motto dei profeti: o convertirsi o morire” (La speranza a caro prezzo, S. Paolo, 113). La nonviolenza va scelta, sperimentata, organizzata. E’ azione permanente a fianco delle vittime o dei deboli. E’  cantiere aperto a tutti e composto da mille atti quotidiani. Cosciente del suo limite, conosce anche i limiti dei mali che ritiene superabili non con l’aggressione distruttiva ma con un’azione costruttiva. Non vuole prendere il potere ma trasformare i rapporti umani. Per questo plasma la società e rafforza la democrazia. Fin dal 1963 la Pacem in terris propone i quattro pilastri della casa nonviolenta: la ricerca (o forza) della verità, la pratica di libertà (liberazione), un’economia di giustizia, la forza dell’amore. La pace è tutto un mondo da esplorare. Un vocabolario di parole generatrici, un dizionario tematico spalancato. Ricerca della verità, della bellezza e della bontà. Non verità da proclamare o dottrina da esibire ma narrazione di storie ed esperienze significative, pratica coinvolgente che si può con-dividere facendo tesoro dell'opera dei timonieri della “nave scuola della pace” come Cristo e Francesco d’Assisi, Gandhi e Luther King, La Pira, Mazzolari, Capitini, Dolci, Milani, Lercaro, Balducci, Turoldo, Goss, Camara, Romero, Proaño, Martini, Bettazzi; teologi o testimoni come Bonhöeffer, Teilhard de Chardin, Charles de Foucauld, Mancini, Carretto, Lanza del Vasto, Langer, fino a Mandela, Tutu, Sabbah, Galtung, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II nella luce del Concilio Vaticano II (1962-1965); i piccoli maestri della vita quotidiana, gli artigiani di pace, i silenziosi laboratori diffusi nella società. La pace è vocazione. Non illusione ma conversione, non consolazione ma costruzione anzi generazione: novità storica che può emergere solo da un travaglio generativo. E’, quindi, un’opera di creazione, una costituzione di civiltà. La nonviolenza non è una teoria infallibile o un metodo univoco ma incarnazione quotidiana, sogno realistico. Per questo occorre sceglierla come bene supremo, attivarla, sperimentarla e pagarla a caro prezzo.

Sull'argomento sono usciti alcuni testi su don Tonino, l'opuscolo Peace in pieces. Percorsi di nonviolenza, molti interventi di “Mosaico di pace”, in particolare il numero di dicembre 2011. Nel novembre 2012 la sezione latinoamericana di Pax Christi International ha pubblicato il Manuale introduttivo alla nonviolenza dalla prospettiva della trasformazione del conflitto, di C. Fernandez e Luisa F. Trujillo (www.paxchristi.net).

La nonviolenza è fare la pace con mezzi di pace.

Non è mai un lasciar fare, tanto meno un lasciar uccidere. E’ uno sguardo nuovo sui conflitti, un modo diverso di opporsi alla violenza o di ripristinare i diritti violati. La si sta studiando con varie ipotesi parziali: centralità di un’ONU rinnovata, difesa popolare nonviolenta, corpi civili di pace, polizia internazionale, disobbedienza civile, obiezioni di coscienza, moti di resistenza-liberazione, campagne per disarmo e cooperazione, giustizia ricostituiva. E' la civiltà del diritto in cammino: il diritto codificato nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nella Carta dell’ONU e in tanti testi come la Costituzione italiana. Oggi sono 388 le guerre e i conflitti armati nel mondo. Secondo i dati 2011 del rapporto “Mercati di guerra” di Caritas Italiana, insieme a «Famiglia Cristiana»e «Il Regno», i conflitti armati sono 18 in più rispetto al 2010. Il 2011 è stato l’anno col numero più elevato di guerre mai registrato dalla fine del II° conflitto mondiale. La spesa militare globale raggiunge i 1630 miliardi di dollari (+26 per cento in 4 anni).

La nonviolenza sa essere efficace. Alcuni studiosi affermano che nei processi di cambiamento politico la nonviolenza ha realizzato più vittorie delle rivoluzioni o rivolte armate. Dal 1975 al 2003 sulle 67 rivoluzioni nei circa 190 stati del mondo, 47, cioè i 2/3 sono state nonviolente. Su tutte le 323 rivoluzioni dal secolo XX, le rivoluzioni nonviolente sono vittoriose al 56%, mentre quelle violente al 26% (M. Stephen, E. Chenoweth, G. Sharp, A. Drago). Certo ogni vittoria è fragile ma assai più fragile e rischiosa è quella armata che riapre conflitti a non finire. La nonviolenza ha già realizzato alcune conquiste in varie parti del mondo, in India e in Sud Africa, negli Stati Uniti e in Sud America, nelle Filippine, nell’Est europeo e nel cuore dell’Africa, nel Medio Oriente e in Europa. E' presente in varie forme come interventi civili per la prevenzione e la trasformazione dei conflitti, scuole di perdono, esperienze di “giustizia ricostitutiva”. Vive nelle obiezioni di coscienza alle spese militari, ai sistemi e alle culture di guerra, ad ogni forma di dittatura, alla pena di morte. Opera nelle campagne contro la fame e la distruzione dell’ambiente. Nei movimenti indigeni sudamericani. Tra i monaci orientali. Nelle attività dei parenti delle vittime. Nelle reti interculturali. Nelle lotte delle donne. Nella mobilitazione antimafie. Nel movimento internazionale degli “indignati”. Nella cittadinanza attiva per i beni comuni: lavoro, finanza etica, commercio equo e solidale, consumo critico, acqua, energia pulita, informazione. Nelle iniziative per il disarmo (come gli F-35). Nella costruzione di “città aperte”. Nei percorsi ecumenici-interreligiosi per pace, giustizia e salvaguardia del creato. Nello “spirito di Assisi”, riproposto il 27 ottobre 2011. Nel decalogo della marcia Perugia-Assisi del 25 settembre 2011: “garantire il diritto al cibo e all’acqua; promuovere un lavoro dignitoso; investire su giovani e cultura; disarmare la finanza e costruire un’ economia di giustizia; ripudiare la guerra e tagliare le spese militari; difendere i beni comuni e il pianeta; promuovere un’ informazione libera; fare dell’ONU la casa dell’umanità; democrazia partecipativa; società aperte e inclusive”.

Dieci dinamiche nonviolente.

Alla luce del Vangelo e della Costituzione italiana, delle esperienze dei testimoni di pace e del diritto internazionale, occorre renderla credibile ed efficace, persuasiva ed amabile non solo andando alle fonti o raccontandola nelle esperienze e nelle storie di tanti, ma attivandone, come si può, le dinamiche generatrici in dieci direzioni: 1. formativa, educativa, in famiglia, a scuola, all'Università; 2. esistenziale, come stile di vita, sobrietà serena, obiezioni di coscienza (economica, politica, professionale); 3. civile, per il disarmo, la riduzione delle spese militari, del commercio delle armi, la riconversione civile delle produzioni belliche, il blocco della produzione dei sistemi d'arma costosi e anticostituzionali, il Servizio civile; 4. giuridica nazionale e internazionale, per la “sicurezza umana comune”, la difesa nonviolenta, i corpi civili di pace, un' ONU rinnovata fedele alla sua Carta e pronta ad assumere la “responsabilità di proteggere” le popolazioni civili in modo non armato (prevenzione costante, negoziati, corpi di pace, polizia internazionale, trattati per la denuclearizzazione); 5. giuricostituente, come giustizia riparativa-ricostitutiva, orientata alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, alla gestione della transizione da periodi di conflitto-stragi alla ricostruzione morale-civile della popolazione; 6 economica, contro la dittatura della finanza speculativa, per un'economia basata sul disarmo e sulla giustizia sociale, sulla promozione dei beni comuni; 7. ecologica umana-ambientale, per la cura del territorio e la salvaguardia del creato, del clima, della biodiversità, delle energie rinnovabili e pulite; 8. politica, per la difesa e lo sviluppo della Costituzione, per uno stato di diritto, la legalità e la giustizia, un'azione nonviolenta di lotta alla criminalità; 9. quotidiana, urbana per città amiche e conviviali, per famiglie senza violenza, per buone pratiche sociali a difesa della dignità umana, la cittadinanza umana; 10. ecclesiale, conciliare, nelle comunità cristiane, per una profonda spiritualità e una robusta teologia della pace, il dialogo ecumenico e interreligioso, un nuovo umanesimo.

Disarmare l'economia

Superare la dittatura della finanza speculativa.

Molte analisi sulla crisi economica convergono nella definizione del suo carattere globale e delle sue conseguenze devastanti. L'economia finanziaria speculativa sta distruggendo il lavoro e il risparmio, le relazioni sociali e le condizioni di vita, i diritti e i progetti di milioni di persone. Sta annullando la politica ed eliminando la democrazia. Questa supremazia di un’economia fine a se stessa e ignara della democrazia rischia di essere la nuova condizione del mondo, anzi viene presentata come l’unico ordine conforme a natura a cui non sarebbe lecito resistere e la cui ideologia anzi bisognerebbe abbracciare e professare come l’unica vera. Siamo dentro un capitalismo finanziario predatorio dal carattere “sistemico”, abnorme, con esiti da incubo: gli scambi di valute nel sistema finanziario hanno oggi superato i 3.000 miliardi di dollari al giorno a fronte di un commercio transfrontaliero di beni di 10.000 miliardi di dollari l’anno. I prodotti finanziari “derivati”, negoziati sui mercati non regolamentati “over the counter”, hanno raggiunto una cifra pari a 12, forse 15 volte l’intero PIL del pianeta. Si stima, inoltre, in circa 1.000 miliardi di dollari l'ammontare delle tangenti pagate nel mondo. In tale contesto, la crisi è un grande affare planetario per le mafie che diventano determinanti per l'economia a partire dal 2008. Esse entrano nelle banche per riciclare milioni di dollari, approfittano della corruzione, si infiltrano nel mercato immobiliare, sviluppano un sommerso che uccide l’economia pulita. Tutta un’economia sporca si mimetizza nei santuari della grande finanza. Nel dicembre 2009, ad esempio, l’Ufficio Droga e Crimine dell’Onu rivelò di avere le prove che i guadagni delle forze criminali fossero l’unico capitale d’investimento liquido che alcune banche avevano avuto a disposizione durante la crisi del 2008, per evitare il collasso. Quanto all'Italia, è bene ricordare: l'industria del riciclaggio mafioso, che è ormai la prima azienda del paese con 410 milioni di euro annui (circa 10% del PIL), la diffusione dell'illegalità (oltre 60 miliardi l'anno, circa il 4% del PIL), l'economia sommersa (350 miliardi), l'evasione fiscale (160 miliardi), il denaro nei paradisi fiscali (500 miliardi), le spese militari (28 miliardi). Colossali sono le sperequazioni nella distribuzione del reddito. Il 10% di italiani ricchi possiede il 50% della ricchezza mentre il 50% di meno abbienti detiene il 10% della ricchezza nazionale. Il 30% degli italiani è a concreto rischio di povertà e di esclusione. I privilegi di gruppi e di persone ultraricche provocano inevitabilmente la perdita di fiducia nei processi democratici, la disaffezione al voto, il disgusto verso un sistema anti-politico ritenuto degradato e perduto. L'ultimo rapporto sulla corruzione e sul ricorso alle tangenti di Transparency International colloca l'Italia al 72° posto (in Europa fanno peggio solo Grecia, Bulgaria e Romania). Possibile che in Italia nessuna banca sia stata chiamata a rispondere di riciclaggio?

Fondamentalismo e idolatria.

Il cambiamento è difficile perché esistono alcuni “credo” a matrice “religiosa” che hanno i loro devoti sacerdoti. Tenacissimo, ad esempio, è il credo del libero mercato che si autoregola e della totale deregolamentazione della finanza (collegata alla speculazione). E' cresciuta una vera e propria idolatria economica che giustifica ogni disuguaglianza. Si è verificata, così, contagiosamente «una sorta di peste finanziaria quasi incurabile» (Guido Rossi, ed. “Il Sole 24 Ore”). I derivati si sono trasformati in “un gioco da casinò”, e il loro valore, come si è visto, si attesta a varie volte il PIL del mondo senza riferimento all'economia reale. Il problema non è solo economico-politico. E' soprattutto etico-culturale, antropologico. Riguarda il vero fondamentalismo da superare, che pretende di possedere la verità sulle sorti umane. Centri di potere anonimi e oligarchie riservate stanno promuovendo ideologie e pratiche “nichiliste”, distruttive della politica e della cittadinanza. Ne è rivelatore il linguaggio economico ammantato di “religiosità”, carico di un’ideologia necrofila e sacrificale. I mercati finanziari sono diventati dei onnipotenti e violenti, avidi e insaziabili, bisognosi di vittime. Siamo nel cuore di un fondamentalismo tanto più pericoloso quanto più, a differenza di quello religioso che assume forme fanatizzanti, si presenta rivestito di razionalità, normalità, necessità. Siamo dentro la dittatura di un relativismo spietato che trasforma interessi economici, avidità finanziarie, privilegi castali in leggi naturali e minaccia la vita e la pace.

Il problema è grande per la laicità, la fede, la Chiesa e la sua Dottrina sociale. Sia pure a fatica e con una forte separazione tra magistero (elevato) e prassi (appiattita), in ambito ecclesiale stanno maturando posizioni innovatrici. Nell'ottobre 2011 il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, guidato dal card. Appiah Turkson e da mons. Mario Toso, ha pubblicato la Nota Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un'autorità pubblica a competenza universale. Tra le cause, la Nota elencava tre elementi. Anzitutto il liberismo economico senza regole e controlli denunciato sia da Paolo VI che da Giovanni Paolo II il quale aveva già messo in guardia dal rischio di «un’idolatria del mercato che ignora l’esistenza di beni che, per loro natura, non sono né possono essere semplici merci». Ad aggravare le sofferenze di milioni di persone, si sono aggiunte due ideologie: quella utilitarista-individualista e quella tecnocratica. «Occorre recuperare il primato dello spirituale e dell’etica e, con essi, il primato della politica sull’economia e la finanza». La politica deve riaffermare il suo primato sulla finanza. Lo affermavano sia Benedetto XVI nel maggio 2010 che il card. Bagnasco nel settembre 2011 e nel gennaio 2012. Ma non è solo la politica a dover cambiare registro. E’ tutta la società che deve rinnovarsi tramite un profondo lavoro formativo, etico, politico, teologico, ecumenico, ecclesiale. Siamo tutti in gioco. Il giusto ordine della società e dello Stato è compito centrale della politica. “Uno Stato che non fosse retto secondo giustizia si ridurrebbe ad una grande banda di ladri”, ha scritto s. Agostino nel “De Civitate Dei” (IV).

Economia democratica. Cittadinanza attiva.

Anche la dittatura della finanza, come la mafia, è problema storico. Cambiare è possibile. E' decisivo favorire dinamiche di economia democratica, diffondere nuovi stili di vita improntati a sobrietà e scelte oculate di risparmio e di investimento appoggiando banche etiche e solidali, esperienze di microcredito o di finanza responsabile che in questi anni si sta rafforzando. Alcuni istituti di credito si stanno dotando di “Carte di responsabilità sociale” per evitare investimenti distruttivi contrari all'ambiente, alla pace e ai diritti umani. La crisi sta spingendo anche ad azioni virtuose a favore di fondi etici comuni (in Europa tra 2010 e 2011 c'è stata una crescita degli asset gestiti dai fondi etici comuni del 12%, circa 84 miliardi di euro, scrive “l'Avvenire” 28.8.2012).

Nel pieno dell’attuale tempesta, l’indignazione diffusa di tanti cittadini può esprimersi tramite aggregazioni per i beni comuni e la democrazia. Significativo il movimento per l’acqua che ha permesso, con la straordinaria vittoria referendaria del giugno 2011, di affermare la rottura collettiva della catena culturale che per decenni aveva legato le persone all’indiscutibilità del pensiero unico. Tra mille ostacoli, 27 milioni di persone hanno cominciato a smascherare “la favola neoliberista”, a de-finanziarizzare la vita e disarmare la finanza. Ne è un segnale anche la coraggiosa la scelta della ditta pisana Morellato Termotecnica che ha rifiutato un grosso affare legato a una commessa militare e ha deciso di dedicarsi alle energie rinnovabili. Una cittadinanza attiva può intervenire per l’introduzione della tassazione delle transazioni finanziarie; per la costruzione di un'Europa sociale e democratica (dove 116 milioni sono a rischio povertà); per la riforma finanziaria internazionale auspicata dal Consiglio Giustizia e Pace anche tramite un'Autorità mondiale per lo sviluppo umano; per il rilancio pubblico della Cassa Depositi e Prestiti; per buone pratiche associative e cooperative collegate a un capitale sociale o a capitali di rischio associati per finanziare l'imprenditorialità sociale.

 

Giustizia sociale, disarmo della finanza e della società.

Se, come dice il profeta Isaia (32,17), “la pace è frutto della giustizia”, oggi nel cuore di una crisi finanziaria sconvolgente che sta arrecando grande dolore, la giustizia sociale diventa la via principale per la rifondazione etica dell'economia, per il recupero del denaro rubato o inquinato da centri finanziari “anonimi”, dalla corruzione e dalla criminalità, da comportamenti incivili. Il bene comune frutto della giustizia sociale sta diventando il nuovo nome della pace (ne accenna il papa nel messaggio del 1 gennaio 2013). E' urgente svegliarsi dal sonno neoliberista e leggere l'economia alla luce dell'uguaglianza e della fraternità, osservava mons. Toso all' Assemblea nazionale di Pax Christi tenuta a Termoli (aprile 2012), sul tema del bene comune. «La guerra finanziaria è più dannosa di quella degli eserciti. Questo capitalismo finanziario autoreferenziale e deregolato è “eversivo” verso imprese e comunità”. Su questi temi c'è troppo silenzio nella Chiesa. E' possibile che il mondo cattolico dorma sulla giustizia sociale o sulla tassazione alle transazioni finanziarie?». Svegliarsi significa attivare la forza del bene comune. Lo richiamano sia la Costituzione che la Dichiarazione Universale dei diritti. Beni fondamentali sono certamente l'aria, l'acqua, la terra, il lavoro, la scuola, la salute, il disarmo o virtù come onestà, sobrietà, competenza, responsabilità. Beni comuni sono, soprattutto, i poveri e le comunità che vivono esperienze di resistenza-cooperazione-liberazione, le persone coraggiose attive nelle istituzioni o nell'economia di giustizia, nel popolo della pace, nei movimenti femminili e giovanili; “Libera”, le Reti dei nuovi stili di vita, tante “campagne” di economia civile e democratica, appelli come “Dichiariamo illegale la povertà” o “Spostare la priorità dalla crescita del Pil alla crescita dell'occupazione in lavori utili”, il gruppo Economia Democratica che nell'assemblea di Roma (15 dicembre 2012) si è proposta di passare da un'economia della catastrofe a un'economia di liberazione.

Liberare risorse di giustizia e pace

Nella Lettera al governo di febbraio 2012 Pax Christi ha affermato la necessità di liberare risorse di giustizia e di pace. In questo periodo di crisi economica ed etica globale, in cui rischia di annullarsi la dignità di chi lavora, “come se l'altro non esistesse” (Bagnasco 23 gennaio 2012), in una realtà che grida giustizia agli occhi di Dio e dei più deboli, abbiamo indicato, accanto a una radicale riforma del sistema finanziario, tre beni comuni: la legalità, la giustizia e il disarmo. A tal fine, occorre: - agire con determinazione contro la diffusa corruzione economico-politica (anche con una legislazione adeguata) e contro la criminalità che sta riciclando ovunque i suoi immensi guadagni (bisogna anche utilizzare i beni confiscati alle mafie); - ridurre le colossali sperequazioni nella distribuzione del reddito e i privilegi di corporazioni potenti e di persone ricchissime in ambito pubblico e privato, industriale, finanziario, politico e militare; - colpire l'evasione fiscale mirando, soprattutto, ai grandi patrimoni, alle rendite finanziarie, ai capitali all'estero, ai paradisi fiscali; - tagliare realmente le spese militari senza artifici contabili volti a produrre e ad acquistare nuovi sistemi d'arma; - bloccare il progetto degli F 35; difendere la legge 185/90 che controlla il mercato delle armi.

Non si può, allora, accettare una riforma delle Forze armate, decisa in gran fretta nel dicembre 2012 e delegata al ministro della Difesa, che sposta denaro dalla riduzione del personale alla produzione di caccia bombardieri dal costo insostenibile per qualunque economia, a prescindere dalla crisi, trasformando lo strumento militare in potenza aggressiva, con bombardieri, droni e portaerei, pronto a partecipare alle prossime guerre ad alta intensità, a intervenire anche a migliaia di chilometri di distanza dai nostri confini. Se, in base a dati di agenzie canadesi, l'acquisto di 90 F-35 può costare circa 12 miliardi di dollari, la loro operatività può arrivare alla spesa di un miliardo e mezzo di dollari annui. Non si può gettare tanti soldi a favore della casta militare e di una lobby industriale abituata, tra l'altro, a distribuire tangenti.

Non è questo il modo per aiutare lo sviluppo italiano o rimuovere le cause della miseria in molti paesi con una politica di cooperazione internazionale degna di questo nome, con una politica estera non subalterna alle oligarchie militari e alle potenze finanziarie. In tale ambito, è urgente affrontare la crisi alimentare “ben più grave di quella finanziaria” (Benedetto XVI, “Beati gli operatori di pace”, 1.1.2013, n.5), opporsi al furto di terre da parte di imprese multinazionali (“land grabbing”),  aiutare le popolazioni vittime di guerra a bonificare i territori dalle mine mettendo definitivamente al bando la produzione, il commercio, l’uso e lo stoccaggio delle mine antipersona.

Occorre rilanciare il Servizio civile per costruire una difesa non armata secondo l'art. 1 della legge istitutiva che lo riconosce come “difesa della patria con mezzi ed attività non militari” (si può così affidare parte dei giovani serviziocivilisti alle attività dei corpi professionali civili dell'ONU in modo da attuare l'art.42 della carta dell'ONU). E' il disarmo a garantire il futuro!

 

L'amore politico e il bene comune

Conversione al Vangelo delle Beatitudini, azione civile e impegno ecclesiale possono attivare l'amore politico. Lo canta, tra i tanti, Fiorella Mannoia (Sud, 2012). “Non c'è figlio che non sia mio figlio/ ferita di cui non sento il dolore/ non c'è terra che non sia la mia terra/ e non c'è vita che non meriti amore/ fa' che non sia soltanto mia questa illusione/ fa' che non sia una follia credere ancora nelle persone/ prendi la tua strada e cerca le parole/ fa' che non si perda tutto questo amore”. La politica per rinnovarsi deve promuovere il bene comune della famiglia umana. Lo abbiamo scritto alla Settimana Sociale dei Cattolici (Reggio Calabria, ottobre 2010) dove si siamo richiamati al testo episcopale Per un paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno che si conclude con l’appello a osare il coraggio della speranza. Nel nostro piccolo, intendiamo essere promotori della famiglia umana per un’ Italia giusta e solidale. “Svelare la verità di un disordine abilmente celato e saturo di complicità, far conoscere la sofferenza degli emarginati e degli indifesi, annunciando ai poveri, in nome di Dio e della sua giustizia, che un mutamento è possibile, è uno stile profetico che educa a sperare” (Per un paese solidale, n. 19). Invece di urlare con enfasi “padroni a casa nostra” preferiamo dire che siamo tutti ospiti responsabili di una casa comune, che apparteniamo gli uni agli altri, che siamo membri della famiglia umana che è la famiglia di Dio, famiglia di uguali e di differenti. Nel contesto attuale carico di logiche guerriere o di spinte populiste o separatiste, la costruzione della cittadinanza umana, che chiamiamo con Tonino Bello convivialità delle differenze, è certamente faticosa ma può diventare liberante e gioiosa all’interno di un cammino al servizio della dignità della persona, soprattutto dei più vulnerabili. A proposito del fenomeno migratorio, ricordiamo le parole del papa per la Giornata missionaria 2010: “In una società multietnica che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani devono imparare a offrire segni di speranza e a divenire fratelli universali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli”. Nelle discussioni sui criteri per il diritto di voto agli immigrati, occorre far emergere lo jus dignitatis humanae.

 

Il bene comune è trinitario.

Per la Dichiarazione universale dei diritti umani “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace”. E’ importante educare alla famiglia umana e all’inclusione relazionale (“Caritas in veritate”, 54), realizzare buone pratiche sociali per il bene comune (la prima cultura da rispettare), prendersi cura delle persone (la prima verità da difendere), avere a cuore i più deboli (la gloria del diritto!). In Italia la cittadinanza umana è frutto di un cammino costituzionale del tutto aperto. Manca ancora una legge sul diritto d’asilo e sul diritto di voto. A tutela della persona si pone il problema di sfidare le tendenze xenofobe anche con forme di disobbedienza civile. Il bene comune, bene di tutti e di ciascuno, garantisce la differenza personale, l’unità sociale, la relazione conviviale. La Trinità è l’archetipo morale della famiglia umana. Ad ogni essere umano va riconosciuta la dignità della persona, la radicalità dell’uguaglianza e l’originalità della distinzione. Allora “che senso hanno i nostri segni di croce nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, se non ci battiamo perché a tutti gli oppressi vengano riconosciuti i più elementari diritti umani? Quando riusciremo a capire che le ingiustizie non sono solo causa di tutte le guerre, ma sono anche eresie trinitarie?” (Tonino Bello, Alla finestra la speranza, 85 e 89). Intendiamo, quindi, riaffermare la politica come “arte nobile e difficile” (Gaudium et spes 75); come “impegno cristiano a servizio degli altri” (Paolo VI); come passaggio “dalla profezia del gesto alla profezia della legge” (Bello, Ti voglio bene, 1994, p. 52). Ciò che conta, scriveva don Tonino, non è fare tante cose ma sostenere una legislazione che parta da scelte radicali: tra esse, la laicità e la revisione delle logiche anticristiane come l’accumulo di ricchezze, l’avarizia, l’accaparramento, il carrierismo, la corruzione clientelare. Solo così si ridarà “nuova forza profetica ai laici cristiani” (Il vangelo del coraggio, 1996, p. 37). 

La pace nella città.

Disarmo è costruire città disarmate dalle violenze, dai pregiudizi, dalle paure, dalle solitudini. Il nostro sguardo è ampio, internazionale. Ma è credibile se si fa concreto, attento alla profezia quotidiana, alla pace nei nostri contesti di vita, nelle nostre città, se tenta di contrastare discriminazioni e ingiustizie, i morti sul lavoro, i reati ambientali, le morti sulle strade, la realtà del  carcere, l'uso di armi, il dissesto idrogeologico, le violenze contro i bambini, le bambine e le donne. Di particolare rilievo è il fatto che i “femminicidi” da tre anni a questa parte sono aumentati in Italia del 10% l'anno.

Lumen gentium 35 invita alla profezia laicale nella vita quotidiana, familiare e sociale. L’azione per la pace può e deve affrontare le paure diffuse nelle realtà urbane dove avviene l’incubazione di tristezze e di solitudini ai bordi della disperazione. Pensiamo a molte città “padane” e dintorni dove si gioca il futuro della cittadinanza umana, si stanno costruendo sperimentazioni autoritarie e tribali, si sta elaborando una politica anticostituzionale, si agitano populismi di vario tipo. In molte città del sud e del nord le presenze mafiose che “avvelenano la vita politica e sociale, pervertono i giovani, soffocano l’economia” (Per un paese solidale 9) possono essere contrastate non solo da politiche decise e oneste, ma soprattutto da percorsi di azione nonviolenta contro la “Cosa grigia”, lo spazio opaco tra legale e illegale che si è fatto sistema, collaborando con tante realtà belle e vive (come Libera, associazioni e comunità in prima linea).

La città oggi è incontro di tensioni locali e universali; incrocio problematico di culture, di religioni, di storie. Sono città mondo, città globali. Hanno bisogno di buone pratiche sociali orientate al bene o alla sicurezza comune, di spazi-momenti di riconoscimento reciproco, di contemplazione, di servizi ecclesiali e civili per l’educazione al conflitto. Occorre sviluppare il magistero del card. Martini e Tettamanzi sulla città. Siamo capaci di dialogare? Di ascoltare e di operare insieme con fiducia? Il card. Tettamanzi nell’Arena di Verona (ottobre 2006) affermava la necessità di “parlare con speranza”. Nello stesso luogo, sede degli incontri dei “Beati i costruttori di pace”, il 30 aprile 1989, don Tonino ha lanciato l’idea della pace come movimento trinitario e l’appello “in piedi costruttori di pace!” che risuona sempre caro nella profondità del nostro cuore, come l’ultima sua frase: “Invocheremo lo Spirito Santo. Non solo perché rinnovi il volto della terra. Ma perché faccia un rogo di tutte le nostre paure”.

 

La Chiesa, il Concilio, la pace

La povertà nella Chiesa.

Nell’esprimere la nostra laicità credente vogliamo contribuire al superamento dei mali nella Chiesa, ricordati spesso da Benedetto XVI (20 marzo e 20 giugno 2010) e da alcuni vescovi al Sinodo di ottobre 2012 (arroganza, ipocrisia, settarismo). Ci tormentano i rapporti non trasparenti col potere economico, finanziario e immobiliare di alcuni settori ecclesiastici e di alcune corporazioni o associazioni di matrice religiosa (cfr l'editoriale Purificare l'aria di “Mosaico di pace”, novembre 2012). In Vaticano, al volo dei corvi preferiamo quello delle colombe. Ci sembra urgente porre segni di sobria spiritualità indicati, ad esempio, da Paolo VI e dal Concilio in ordine all’apparato ecclesiastico. Per questo pensiamo decisivo rilanciare la tematica conciliare della povertà nella Chiesa, della sua libertà profetica, della sua credibilità evangelica. Il “patto delle catacombe” del 1965 ipotizzava una Chiesa povera e sobria. C’è bisogno di una fase penitenziale attiva coscienti che il danno maggiore per la Chiesa viene spesso dal suo interno, da “ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l’integrità del Corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto” (Benedetto XVI, 29 giugno 2010). Camminiamo fiduciosi per rinascere. “La predicazione profetica di Gesù suscitava stupore perché annunciava un’esistenza degna, diversa, rinnovata, una moralità più giusta e praticabile, attivando energie altrimenti trascurate e sprecate, innescando l’attesa di una trasformazione possibile”(Per un paese solidale, n. 19).

 

Educazione alla nonviolenza e profezia della pace.

Dentro varie iniziative, nell’ambito della nostra competenza e con tutti i nostri limiti, vogliamo contribuire al progetto riguardante la “sfida educativa”. Pax Christi si impegnerà nel decennio ecclesiale centrato su “Educare alla vita buona del Vangelo” a sviluppare la teologia e la pedagogia della nonviolenza. E’ importante renderla credibile, persuasiva ed efficace, e viverla come impegno permanente. Progetti ecclesiali e pastorali orientati alla nonviolenza possono diventare una buona risorsa per affrontare la famosa “emergenza antropologica e culturale”. Si può aprire nelle comunità cristiane un cammino pedagogico verso la nonviolenza come speranza storica, valore etico, cittadinanza attiva, vita cristiana. Di tale cammino fa parte la dimensione ecumenica a 10 anni dalla Carta ecumenica, in vista dell’incontro mondiale di Busan del 2013. Il documento “Kairòs Palestina”, il Sinodo per il Medio Oriente, il viaggio del papa in Libano, la campagna “Ponti e non muri”, alcune nostre delegazioni nei Balcani o in Centro America, veglie di preghiera o convegni sono già una forma di ecumenismo vivo.

Preoccupati per la retorica di guerra diffusa durante omelie funerarie o commemorazioni per i soldati italiani uccisi, vogliamo ribadire che il miglior modo di onorare le vittime della violenza è quello di prevenire ulteriori lutti organizzando la pace con mezzi di pace. Sappiamo che il mestiere dei soldati è rischioso e pericoloso. Le loro scelte sono spesso necessitate da motivazioni economiche. Pensiamo che, tornati a casa, riflettendo sulla loro esperienza, possano svolgere un ruolo importante nell’ambito della pace. Ma definirli sempre “eroi della pace” o “profeti del bene comune” costituisce un’esagerazione non rispettosa della realtà e delle loro stesse fatiche, lontana dagli interessi presenti in molte operazioni militari e ignara dell’opera di tanti santi e martiri, volontari e missionari. Altrettanto negativa ci pare l'interpretazione nazionalista e militarista di uomini come Giovanni XXIII e Primo Mazzolari da parte dell'Ordinario militare, visti solo come “testimoni della fede nel mondo militare”. La corresponsabilità ecclesiale ci invita alla franchezza evangelica. Vogliamo richiamarci alla novità dell'annuncio cristiano che vogliamo vivere rifacendosi alla Parola di Dio, alla vita di Cristo, al magistero della Chiesa, al Concilio Vaticano II, a Giovanni XXIII, a Paolo VI, a Giovanni Paolo II, ai messaggi per le Giornate mondiali della pace, allo “spirito di Assisi”. La vera profezia, osservava Benedetto XVI il 1 gennaio 2010, è quella dei volti dei bambini sfigurati dal dolore, vittime innocenti delle guerre: “profezia dell’umanità che siamo chiamati a formare”, “chiave di lettura del problema della pace”, “appello alla nostra responsabilità”. Davanti a loro, osservava il papa, “crollano tutte le false giustificazioni della guerra e della violenza. Dobbiamo semplicemente convertirci a progetti di pace, deporre le armi di ogni tipo e impegnarci tutti insieme a costruire un mondo più degno dell’uomo”.

 

Fede cristiana e disarmo integrale.

La fede cristiana chiama a impegni di "disarmo integrale" esplicitato nella “Pacem in terris” che definisce la guerra moderna un fenomeno di pura follia, “alienum a ratione” (nn. 61 e 67). In questo periodo, abbiamo bisogno tutti, nella chiesa, nella politica e nella società civile di far risuonare le parole di Giovanni Paolo II, papa molto applaudito ma poco ascoltato. Vent’anni fa, mentre iniziava la prima guerra del Golfo, esclamava in modo orante: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutto e di violenza; minaccia per le tue creature in cielo, in terra ed in mare…Dio dei nostri padri parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra”. Per papa Wojtila “esempi luminosi e profetici ci hanno offerto coloro che hanno improntato le loro scelte di vita al valore della nonviolenza. La loro testimonianza di coerenza e fedeltà, giunta spesso fino al martirio, ha scritto pagine splendide e ricche di insegnamento, ha salvato l’onore dell’umanità” (Pace in terra agli uomini che Dio ama! 1 gennaio 2000). Proprio “l’impegno nonviolento” ha prodotto le grandi novità del secolo XX (Centesimus Annus n. 23).

 

Le Beatitudini, carta della nonviolenza cristiana.

Su questa scia, nel febbraio 2007, Benedetto XVI proclamava le Beatitudini “carta della nonviolenza cristiana che non consiste nell'arrendersi al male -secondo una falsa interpretazione del "porgere l'altra guancia" (cfr Lc 6,29)– ma nel rispondere al male con il bene (cfr Rm 12,17-21), spezzando in tal modo la catena dell'ingiustizia. Si comprende allora che la nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere della persona, l'atteggiamento di chi è così convinto dell'amore di Dio e della sua potenza, che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell'amore e della verità […]. Ecco la novità del Vangelo, che cambia il mondo senza far rumore. Ecco l'eroismo dei "piccoli", che credono nell'amore di Dio e lo diffondono anche a costo della vita”. Il messaggio della Giornata mondiale del 1 gennaio 2013 (“Beati gli operatori di pace”) ripresenta la beatitudine della pace come “buona notizia”, “dono messianico e opera umana”, “esperienza gioiosa di un dono immenso” (n. 2) che diventa donazione e impegno nella vita personale, sociale, economica, politica, culturale, educativa. Pur coi suoi limiti, il testo pontificio ritiene la “Pacem in terris” un riferimento decisivo per costruire la famiglia umana sulla verità, la libertà, la giustizia e l'amore (nn. 19-20), dimensioni essenziali della pace.

La Chiesa verso la pace nonviolenta.

Il Concilio afferma che la pace è “un edificio da costruirsi continuamente con mentalità completamente nuova” (Gaudium et spes, 78 e 80). Fare memoria creativa del Concilio vuol dire attivarne le dinamiche generatrici.  Per essere Chiesa di tutti, Chiesa povera e dei poveri, una Chiesa fedele al Concilio Vaticano II deve testimoniare il legame inscindibile tra pace e giustizia e vivere la profezia della pace di Cristo nella vita quotidiana, nella dimensione formativa-educativa, nell’azione civile ed ecclesiale, nella realtà socio-economica e nelle istanze politico-istituzionali. Sul tema della pace il Concilio non ha pienamente recepito le sollecitazioni della “Pacem in terris” ma ha aperto una strada, ha deposto un seme fecondo. Occorre curarlo. Le due solenni dichiarazioni contro la guerra moderna totale e la corsa agli armamenti; l’esortazione a considerare i problemi bellici in modo completamente nuovo e a costruire la pace con mezzi di pace; lo spazio per l’obiezione di coscienza e altro contengono le premesse per praticare la nonviolenza come formazione costante, scelta etica, azione civile, cammino di fede, esperienza ecclesiale di popolo, magistero della Chiesa cattolica radicato nella prassi. E' stato rilanciato l’impegno per il disarmo, la trasformazione nonviolenta dei conflitti, la riconciliazione, un’economia di giustizia, una politica  del bene comune. In tale contesto, valorizzando e rilanciando il movimento ecumenico per la pace, la giustizia e il rispetto del creato, è possibile avviare percorsi conciliari verso il progetto, espresso nel 1934 dal teologo luterano antinazista Dietrich Bonhoeffer, di un Concilio ecumenico delle Chiese cristiane per la pace. Occorre costruire nelle diocesi le Commissioni Giustizia e Pace e rivedere il ruolo dei cappellani militari, che possono svolgere meglio il loro ministero tra i soldati senza l’inquadramento militare. Il Concilio Vaticano II è un bene comune universale da curare con tenacia. L’azione da compiere è grande. Carlo Maria Martini, in un video-messaggio per l'Assemblea nazionale a Triuggio (aprile 2010), ci diceva che “un operatore di pace deve essere disposto a soffrire molto”. La pace è inquietudine e tormento, lotta e gioia, passione e tenerezza.

 

Pax Christi esperienza conciliare. Assumere una storia, preparare il futuro

A 50 anni dal Concilio possiamo dire che Pax Christi è un'esperienza conciliare permanente, sia perché la sua rifondazione è avvenuta durante e dopo gli anni del Concilio, con la presidenza internazionale di uomini attivi al Concilio (card. Alfrink e mons. Bettazzi), sia per presenza ancor oggi vivissima di mons. Bettazzi, sia per la “Pacem in terris” del 1963, diventata la vera Carta del movimento, sia per la teologia della pace maturata dentro e oltre il Concilio con il contributo di tanti amici (e di Tonino Bello), sia per lo stile o spirito che anima gran parte dei suoi aderenti disponibili a promuovere percorsi conciliari. Oggi Pax Christi può fare memoria attiva del Concilio da un lato partecipando a numerose iniziative (come quella romana del 15 settembre 2012 “Chiesa dei poveri Chiesa di tutti”, quelle della serie “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”, il convegno delle teologhe del 4 ottobre 2012 “Teologhe rileggono il Vaticano II: assumere una storia, preparare il futuro”), dall'altro impegnandosi nell'approfondimento della teologia della pace nonviolenta non ancora fiorita in ambito ecclesiale. E' un modo per partecipare all'Anno della fede illuminando la narrazione conciliare del Dio dell'amore, mettendo a fuoco la conversione a Cristo “nostra pace” e la pace come problema di fede. La questione è presente in Tonino Bello in vari filoni della sua maturazione teologica e della sua direzione di Pax Christi Italia (teologia trinitaria, Chiesa del grembiule, omelie crismali, triade ecumenica pace-giustizia-creato, “osare la pace per fede”, preghiere allo Spirito, a Cristo, a Maria, eucaristia). Il Concilio è un evento in cammino. E' vivo se accade ora, se gli poniamo le nostre domande, se lo provochiamo a produrre frutti inattesi, se ci mettiamo in stato di Concilio. Della sua luminosa eredità siamo tutti padri e madri, figli e figlie. Responsabili della sua fragile aurora.

 

Pax Christi è possibile e necessaria.

 

Il Manifesto dei punti pace del 2011 comincia con una frase-invito di don Tonino: il Signore si serve di vecchie ciabatte per farne calzari di arcangeli, e usa vecchi stracci di cucina per farne tovaglie di altare. Il Manifesto contiene una bella sintesi di tre indicazioni: il punto pace si apre all'umanità e alla Parola, studia perché la pace si impara, agisce perché la pace è profezia.  

Pochi e in difficoltà

Siamo in pochi e abbiamo tante difficoltà, tipiche dei piccoli movimenti “ambiziosi” che tendono a frantumarsi e a indebolirsi dividendosi o disperdendosi. Alcuni sperimentano stanchezza, sfiducia, età avanzata, sovrapposizione di incarichi (molti fanno parte di altre associazioni, coordinamenti o movimenti), paura di inquadrarsi o di appartenere, illusione telematica, abitudine a delegare, pressappochismo, “distrazione” (che porta a non curare Pax Christi come movimento, a non capire l'importanza dell'adesione anche formale con quote, abbonamenti, azioni). In ogni caso, se è bene essere preoccupati, occorre non diventare “profeti di sventura”. C’è bisogno di profeti del quotidiano, di animatori di pace autorevoli e pazienti, di promotori di percorsi di “riconciliazione”. Per essere credibile, la profezia deve essere mite, pronta alla conversione e al servizio, amica della speranza. La percezione del “piccolo resto”, testardo ed appassionato, può accompagnarsi al sogno di relazioni rinnovate, alla presenza attiva nel “popolo di Dio” in cammino.

Ognuno conta. Se non io chi?

La cosa più importante da decidere è quella riguardante l'assunzione personale di responsabilità, la disponibilità a operare in prima persona. Siamo bravi a dichiarare e a denunciare, meno a proporre assumendosi compiti diretti, a curare la costruzione-promozione del movimento. Siamo bravi a sognare da soli, meno ad “aggregare i sogni”. La coscienza della nostra fragilità ci porta a “custodire la nostra semente anche nei tempi dell'alluvione”, coscienti di essere segno non totalità, di essere punto luminoso non luce, di essere filo da tessere non gomitolo già composto da cui srotolare la matassa. Pax Christi è un insieme di piccoli fili da raccogliere e ricomporre per tessere pace, giustizia e convivialità. Ogni persona è un seme, un segno, un punto, un filo. Pax Christi non è un partito, un governo, un'azienda, una piccola Onu cui delegare, un'entità separata dal proprio diretto impegno. Non è una sigla. E' movimento da costruire suscitando adesioni dirette o indirette, risvegliando energie. Non è un'essenza da definire ma un'esistenza da vivere, non è una dichiarazione da scrivere ma una relazione da curare, non è affermazione verbale ma incarnazione reale, non è rivendicazione ma passione e compassione, non è solo azione ma atto di creazione e di donazione.

Se non io chi? Se non qui dove? Se non ora quando?

Pax Christi non è cosa diversa dalla mia diretta assunzione di responsabilità, dalla mia adesione attiva, dal mio concreto impegno, dalla mia scelta gioiosa e responsabile. Ogni persona è un volto, può accompagnare una storia ampia di nomi e di volti. Nessuno può essere e sentirsi marginale, estraneo o emarginato. Pax Christi è l'essere, il pensare e il fare di ognuno dentro un impegno comune: ognuno conta, è importante, vale, è necessario. Anche gli anziani verso i quali si è diffusa la brutta parola della rottamazione. La presenza dei giovani è certamente necessaria nel rispetto delle differenze non solo ideali ma anche anagrafiche. Non è del tutto vero che i giovani sono il futuro e gli anziani il passato. Tutti abitiamo il presente da vivere assieme. Entrambi siamo parte attiva del presente, dell'oggi di Dio dove è possibile compaginare le diverse età nella pazienza e nella gratitudine per i doni che ogni stagione della vita porta con sé. Il sogno della pace non è un dato anagrafico. Su tutti soffia lo Spirito, anche l'anziano ha sogni tenaci e struggenti (Gl 3,1, Atti 2, 17). L'importante è generare novità. E Dio rinnova la nostra giovinezza.

 

Lo stile. La relazione.

Un rilievo riguarda alcune discussioni. Occorre prendere atto che la comunicazione oggi è rapida e veloce. Quella telematica, certo utilissima, può generare illusioni (di contare molto) o incomprensioni (tra noi). I mezzi espressivi non sono un ornamento o un accidente ma fanno parte del contenuto, sono sostanza. E' bene sempre comunicare, se si può, in campo aperto, faccia a faccia, volto a volto. Più che cultori del web (certamente utile) è meglio essere cultori dei volti ri-volti o delle mani intrecciate, viandanti che hanno il piacere di incontrare persone e di collegare esperienze. Alcuni l'hanno definita cura della dimensione umana. E' bene tra noi e con gli altri essere meno autoreferenziali e più relazionali curando sempre il nostro stile. Convincere è più importate che vincere, proporre è più importante che gridare o voler imporre, dichiarare il proprio impegno con proposte è più importante che chiedere o solo condannare. La mitezza può coesistere con la denuncia più ferma. Più che documenti-lamenti è meglio produrre eventi-momenti, vivere la  “profezia quotidiana” atta a suscitare energie. Abbiamo un materiale consistente da valorizzare, riprendere,  “tradurre” soprattutto per opera dei coordinamenti e dei punti pace.

 

Senso fiducioso del limite.

Sui vari problemi, arrivano molti stimoli. Non possiamo fare tutto. Occorre senso del limite. Nemmeno possiamo pensare di ripartire sempre da zero. In ogni caso, il limite è anche un'apertura. Ogni considerazione autocritica non può gettarci nello sconforto. Nel nostro piccolo ci siamo, stiamo seminando. E' importante testimoniare una presenza cristiana di pace, porre un segno, rendere convincente e credibile l'azione nonviolenta, impastare realismo e profezia insegnando e imparando, educandoci alla pace contenti anche della nostra fragilità. Siamo una piccola variegata famiglia in rete con altri. Si fa quello che si può, con attiva sobrietà, puntando all’essenziale. Ci pare buono il tentativo di adeguarsi al modello di Pax Christi internazionale per respirare in grande, avere canali informativi e relazioni utili. I punti pace, potenziati-coordinati (e moltiplicati), devono essere i protagonisti del movimento con i tre Coordinamenti e il CN che è bene abbiano un profilo meno tecnico e più propositivo-politico. In vari ambienti, anche nei movimenti, molte assemblee rischiano di essere ripetitive, ossessive per i riferimenti personali e organizzativi, ridondanti di declamazioni. La democrazia partecipativa deve collegarsi alla democrazia deliberativa, per cogliere i problemi centrali, adottare scelte, indicare responsabilità, programmare verifiche.

 

Dialogo corresponsabile. Anche noi siamo Chiesa.

Con tutte le nostre debolezze, dovremmo voler bene alla nostra fragilità e impedire che diventi patologia o motivo di scontri. Attraversiamo le nostre ombre sorridendo, con spirito di riconciliazione. Teniamoci per mano, aiutiamoci, facciamoci coraggio. Questo vale sia per il collegamento con altri movimenti sia, soprattutto, per un impegno ecclesiale sinodale, corresponsabile. Ciò che chiamiamo spiritualità della pace è un campo ancora poco esplorato che si intreccia all’educazione al pace, all’ecumenismo, al dialogo interreligioso. Uno per uno per uno per uno: è bene condividere la nostra originalità con tutto il popolo di Dio in cammino, con le sue incertezze e i suoi errori che possono sciogliersi e ricomporsi dentro un’opera comune. A volte qualcuno lamenta un nostro eccesso di apertura ad altri, come se i legami diminuissero la nostra visibilità o la rendessero più “moderata”. In realtà ciò che ci manca è l'andare verso, il fare-pensare plurale, il fare rete, la disponibilità a parlare con tutti, con chi è lontano o incerto o  “nemico”. Non abbiamo “nemici”. La gestione dei conflitti vale sempre e ovunque.  Del resto anche noi siamo popolo di Dio. Anche noi siamo Chiesa. Il nostro contributo è importante (se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!), va vissuto senza arroganza, senza la pretesa di possedere la verità, in un'ottica di conversione al Cristo “nostra pace”. La profezia non è monopolio di nessuno né la parresìa può diventare un critica automatica e pregiudiziale; essa, d’altra parte, come insegnavano sia Mazzolari che don Tonino, si intreccia alla politica e al ministero dei segni.

 

I nostri incontri.

“Com’è bello e dolce che i fratelli vivano assieme” (Sal 133). “Gustate e vedete com’è buono il Signore” (Sal 34). Ogni aderente può-deve operare in un clima conviviale, nell’ottica degli Atti degli Apostoli ( 2 e 4): spezzare il pane, condividere, essere stimati dagli altri per la capacità di stare assieme, pregare…A proposito del nostro incontrarci, dobbiamo perfezionare un colloquio fiducioso. Non è necessario essere sempre d’accordo su tutto. Ma si può discutere “senza  distruggerci a vicenda” (Galati 5,15) e senza pensare che un'altra scelta (comune) sia un attentato alla nostra libertà. Le differenze sono feconde se non diventano contrapposizioni pregiudiziali, se non si fanno processi alle intenzioni. Abbiamo bisogno di regole ma non di formalismo. Abbiamo bisogno di certezze ma non di provvedimenti pensati sempre come ultimativi. Ognuno esprime opinioni e prendiamo sempre decisioni opinabili; ogni scelta è limitata e fallibile o reversibile.

La gratuità della nostra ricerca e del nostro impegno ha senso solo se il nostro stare assieme è piacevole, fiducioso e costruttivo. Occorre stimarci e sostenerci l’un l’altro. Lo diciamo spesso: abbiamo bisogno che i nostri ambienti scaldino il cuore. Abbiamo bisogno di luoghi dove ci si educa al conflitto nella mitezza. Dove si è contenti di stare. Dove è un piacere operare. Dove si respira aria fresca. Dove cresce la fiducia reciproca. Dove ha senso anche la nostra fragilità. Dove la speranza può vivere nelle contraddizioni, nell’inquietudine e anche nel tormento.

 

Essere pace

Vogliamo testimoniare che la pace è possibile. Che Pax Christi è possibile e necessaria. Che ognuno di noi è importante, che è bene guardarci con simpatia, stimarci, per-donarci la pace, pregare molto (consapevoli con tanti nostri maestri che nessuno è tanto contemporaneo alla nostra epoca quanto l’uomo di preghiera), che la preghiera è abbandono e lotta, moto di nonviolenza, forza di liberazione. Ognuno di noi può già essere il cambiamento che vuole realizzare. Abbiamo fiducia nella possibilità di cambiare e di essere pace. I problemi sono immensi come i nostri limiti. Pensiamo sia utile vivere la speranza nella pazienza, con serena sobrietà. Intendiamo esprimere tutta la nostra gioia di essere e fare Pax Christi, di partecipare a un piccolo-grande movimento che attinge forza dalla Parola di Dio, dalla fede in Cristo “nostra pace” (Ef. 2, 14), da una solida spiritualità personale ed ecclesiale, dall’attenta lettura dei segni dei tempi, dallo studio approfondito dei problemi, dalla memoria storica delle esperienze e delle testimonianze di pace, dalla propria azione conviviale.

Sentiamo il bisogno di comunicare il nostro entusiasmo, il nostro respirare nello Spirito della pace, perché “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello spirito Santo datoci in dono” (Rom 5,5). Possiamo, così, essere sogno e segno, “croce e fisarmonica”, dovere e piacere, lamento e danza, dito che indica l'oltre, spina di inappagamento e carezza di Dio, piede affaticato che cammina sul passo degli ultimi e ala di riserva.

 

Santa Maria, vergine del mattino, donaci la gioia di intuire,

pur tra le tante foschie dell’aurora, le speranze del giorno nuovo.

 

Ispiraci parole di coraggio. Non farci tremare la voce quando,

a dispetto di tante cattiverie e di tanti peccati  che invecchiano il mondo,

osiamo annunciare che verranno tempi migliori.

 

Non permettere che sulle nostre labbra il lamento prevalga mai sullo stupore, che lo sconforto sovrasti l’operosità, che lo scetticismo schiacci l’entusiasmo e che la pesantezza del passato ci impedisca di far credito al futuro.

Aiutaci a scommettere con più audacia sui giovani e preservaci dalla tentazione di blandirli con la furbizia di sterili parole, consapevoli che solo dalle nostre scelte di autenticità e di coerenza essi saranno ancora disposti a lasciarsi sedurre.

Moltiplica le nostre energie perché sappiamo investirle nell’unico affare ancora redditizio sul mercato della civiltà: la prevenzione delle nuove generazioni dai mali atroci che oggi rendono corto il respiro della terra.

Dai alle nostre voci la cadenza degli alleluia pasquali.

Intridi [feconda] di sogni le sabbie del nostro realismo.

Rendici cultori delle calde utopie dalle cui feritoie sanguina la speranza sul mondo.

Aiutaci a comprendere che additare le gemme che spuntano sui rami vale più che piangere sulle foglie che cadono.

 infondici la sicurezza di chi già vede l’oriente incendiarsi ai primi raggi del sole”

 

(“Santa Maria compagna di viaggio”, in Maria, donna dei nostri giorni, S. Paolo 1993, 2011).

 

Ipotesi provvisorie per l' organizzazione (pagine provvisorie)

 

Nonostante tutto, riusciamo a fare tante piccole cose. Siamo ritenuti da molti una realtà non solo bella ma anche necessaria e decisiva. Ogni nostro limite può costituire un'occasione di miglioramento, un appello, un invito. Facendo riferimento alle proposte dei due gruppi di accompagnamento dei punti pace (Manifesto punti pace 2011, Pax volto nuovo 2012), alle indicazioni provenienti dai coordinamenti e dai punti pace, e alla fine della prima parte tematica della riflessione congressuale, è utile ricordare alcuni orientamenti da perfezionare e assumere:

  • -costruire il movimento partendo dal proprio punto pace, potenziarlo-allargarlo, pagare le quote di adesione e curare gli abbonamenti a “Mosaico di pace”, cercare in provincia o nella regione di far nascere un nuovo punto pace; ognuno può impegnarsi a far aderire al movimento una persona l'anno; favorire adesioni più snelle con attenzione ai singoli aderenti sparsi o isolati (“antenne di Pax Christi”); curare il sito internet e i social network; predisporre una nuova immagine grafica-telematica (valutando l'uso di un “brand”);
  • -selezionare le priorità operative comuni; migliorare l'opera delle “macroaree”; dare al CN e ai Coordinamenti compiti di direzione “politica” evitando sovrapposizioni con commissioni o gruppi su temi specifici o su attività amministrativo-finanziarie; dare più visibilità ai Coordinamenti anche per eventi di rilievo nelle rispettive aree territoriali;
  • -diffondere “Mosaico di pace”, usare la “Casa per la pace” e il Centro Studi ma curare anche una maggiore itineranza diffusiva, l'andare verso; valutare bene azioni mirate con altri gruppi-associazioni, visitare luoghi-persone con pratiche sociali ed ecclesiali significative, incontrare..;
  • -curare la dimensione umana per conoscenza-riconoscenza o riconciliazione;
  • -organizzare forse meno convegni tradizionali (sempre utili) e più momenti di preghiera, di contemplazione, di spiritualità, di arte, di festa; “scendere in strada o in piazza” con tavoli, raccolte di firme, sit-in...; andare nelle scuole, nelle diocesi e nelle associazioni per curare incontri e itinerari formativi;
  • - tenere contatti con Pax Christi International e con le sue iniziative di pressing istituzionale, di advocacy, sostenendo in Italia e nel mondo campagne limitate negli scopi e nei tempi...

 

In attesa di precisare numero e ruolo delle cosiddette aree o “macroaree”, si presenta un promemoria riassuntivo.

 

  1. DISARMO, SMILITARIZZAZIONE: superamento del “sistema di guerra”, riduzione e blocco delle spese militari, della produzione e del commercio delle armi, no agli F35 e ad ogni sistema d'arma costoso, rischioso e anticostituzionale, riconversione civile dell'industria bellica, difesa nonviolenta, servizio civile, corpi civili di pace

Riferimenti: Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, magistero ecclesiale, ONU, Pax Christi International, Ponti e non muri, testimonianze dei volti di pace, Commissioni diocesane Giustizia e pace, Operazione Colomba, Tavola della pace, agenzie della nonviolenza, la Perugia-Assisi, Movimento nonviolento, Archivio Disarmo, Comitato italiano per la pace e la nonviolenza, routes

  1. ECONOMIA di GIUSTIZIA: difesa e promozione dei beni comuni, economia democratica, finanza responsabile, giustizia sociale, legalità e azione antimafia, sobrietà e nuovi stili di vita

Riferimenti: Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, Caritas in veritate, Dottrina sociale della Chiesa,                                        movimenti per i beni comuni, Caritas, Economia democratica, Libera, Rete nuovi stili di vita, Sbilanciamoci, Finanza etica, Attac, centri per nuovi modelli di sviluppo

  1. DEMOCRAZIA, DIRITTI e STATO DI DIRITTO: nuova cittadinanza, accoglienza, legalità-moralità, politica del bene comune, città conviviali, stato sociale, lotta nonviolenta alle mafie

Riferimenti: Costituzione e Dichiarazione Universale Diritti umani, Codice internazionale dei diritti umani, Pontificio Consiglio dei Migranti e Erga migrantes caritas Christi (2004), Libera, Tavola della pace, Comitati Dossetti, Azione cattolica, routes

  1. CHIESA, CHIESE e PROFEZIA della PACE: unità dei cristiani e dialogo interreligioso, teologia e spiritualità della pace, superamento della figura del cappellano militare...

Riferimenti: Pacem in terris, Concilio Vaticano II, magistero ecclesiale, messaggi Giornate mondiali della pace, “spirito di Assisi”, movimento ecumenico pace-giustizia-salvaguardia del creato, Conferenza episcopale, Pastorale giovanile, Ponti e non muri, Osare la pace per fede, “Educare alla vita buona del Vangelo”, testi di Tonino Bello, Bettazzi e di tanti testimoni di pace...

PAX CHRISTI INTERNATIONAL, sinergia operativa di Pax Christi Italia con Pax Christi International sia su alcuni  temi-obiettivi delle “macroaree” sia su questioni rilevanti in ambito internazionale, da accompagnare e promuovere assieme in particolare per il Medio Oriente e l'America del Centro e del Sud

Da valutare la questione della FORMAZIONE alla nonviolenza e dell' EDUCAZIONE alla PACE con le scuole per la pace; con la presenza nei luoghi della formazione, in ambito civile ed ecclesiale. Tra i riferimenti, le esperienze di tanti operatori di pace, la testimonianza dei volti di pace e dei maestri di nonviolenza, esperti e centri formativi nazionali e internazionali, il Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, il progetto “Educare alla vita buona del Vangelo”...E' possibile formulare tre ipotesi:

  • consegnarla alle aree di lavoro, in modo che sia presente trasversalmente e intimamente in ogni ambito delle iniziative, col sussidio di “Mosaico di pace”, della Casa della pace, del Centro Studi e del Consiglio Nazionale;
  • affidarla a un'area apposita (la sesta o al posto di un'altra ritenuta per noi ingestibile), potenziando e allargando l'azione del Centro Studi in sinergia con Mosaico, Casa della pace, Coordinamenti e Consiglio Nazionale;
  • (variante 2) renderla itinerante e diffusa sul territorio, supportata da Centro Studi, Mosaico e Consiglio Nazionale, da articolare nei Coordinamenti e nei punti pace che potrebbero organizzare col Centro Studi una volta l'anno un'iniziativa di rilievo.

 

2.

“Uscì un seminatore per seminare...”  (Mt 13, 3;  Mc 4,3;  Lc 8,5)

Pax Christi Italia, 2009-2013

 

Accanto ai documenti-comunicati “ufficiali” di Pax Christi Italia (circa 70 tra maggio 2009 e gennaio 2013, evidenziati in grassetto), è necessario ricordare:

- le riflessioni del Presidente (come le conclusioni del Convegno romano sul disarmo del 30 gennaio 2010 o le relazioni alle Assemblee nazionali o le interviste a “Sat2000”, Radio Vaticana, RadioInBlu”,“l'Osservatore romano”...; - le relazioni e le conclusioni dei Convegni di fine anno a ridosso della Giornata mondiale della pace; - gli interventi ad alcuni eventi nazionali e internazionali (Assemblee nazionali, Kingston, Convegni, Pax Christi International, viaggi in Iraq e in Centro America);- gli editoriali di “Mosaico di pace” e i calendari di Pax Christi; - le conversazioni di mons. Bettazzi (con i suoi libri) su Pax Christi, il Concilio, la nonviolenza e Tonino Bello; - scritti apparsi su “Mosaico di pace”, “Famiglia cristiana”, “l'Avvenire”, “l'Osservatore romano”, “Settimana”, “Adista”, “Jesus”, “Rocca”, su alcuni quotidiani e su altre pubblicazioni di membri del Consiglio Nazionale o di altri amici; - gli incontri dei Coordinamenti (animati da Giuliana Bonino, Francesca Delfino, Giovanni Balacco); - le pagine telematiche del sito di Pax Christi, di “Bocche scucite”, di “Verba volant” e interventi particolari sulle 6-7 liste telematiche di Pax Christi; - le presenze pubbliche e i contributi di alcuni punti pace su singoli problemi o su iniziative locali; - testi provenienti dalle “macroaree” (disarmo, formazione ed economia, diritti, ecumenismo); - il testo Peace in Pieces, Percorsi di nonviolenza, novembre 2011, a cura di Anna Scalori e del Consiglio nazionale, in collaborazione con la Pastorale giovanile della Chiesa italiana e il libretto curato da Rosa Siciliano 7 valori per una nuova cultura; - le riflessioni del Centro Studi di Pax Christi; -  le iniziative promosse da Ponti e non muri (Ponte per Betlemme, Pellegrinaggi di giustizia, Tutti a raccolta, Ricucire la pace, training di formazione, Bocche scucite), il Collettivo giovani (iniziative in Sicilia, Veneto, Toscana, Abruzzo, Val di Susa), la Rete In famiglia per la pace (esperienze in Friuli, Veneto, Toscana, Calabria e Sicilia), i Preti per la pace (Assisi e Vicenza); - gli incontri presso la Casa per la pace e i campi con Libera; - le campagne specifiche sui beni comuni e sull'acqua, “Banche armate”, “Commercio delle armi”, “No-F-35” e “Taglia le ali alle armi”, “L'Italia sono anch'io”, “0,05, “Sbilanciamoci”, “Obbedienza civile”, “Sudan”, “Bds”, - la presenza ai Convegni della serie “Il Vangelo che abbiamo ricevuto” e sul Concilio con i siti Viva il Concilio, Viandanti e statusecclesiae; - i Colloqui di giustizia e di pace 2012 (Pavia) e 2013 (Bologna); - le riflessioni della Route Monte Sole-Barbiana; - gli eventi in memoria di don Tonino con diffusione di materiali di vario tipo; - la fraternità itinerante di preghiera per la pace “12 raccolti” e alcuni digiuni collettivi; - la partecipazione alle Giornate del dialogo cristiano-islamico, alle Settimane di preghiera per l'unità dei cristiani, agli incontri del SAE, a “Osare la pace per fede”, alla Rete nuovi stili di via, alla Tavola della pace, a Libera, ai comitati Dossetti, a Economia democratica, al Comitato per il decennio dell'educazione alla nonviolenza, a Scienza per la pace.....; - le visite di amici e amiche dall'Iraq, dal Salvador, da Palestina-Israele, dal Medio Oriente...

E' importante ricordare con gratitudine tutto il lavoro silenzioso e invisibile, spesso non cartaceo e non telematico, di almeno cento persone attive, nucleo fondante della presenza di Pax Christi in Italia. Nel 2011 un “gruppo di accompagnamento” dei punti pace (Laura Sciacca, Dario Puccetti, Antonio Lombardi, Marco Lattanzio e N. Capovilla) ha preparato nel 2011 il primo Manifesto dei punti pace, poco valorizzato. Nel novembre 2012 un secondo gruppo (Marco Penno, Francesca La Blasca, Luigi Pasotti, Dario Puccetti, Giulia Falgari, Lino Palumbo, Sonia e Marco Narduzzi di Sequals, N. Capovilla) ha presentato proposte per un volto nuovo di Pax Christi.

Sono arrivati al Consiglio nazionale scritti da alcuni punti pace: dal Coordinamento Sud ogni anno sull'organizzazione del movimento, dalla Sicilia su riarmo-disarmo e iniziative coi giovani e con le famiglie, dall'Abruzzo e dal Molise sull'economia di giustizia e sui beni comuni, da Ivrea sulla presenza profetica di Pax Christi nella Chiesa italiana, dalla Puglia con proposte legate a don Tonino, dalla Lombardia e dall'Emilia-Romagna sull'ecumenismo, sulla Costituzione e sulla difesa non armata, dalla Campania, dal Lazio, dal Veneto, dalla Toscana

 

Temi affrontati

 

I 70 documenti-comunicati “ufficiali”, così come le iniziative dei punti pace riguardano i seguenti temi che incrociano tutti gli argomenti delle aree di lavoro:

 

        -  il disarmo, il rifiuto delle guerre, la riduzione delle spese militari e dei sistemi d'arma;

        -  la difesa non armata, le obiezioni di coscienza,- il Servizio civile;

  • l'economia di giustizia, la crisi finanziaria, la giustizia sociale;
  • l'ambiente, la cura del creato, la promozione dei beni comuni;
  • la democrazia, la politica, la Costituzione, democrazia-economia;
  • la promozione della famiglia umana, l'accoglienza, la cittadinanza umana;
  • i diritti, lo Stato di diritto, la legalità, la “questione morale”;
  • la formazione e l’educazione alla pace nonviolenta;
  • la teologia e la spiritualità della pace;
  • l'ecumenismo cristiano e il dialogo interreligioso;
  • la Chiesa e la profezia della pace;
  • la dimensione internazionale: Palestina-Israele, Medio Oriente, Afghanistan, Iraq, Iran, Siria, Libia, Bosnia, l’Africa in generale e il Sudan, il Centro America;
  • alcune questioni etiche di rilevanza politico-parlamentare

 

Attenzioni. Oscillazioni.

Nel nostro operare, si può dire, schematicamente, che si intrecciano o si alternano distinte esigenze o poli tematici: la formazione e l'azione, la spiritualità e l'attività pratica, la teologia e l'etica, l'iniziativa personale e quella “popolare”, il piccolo nucleo silenzioso e il grande evento visibile, la tendenza alla “marginalità” e il bisogno di condivisione-universalità, il guizzo solista e il canto corale, l'appello rivolto ad altri e la dichiarazione di impegno diretto...

All'interno di ogni polo tematico emergono almeno tre attenzioni: quella ecclesiale, quella formativa e quella sociopolitica da vedere ciascuna in modo differenziato.

L'esigenza ecclesiale può esser vista o in senso lato, ecumenico e macroecumenico, o in senso cattolico-diocesano, istituzionale; l'esigenza formativa oscilla tra il piccolo gruppo autogestito e la prospettiva associativa e scolastica; l'esigenza sociopolitica varia nel privilegiare ora movimenti e comitati ora enti locali, Parlamento, governo, forze politiche. Nella loro varietà, le varie attenzioni non sono in contrasto, visto che parliamo di capacità contempl-attiva, ma è bene scegliere priorità condivise su cui operare assieme, equilibrare attività o “ricomporre cesure” (T. Bello,1986).

 

Informazione. Tendenze.

Il lamento sulla scarsa informazione del-nel movimento presenta due carenze comuni: la non lettura adeguata dei testi e dei dati diffusi nel nostro sito e nelle nostre 6 liste telematiche e la non scrittura di testi o comunicati per informare il movimento (CN, Coordinamenti, Mosaico) su quello che si sta facendo. Si parla molto di informazione ma non ci si considera protagonisti di essa con semplici atti informativi o diffondendo l'informazione comune (sul sito, sulle liste, su Mosaico, su pubblicazioni locali).

La tendenza alla denuncia non si intreccia sempre alla capacità di operare con proposte continuate, con la disponibilità all'autocritica o alla propria messa in gioco. Lo slancio di profezia non si incarna sempre in pratiche (profetiche) quotidiane e nella volontà di espandere e di radicare il movimento. Le dichiarazioni sulla nonviolenza diventano a fatica dinamiche generatrici di nonviolenza persuasiva, credibile, efficace. La figura di don Tonino, che vogliamo creativa, rischia in qualche caso di diventare “esclusiva”, generica o ripetitiva. Il richiamo alla convivialità delle differenze a volte viene invocato per difendere la propria differenza, meno quella altrui, soprattutto quando si arriva a decisioni comuni ritenute non collimanti con la propria opinione.

Per le nostre iniziative si ripropone l'argomento storico, già evidente nei Congressi degli anni Ottanta ('82 a Napoli, '84 a Loreto) del rischio della dispersione e della necessità di convergere su alcuni temi e sulla qualità della vita sociale per testimoniare una nonviolenza concreta, intrecciando la dimensione ecclesiale con quella sociale in comunione con la Chiesa rinata dal Concilio e con le istanze democratiche-costituzionali della vita politica e civile.

 

Rapporti. Legami.

Sono attivi, sia pure in modo alterno, rapporti con Caritas, Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, Commissione della CEI sui temi del lavoro-pace-salvaguardia del creato, Pastorale giovanile della CEI, alcune parrocchie e diocesi, Pontificio Consiglio Migranti, Tavola della pace, Libera, Operazione Colomba, Gavci, Movimento nonviolento, Ac, Acli, Meic, Agesci, Aimc, Rinascita cristiana, Comitati Dossetti, Economia democratica, Comitati per l'acqua o per i beni comuni, Sbilanciamoci, Archivio Disarmo, Noi siamo Chiesa, Anpi, Chiese riformate, coordinamenti ecumenici come “Osare la pace per fede” (con Ac, Fuci, Acli, Fcei, Fgei, Sae, Cipax), con le riviste “Nigrizia”, “Missione oggi”, “Azione nonviolenta”, “Rocca”, “Jesus”, “Adista” e altre.

Pubblicazioni. Libri utili su nonviolenza e dintorni sono stati scritti da autori aderenti a Pax Christi o alla sua famiglia. Oltre a Tonino Bello e a Luigi Bettazzi, è bene ricordare Giovanni Mazzillo, Enrico Chiavacci, Tonio Dell'Olio, Nandino Capovilla, Francesco Comina, Alberto Vitali, Alberto Conci, Alessandro Zanotelli, Salvatore Leopizzi, Renato Sacco, Sergio Paronetto, Anselmo Palini, Fabrizio Truini, Gianni Novelli, Betta Tusset, Antonio Lombardi, Giancarla Codrignani, Giuliana Martirani, Lidia Maggi, Paolo Ricca, Letizia Tomassone, Rosanna Virgili, Angelo Casati, Antonietta Potente, Nicoletta Dentico, Alessandro Cortesi, Daniele Novara, Enrico Peyretti, Antonino Drago, Nanni Salio, Luigi Ciotti, Luigi Lorenzetti, Angelo Cavagna, Valentino Savoldi, Raniero La Valle, Roberto Mancini, Antonio Papisca, Simone Morandini, Gian Carlo Caselli, Alessandro Marescotti, Diego Cipriani, Guglielmo Minervini, Flavio Lotti, Francesco Gesualdi, Adriano Sella, Giulio Battistella, Giorgio Beretta, Francesco Vignarca, Mauro Castagnaro, Giovanni Benzoni, Vincenzo Pezzino, Paolo Bertezzolo, Massimo Toschi, Luigi Sandri, Carmine Di Sante, Bruno Forte, Giancarlo Bregantini, Domenico Mogavero, Giovanni Giudici.

 

Tra il 2009 (Congresso di Cervia) e il 2013 (Congresso di Roma), con le loro luci e ombre, le iniziative, piccole o grandi, sono state tante.

 

 

Documenti e comunicati ufficiali. Incontri e iniziative rilevanti

2009

Aprile.  Congresso Nazionale a Pinarella (Cervia) sul tema Concilio, stile di Chiesa e di vita, con m. Valentinetti, R. Mancini e R. Virgili. Viene inviata una lettera al presidente Obama (e al Governo) sulla riduzione delle basi militari e delle spese militari per le vittime del terremoto abruzzese.

 

Maggio.  Ero straniero e mi avete accoltoSiamo alle prove di apartheid. Le normative in atto violano la nostra umanità, il Vangelo, la Dichiarazione universale dei diritti umani, la Costituzione.

 

Quaderno n. 20 di “Mosaico di pace”, Come lavorare per la pace dentro un conflitto: l'esperienza di Campagna Sudan, a cura di Carla Bellani e Tonio Dell'Olio.

 

Giugno.  Solo il sentiero della Costituzione garantisce la pace. Lettera aperta di Pax Christi Italia al Presidente della Repubblica in vista del 2 giugno, festa della Repubblica, in occasione dell’inaugurazione del “sentiero civico della Costituzione italiana” nel Parco Storico di Monte Sole.

 

Inaugurazione del sentiero della Costituzione con la marcia Vado- Monte Sole Per la Costituzione vogliamo piantare dei paletti, promossa da Pax Christi con il CAI

 

Incontro a Bologna sul libro di Helder Camara, Roma, due del mattino. Lettere dal Concilio

 

Partecipazione e contributo al primo incontro della serie “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”

 

Promozione della Summer School di Ravenna sui Corpi civili di pace, a cura di Pax Christi Faenza con altre forze e Università di Ravenna

 

Pax Christi Taranto partecipa al progetto di solidarietà con le comunità indios di El Salvador appoggiando l'iniziativa di Mariella Tapella

 

Pax Christi con Renato Sacco a Kirkuk (Iraq) per incontro con mons. Sako

 

Luglio. La gloria di Dio risplende sul volto di ogni persona. Dolore e orrore perché il razzismo è ormai a norma di legge. La nuova legge “porterà solo dolore”.

 

Route Monte Sole Barbiana, ricordando Dossetti e Lorenzo Milani.

 

Gita a Bozzolo Sulle tracce di Primo Mazzolari a cura di Pax Christi Bologna

 

Agosto. Attività di riflessione e campi di lavoro presso la Casa per la pace di Firenze

 

La nonviolenza delle donne: liberazione dalla paura e forza della verità  Per Aung San Suu Kyi, Natalia Estemirova, amica di Anna Politkovskaya, Zarema Sadulayeva.

Settembre. Partecipazione al Convegno dell'Istituto Rezzara a Recoaro (Vicenza) sul tema Contro la xenofobia una nuova cultura

Delegazione Pax Christi Italia (R. Sacco) e International (M. Dennis) nel Nord dell'Iraq e a Kirkuk

Partecipazione al “Festival NO Dal Molin” a Vicenza

Il Dio della pace perdoni chi confida nelle armi e nelle guerre! Il miglior modo di onorare i morti italiani a Kabul è quello di operare per evitare le tragedie.

 

Partecipazione di Pax Christi Taranto agli annuali “Incontri della pace” sul tema del razzismo

 

Ottobre. Corso per mediatori Internazionali di Pace a Bertinoro (Forlì), a cura di Pax Christi Faenza (Giorgio Gatta) e di altre associazioni di Faenza, Forlì e Cesena

 

Veglia di preghiera a Bologna In ricordo dei martiri di Monte Sole

 

Coordinamento Centro

 

Novembre. Alzati popolo della pace! Lettera di Pax Christi Italia ai vescovi dell’Africa in occasione del Sinodo celebrato l’ottobre scorso e del suo messaggio finale “Alzati Africa”.

Centro Studi Pax Christi, La nonviolenza unica via alla pace nella cultura civile e religiosa

Esercitazione locale di Difesa popolare nonviolenta (Eldpnv), promossa da Pax Christi Napoli, secondo il metodo Galtung,  nel quartiere di Miano-Mianella di Napoli, descritta nel libro di Antonio Lombardi, C'era una volta la guerra..., La Meridiana 2011

Primi incontri del-col nuovo presidente di Pax Christi, vescovo di Pavia, mons. Giovanni Giudici

Incontri promossi da Pax Christi Bologna sul documento preparatorio dell'Assemblea ecumenica di Kingston (2011) e momenti ecumenici di preghiera per la pace

Serata in occasione della Marcia mondiale per la pace a Vicenza, La nonviolenza oggi, a Monticello C.O. (Vicenza) con S. Paronetto, M. Mazzetto e altre associazioni

Dicembre. Solidarietà del Presidente al cardinale Tettamanzi attaccato dai leghisti per la sua pastorale dell'accoglienza nella Diocesi di Milano.

 

L'illusione della guerra e il realismo della pace. Perchè il Natale sia scelta di pace nella custodia del creato, sulla decisione di intensificare la guerra afgana e sull'incapacità di definire politiche efficaci per il futuro della terra e il rispetto dell’ambiente.

 

Il Bello di Gaza. Pax Christi entra nella Striscia a un anno dalla guerra, mentre in alcune città italiane Pax Christi promuove celebrazioni e incontri pubblici per far memoria del massacro.

 

Al Monastero del Bene comune di Sezano (Verona), momento di preghiera e solidarietà con Gaza

 

La pace con-viene, indicazioni per il Convegno nazionale ad Avezzano su legalità, democrazia, giustizia e ambiente, prima della Marcia per la pace del 31 dicembre all'Aquila con m. Giudici.

 

2010

 

Gennaio. Anchio migrante uomo come te, meditando sulla Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e su alcuni episodi di razzismo.

Haiti non ha bisogno di portaerei ma di riconversione delle spese militari e di reale cooperazione.

Prima presentazione del libro di Nandino Capovilla, Un parroco all'inferno. Abuna Manuel tra le macerie di Gaza (Paoline) a Pavia con m. Giudici

Escono (come all'inizio di ogni anno) sia l'Annuario geopolitico della pace , Altreconomia ed., a cura di Giovanni Benzoni e Laura Venturelli, sia gli Annuari OPAL, Osservatorio permanente sulle armi leggere, con interventi anche di amici di Pax Christi

Voci sotto assedio”, presentazione a Verona, presso “Combonifem”, di ampia documentazione sul massacro di Gaza con Alicia Vacas, Jeremy Milgrom e Nandino Capovilla

Incontri di alcuni punti pace sulla Palestina con A. Vacas, J. Milgrom e N. Capovilla

Incontri di vari punti pace sul messaggio del papa del 1 gennaio

Partecipazione di amici bolognesi e milanesi al training sulle dinamiche di gruppo presso l'Oratorio di Coccaglio (Brescia) che si ripeterà anche in febbraio con Pat Patfoort

Convegno sul disarmo. Per un mondo di Pace: il sogno di Isaia e l'annuncio di Cristo, Roma, 30 gennaio 2010, organizzato da: Conferenza Episcopale Italiana (Comm. Episcopale Problemi sociali e lavoro), Caritas Italiana, Pax Christi. Contributo conclusivo di Mons. Giovanni Giudici.

Febbraio. Liquidazione totale. Silvio Berlusconi ha attuato una liquidazione totale delle speranze di pace in Terra Santa affermando che è stato giusto il massacro di Gaza e che non ha visto il Muro.

 

Nuova pulita rinnovabile energia, libretto contro la costruzione di centrali nucleari, assieme a Beati costruttori di pace e a Bilanci di giustizia, sulla scia del Messaggio papale “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”.

 

Partecipazione al ciclo di incontri promosso a Isola della Scala (Verona) sul tema della salvaguardia del creato e dei nuovi stili di vita, promosso da associazioni parrocchiali e dal  Comune

 

Partecipazione al Convegno di Milano su La coscienza cristiana di fronte alla crisi della convivenza e della democrazia con Tommaso Zanda (Pax Christi Milano), R. La Valle, V. Bellavite, C. Simonelli, F. Monaco, G. Villa

 

Partecipazione al ciclo di incontri della parrocchia S. Maria Assunta e Tavolo della pace di Rovato (Brescia) sui temi della città con S. Paronetto, Nella mia città nessuno è straniero

 

Pellegrinaggio di Giustizia in Terra santa con “Ponti e non muri”, N. Capovilla e mons. Giudici

 

Partecipazione di Pax Christi Bologna e Modena all'incontro con i Comitati Dossetti

 

Coordinamento regionale dell'Emilia Romagna

 

Marzo. Iniziative di alcuni punti pace Un Ponte per Betlemme e settimana per la pace tra Israele e Palestina, a cura di “Ponti e non muri” e dell'Operazione Colomba

 

Iraq. Una tragedia infinita. Pax Christi Italia da anni vive un rapporto stretto con l’Iraq, con le persone che vivono in quella terra di Abramo sconvolta da troppe violenze.

 

Uscire dalla bolgia infernale per rivedere le stelle del diritto. Una cittadinanza responsabile in nome della Costituzione e del Vangelo, lungo documento sulla situazione politica italiana per  valorizzare esperienze civili ed ecclesiali per un cambiamento possibile.

 

Inizio incontri “Venerdì insieme” di Ragusa, promosso da Pax Christi Ragusa, AC, AIMC, Caritas, Fuci, Meic, su città, università, legalità e comunità

 

Incontro a Catania con Geries Khoury, teologo arabo cristiano della chiesa greco-cattolica in Palestina

 

Centro Studi Pax Christi, Se vuoi coltivare la pace custodisci il creato

 

Esce il testo di Luigi Bettazzi, Vescovo e laico?, una spiegazione per gli amici, EDB

 

Visita di Alberto Vitali e altri in El Salvador per il 30° anniversario del martirio di Oscar Romero

 

Aprile. Presentazione al Teatro Stimate di Verona del documento Kairòs Palestina, un momento di verità, con Nandino Capovilla, p. Abushalia, Fulvio Scaglione e il Tavolo Terra santa

 

Comunicato di solidarietà con lorganizzazione umanitaria Emergency, oggetto di aggressione in Afghanistan, dove sono stati arrestati operatori italiani e afghani.

 

Incontro su El Salvador e presentazione da parte di Alberto Vitali del suo libro Oscar Romero, pastore di agnelli e lupi, in una sala pubblica e in un liceo a Ragusa, assieme all'AIMC

 

Conferenza su La Salute nel mondo: diritto che diviene privilegio e su La forza della pace con Carla Pessina a Ragusa

 

Assemblea nazionale di Pax Christi con m. Giudici e la Diocesi di Milano a Triuggio (Milano) 17-18 aprile. Documento finale Una mobilitazione contro ogni forma di discriminazione e di razzismo. Fratelli e sorelle universali nella città conviviale. Nella mia città nessuno è straniero.

 

“Santa Sofia 2010” (Forlì) su Interventi civili di pace, a cura di Pax Christi Faenza-Forlì e del Centro Studi Difesa Civile

 

Inizio partecipazione a incontri della campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) a Bologna, promossa da varie associazioni, per una pace giusta in Palestina

 

Maggio. Un massacro inaudito. Freedom Flottilla: 700 pacifisti, giornalisti, personalità religiose e politiche provenienti da tutto il mondo hanno rotto l'assedio-embargo sulla popolazione di Gaza.

 

Incontro a Verona con Alberto Vitali sul suo libro Oscar Romero, pastore di agnelli e lupi

 

Partecipazione alla marcia Perugia-Assisi sui diritti umani

 

Incontri in alcune località (Bologna, Verona) con esponenti della comunità palestinese di At-Twani

 

Pax Christi Taranto promuove la “Via Pacis”, testimonianza pubblica di fede in città in occasione della Pentecoste

 

Incontro di Pax Christi Bologna, con il Gruppo Pietre vive, su Percorsi per una pace duratura in Palestina

 

Pax Christi Taranto partecipa agli “Incontri della pace” sul tema dei diritti umani in Palestina

 

Giugno. Convegno ecumenico Chiese strumento di pace? a Milano, con apertura sito specifico, con teologi e operatori pastorali e con m. Giudici

 

Una vuvuzela per la pace. Richiesta ai parlamentari di affrontare con senso di responsabilità il problema degli armamenti, tenendo conto del Magistero della Chiesa.

 

Messa e incontro su Tonino Bello nella parrocchia di Cesara con m. Giudici e  Renato Sacco

 

Incontro a S. Zeno di Colognola ai Colli (Verona) sulla città solidale con E.Toffalori e d.Sergio Pighi

 

Visite guidate (giugno-settembre) e incontri con testimoni al parco di Monte Sole con gruppi, associazioni e parrocchie a cura di Pax Christi Bologna

 

Luglio. Route Monte Sole Barbiana, ricordando la Costituzione e Dossetti, con m. Giudici

 

Seminario a Firenze su Identità del formatore in Pax Christi: un testimone?

 

Pax Christi Taranto in El Salvador consegna il denaro raccolto nelle parrocchie ai responsabili del “Ser.co.ba”

 

Agosto. Attività presso la Casa per la pace di Firenze

 

Invio a Ginevra del contributo di Pax Christi Italia, commento alla seconda bozza del documento preparatorio per la convocazione ecumenica di Kingstom

 

Pax Christi (R. Sacco) a Kirkuk e a Baghdad in Iraq

 

Settembre. No allidolatria del dio interesse. Grande preoccupazione per visita di Gheddafi a Roma: una celebrazione pagana colma di idolatria nei confronti del dio interesse.

 

Coordinamento Centro

 

Partecipazione di m. Giudici al Convegno di Pavia su Lotta alla povertà e alla fame con Caritas e Migrantes e “Missioni”

 

Incontro col Centro Islamico di Vittoria (Ragusa) sull'operazione “Piombo fuso” a Gaza e sul Muro

 

Incontro per le scuole e per la città a Catania su Gaza: dalla prigione alla liberazione

 

Ottobre. Promotori della famiglia umana per unItalia giusta e solidale. Pax Christi alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani di Reggio Calabria (sul sito nazionale della Settimana sociale è presentato col titolo Il coraggio della speranza).

 

Veglia e lettera Pellegrini in Medio Oriente inviata al Sinodo del Medio Oriente

 

Partecipazione al Congresso del Movimento nonviolento a Brescia

 

Incontro del Consiglio Nazionale con Claudette Werleigh, segretaria di Pax Christi International, e altri incontri con lei da parte di qualche punto pace, come a Bologna

 

Veglia di preghiera per i martiri di Monte Sole a Bologna

 

Coordinamento Nord

 

Partecipazione di m. Giudici alle attività del Master in Cooperazione a Pavia e alla presentazione del libro Fare pace con la Comunità S. Egidio sempre a Pavia

 

Tavola rotonda Percorsi di pace, promossa da Pax Christi Pavia, con m. Bettazzi e m. Giudici

 

Incontro con i “Combattenti per la pace” (israeliani e palestinesi) a Bologna

 

Centro Studi Pax Christi, Dalla crisi alla speranza. Per un'economia a misura del creato

 

Incontro con alcune parrocchie bolognesi per il 45° anniversario della “Lettera ai giudici” di don Milani, e dibattito su “Le guerre fonti di povertà con Fabio Corazzina e un sacerdote congolese

 

Imparare a sperare non a sparare! sul progetto La Russa-Gelmini di corsi paramilitari nelle scuole superiori lombarde, sull'educazione alla pace.

 

La Costituzione è la carta del bene comune e dellunità nazionale, per la Settimana sociale dei cattolici di Reggio Calabria, sollecitando un Sinodo della Chiesa per la vita, la giustizia e la pace.

 

La pace si fa azione, dalle idee astratte ai percorsi e alle esperienze, alle pratiche nonviolente documento del Coordinamento Sud riunito a Rossano Calabro con proposte operative per Pax Christi dopo la Settimana sociale di Reggio Calabria

 

Inutile strage,  lettera di Nandino Capovilla sulle guerra e sulle vittime in Afghanistan.

 

Fermate quella condanna a morte,  contro la condanna a Tareq Aziz e sulla situazione in Iraq

 

Esce il libro di Antonino Drago, Le rivoluzioni nonviolente dell'ultimo secolo, Ed. Nuova Cultura

 

Novembre. Convegno di teologia della pace Scandalo e riconciliazione nelle Chiese a cura di Pax Christi Ferrara con AC, Rinascita cristiana, Chiesa evangelica,  Istituto di Scienze religiose

 

Mostra fotografica a Bologna Povertà e Miseria, La guerra che produce...con B. Draghetti, G. Sacchetti e S. Paronetto

 

Partecipazione di m. Giudici al Convegno sulla Tratta delle donne e a quello sulla Violenza delle donne, promossi da varie associazioni a Pavia

 

Inizio Cantiere 2010-2011 La pace in cammino. Attualità di maestri, esperienze e metodi, promosso dal Cipax di Roma (Gianni Novelli, Fabrizio Truini) con Pax Christi Roma e altre associazioni

 

Inizio incontri di preghiera tra punto pace di Ragusa e la Comunità di Romena

 

Nascita punti pace a Corato, Barletta e Cava de' Tirreni

 

Dicembre. Appello di Nandino Siete ostinati...per autofinanziamento a fronte di urgenti necessità

 

Pagina di “Avvenire” di mons. Giudici L'Eucaristia scuola di pace

 

Lettera di Claudette Werleigh, segretaria di Pax Christi International, sulle iniziative del movimento per un lavoro mondiale comune

 

Adesione di Pax Christi alla campagna Stop Agrexco del movimento BDS, Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, a favore dei territori palestinesi

 

Presentazione a Comiso (Ragusa) del libro di Antonio Mazzeo I Padrini del Ponte, storie di mafia sullo stretto di Messina

 

Festa-spettacolo dal titolo Invisibili, Dal pregiudizio all'intercultura a Ragusa, assieme ad Amnesty International, in occasione della giornata della Dichiarazione dei Diritti umani

 

Incontro a Verona, promosso da Pax Christi Verona e dal SAE, con Raniero La Valle sul suo libro Paradiso e libertà, ricordando Paola Rossi Peloso

 

Incontro a Bologna con m. Bettazzi sul tema della Giornata mondiale della pace

 

Il nostro sogno per le nostre città, a conclusione del Convegno di Loreto su “Il dialogo rinnova la città”, prima della marcia della pace di Ancona a fine anno, alla presenza di m. Giudici e m. Bregantini.

 

2011

 

Gennaio. Presentazione del messaggio del papa del 1 gennaio a Pavia con m. Giudici e m. Bregantini

 

Nascita dei punti pace di Tradate e di Pavia.

 

Incontri di vari punti pace sul messaggio del papa del 1 gennaio

 

Dopo 35 anni a Rossano Calabro la Comunità Santa Maria delle Grazie (Gianni Novello, Giuliana Pagnin, Cornelia Rota) è costretta a spostarsi in Toscana, presso la Fraternità di Romena

 

Conferenza con Renato Sacco a Ragusa sul commercio delle armi, gli F-35 e il Medio Oriente a cura di Pax Christi Ragusa e di altre associazioni

 

Apertura di due pagine su attività di Pax Christi in “Mosaico di pace”

Partecipazione di Pax Christi Bologna al Coordinamento bolognese campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni): strategie di resistenza popolare nonviolenta in Palestina

 

Esce il libro di Angelo Casati, Le paure che ci abitano, Fraternità di Romena, con scritti pubblicati su “Mosaico di pace”

 

Febbraio. Non possiamo tacere, lettera di Nandino Capovilla sul berlusconismo e il ruolo dei credenti nel vuoto politico e nel degrado morale in atto.

 

Libia-Italia: limbarazzata complicità. Bloccare il mercato delle armi e rispettare i diritti umani, per un cambiamento della cooperazione italiana con la Libia.

 

Stop alla produzione dei cacciabombardieri F 35. Volantini, testi, depliant di Pax Christi.

 

Incontro di m. Giudici con i punti pace di Catania e di Ragusa sui temi dell'Eucaristia e dell'accoglienza

 

Coordinamento regionale dell'Emilia Romagna

 

Incontro a Bologna con Alberto Vitali su Oscar Romero: testimone di pace e libertà

 

Incontro Difendersi senza armi con R. Sacco e A.R. Cenacchi alla Casa per la pace “La filanda” di Casalecchio di Reno e riunione di Pax Christi Bologna con i volontari dell'Operazione Colomba

 

Incontri “Venerdì insieme” a Ragusa su territorio, diritti e scuola

 

Coordinamento Nord

 

Incontro con N. Capovilla nella parrocchia S. Giuseppe f.m. a Verona, su Palestina Ponti colorati per abbattere muri, con comunità giovanile parrocchiale nel ciclo “Pennellate d'autore

 

Partecipazione al ciclo di incontri del Vicariato centro della Diocesi di Verona sul tema Abitare la città con interventi e scritti

 

Pax Christi Taranto partecipa agli “Incontri della pace” sul tema dei nuovi stili di vita con una riflessione di F. Gesualdi sul consumo critico

 

Marzo. Basta schiaffi ai giovani. Diamo un futuro al Servizio civilepercorso di vita buona.

 

Per lacqua, con tutti, per tutti. Anche Pax Christi in piazza a Roma per l’acqua bene comune.

 

Un ponte per Betlemme e pellegrinaggio di giustizia nell'anniversario del Muro a Betlemme

 

Incontro con il teologo J.M.Castillo a Bologna Ripensare l'idea che abbiamo di Dio

 

Promozione incontri I profeti della nonviolenza (Gandhi, Capitini, Jagerstatter, Terzani) a cura di Pax Christi Bologna con Tavolo provinciale della pace e Centro Poggeschi (B. Draghetti, S. Paronetto, D. Puccetti, A.R. Cenacchi)

 

Odissea dalla politica. Lettera di mons. Giudici sull'avvio della guerra in Libia.

 

Incontro di m. Giudici con Pax Christi a Venezia

 

Partecipazione a incontro di Ragusa sul 65° anniversario della fondazione dell'AIMC, su Carlo Carretto e il cammino formativo della pace nella scuola

 

Centro Studi Pax Christi, La paceconvienepiù della guerra

 

Esce il Foglio a cura di Pax Christi-Cava de' Tirreni, ponti e non muri (suppl. a “il Castello”)

 

Aprile.  Rinsavite. Nessuna bomba è intelligente, contro i bombardamenti in Libia in solidarietà con mons. Martinelli, vescovo di Tripoli.

 

Non ce ne andiamo, lettera di Nandino Capovilla dopo l'uccisione di Vittorio Arrigoni.

 

Un'ora con San Francesco, video su Don Tonino Bello presso parrocchia S. Giuseppe a Bologna

 

Mostra a Verona Abana Padre nostro, sguardi sui cristiani in Medio Oriente, promossa da Pax Christi International, Edizioni Terra Santa e altre realtà

 

Incontro a Pavia, promosso dal punto pace locale, sul tema Dal tempio alla strada. La traversata della Chiesa dopo il Concilio, con p. Bartolomeo Sorge e m. Giudici

 

Lettera di mons. Giudici a 10 anni dalla pubblicazione della Carta Ecumenica europea

 

Assemblea nazionale di Pax Christi a Lamezia Terme: Seminando pace: cooperazione, accoglienza, legalità. Buone pratiche nel territorio.

 

Partecipazione di N. Capovilla all'Assemblea generale di Pax Christi International in Croazia a Vukovar

 

Maggio. Come sorgente zampillante...Sintesi operativa di Nandino Capovilla dell'Assemblea nazionale.

 

Serata su Tonino Bello a Vigano Certosino (Milano) con l'associazione Mambre e m. Giudici

 

Serata con m. Bettazzi, M. Ruggiano e M. Burcini a Bologna su Concilio ed ecumenismo

 

Presentazione Codice etico per pellegrinaggi e visite in Terra santa, di “Ponti e non Muri”

 

Visita guidata a Monte Sole con sudafricani e statunitensi nei luoghi della Resistenza

 

Rinsavite, nessuna bomba è intelligente, nuovo appello ai Parlamentari italiani.

 

Partecipazione di Pax Christi (Gianni Novello e Maurizio Burcini) all'Assemblea ecumenica mondiale di Kingston (Giamaica) con riflessioni precedenti e successive

 

Giugno. Da Assisi festa della Repubblica che ripudia la guerra, appello di preti per la pace riuniti ad Assisi con N. Capovilla e m. Giudici.

 

Viaggio di solidarietà di Pax Christi (m. Giudici, R. Sacco e altri) in Iraq, a Kirkuk presso m. Sako

 

Invece abbiamo detto , comunicato sulla partecipazione ai referendum (acqua e nucleare).

 

Nonviolenza, se non ora quando? Seminario di formazione sulla nonviolenza a Firenze con Antonino Drago

 

Coordinamento Nord

 

Partecipazione al Convegno di Bolzano con il Centro pace di Bolzano e il Movimento Nonviolento La lunga marcia della nonviolenza, Aldo Capitini e i 50 anni della Perugia-Assisi dove Fabrizio Truini ha presentato la riedizione del suo Aldo Capitini. Le radici della nonviolenza, Il Margine

 

Incontro col giornalista-scrittore Luigi Sandri sull'assemblea ecumenica di Kingston a S. Zeno di Colognola ai Colli (Verona) con il Gruppo Pluralismo e Dialogo

 

Luglio. Amore per la vita, relazione di cura e dignità umana, riflessione di Pax Christi sul problema del fine vita in ambito politico-giuridico-istituzionale.

 

Route Monte Sole- Barbiana

 

Adesione al Comitato nazionale per la cultura della pace e della nonviolenza (S. Farri) con sede a Torino

 

Training di formazione per viaggi e iniziative in Palestina- Israele alla Casa per la pace

 

Agosto.  Attività di formazione presso la Casa per la pace di Firenze

 

Siria: fermare il massacro, proposte al Governo e al Parlamento italiano.

 

Costituzione: cittadinanza partecipante, scrittura collettiva dei partecipanti alla Route Montesole-Barbiana, iniziata in luglio, a cura dei punti pace emiliano-romagnoli con m. Giudici

 

Partecipazione all'incontro del MEIC delle Marche presso il Monastero di Fonte Avellana per il Congresso eucaristico di Ancona con un contributo pace ed Eucaristia.

 

Ricucire la pace nelle famiglie dei campi profughi in Palestina e pellegrinaggio di giustizia con le comunità cristiane della Terra Santa

 

Sui sentieri della speranza per un Sud diverso, campo del Collettivo giovani a Catania

 

Dai sogni ai segni, vacanza in Puglia per famiglie sui luoghi di don Tonino Bello

 

Spirito, arte e pace, itinerando in Basilicata

 

Partecipazione all'incontro programmatico delle Caritas della Sardegna, a Oristano, sui temi dell'educazione alla pace, Se vuoi la pace prepara la pace

 

Settembre. Grazie a te caro Dionigi, lettera al card. Tettamanzi dopo le sue dimissioni.

 

Pellegrinaggio a Nagasaki e lettera di mons. Giudici Viaggio In Giappone con la Pontificia Unione Missionaria.

 

Viaggio di una delegazione di Pax Christi in Afghanistan, con R. Sacco e altri a Kabul, dove la presenza militare italiana costa 2 milioni di euro al giorno

 

Consegna alla Regione Piemonte di 6.700 firme, raccolte anche nelle parrocchie, contro gli F 35 assemblati a Cameri (Novara)

 

Partecipazione di m. Giudici al Convegno della Caritas, tenutosi a Milano l'11 settembre, su Il mar Mediterraneo: lago di Tiberiade o acque di morte? La guerra, l'accoglienza e la pace

 

Testi per l'incontro del Collettivo Giovani di Pax Christi ad Assisi prima della marcia del 25.

 

Contributo per il 4° incontro “Il Vangelo che abbiamo ricevuto” sul tema Ma voi non così (Lc 22,25), con il testo Eucarestia come pace e azione nonviolenta

 

Comunicato con Caritas e Monastero del bene comune sul primo Festival della Dottrina sociale della Chiesa di Verona riguardante il rapporto tra denaro e povertà, guerre e pace

 

Partecipazione alla marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, in memoria della prima marcia del 1961 promossa da Aldo Capitini, sui temi della giustizia, della fraternità e del disarmo.

 

Inizio iniziative contro gli F-35 di molti punti pace italiani

 

Nascita punto pace di Termoli-Campobasso

 

Ottobre. Prima Giornata dell'andare insieme di Pax Christi col primo Manifesto dei punti pace contenente indicazioni operative e preghiere di don Tonino Bello, iniziative in alcuni punti pace.

 

Conferenza all'Università Cattolica di Brescia di mons. Giudici sul magistero di Pace di Giovanni Paolo II in preparazione della marcia di fine anno

 

Incontro di Pax Christi Brescia al Convegno Interassociativo, presso la Villa della pace di Gussago dopo il percorso annuale, in preparazione del Progetto Interassociativo 2012-2013 sulla costruzione della comunità e della città, sulla partecipazione sociale, politica ed ecclesiale

 

Pellegrinaggio in Terra Santa con “Ponti e non muri”, N. Capovilla e m. Giudici e Tutti a raccolta, campo di lavoro tra gli ulivi di Aboud

 

Partecipazione all'incontro delle religioni di Assisi, in ricordo del primo evento del 1986 voluto da Giovanni Paolo II

 

Veglia sulla pace Sommersi e salvati: i bambini sopravvissuti a Monte Sole a Bologna

 

Adesione all'incontro bolognese sull'esperienza della Ruta pacifica de las mujeres in Colombia

 

Convegno di teologia della pace La preghiera unisce o divide?. Luoghi di preghiera per tutte le religioni nella città, a cura di Pax Christi Ferrara e altre realtà ecumeniche

 

Iniziativa del Coordinamento Sud su La convivialità delle differenze” e lettera al Consiglio Nazionale su modifiche regolamento e iniziative urgenti

 

Iniziative oranti ed ecumeniche di Pax Christi Catania (fino a dicembre) sulla fraternità itinerante di preghiera 12 raccolti

 

Inizio Cantiere 2011-2012, I beni comuni: via alla “pace giusta”, promosso dal Cipax di Roma con Pax Christi Roma e altre associazioni

 

Week-End del Collettivo giovani alla Casa per la pace

 

Novembre.  Presentazione a Fiesole e a Firenze del documento Kairòs Palestina, un momento di verità a cura di Pax Christi (Nandino Capovilla), delle Ed. Messaggero e Terra Santa

 

Per un Medio Oriente denuclearizzato. Lettera al Presidente della Repubblica, al Parlamento italiano e al segretario delle Nazioni Unite (diffusa da Bulciago, Lecco, durante la Giornata ONU per i diritti del popolo palestinese).

 

Convegno ecumenico Solo la pace è giusta a Milano, laboratorio sulle sfide della Convocazione ecumenica per la pace di Kingston, con Fcei, Acli, Sae, Cipax e Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, riviste, altri gruppi e successivi incontri ecumenici di preghiera in alcune città

 

Esce Peace in pieces. Percorsi di nonviolenza, pubblicazione a cura di Pax Christi in collaborazione con la Commissione per la Pastorale giovanile della CEI

 

Esce 7 valori per una nuova cultura, libretto di formazione alla pace a cura di Rosa Siciliano, di “Mosaico di pace” e della Tavola della pace, già presentato a un incontro con i docenti di religione della Diocesi di Pavia

 

Esce il libro di Luigi Bettazzi, Il Concilio, i giovani e il popolo di Dio, EDB

 

Partecipazione alla manifestazione di Novara del 12 novembre No agli F-35

 

Partecipazione alla manifestazione romana del 26 novembre per il rispetto dell'esito referendario sull'acqua per la campagna “Obbedienza civile”

 

Presenza di Pax Christi Bologna e di m. Giudici alla conclusione del processo diocesano per la canonizzazione dei sacerdoti di Monte Sole

 

Incontro Colombia, mille e una terra, promosso a Ragusa da Pax Christi locale e altre associazioni

 

Incontro a Catania per scuole e la città con libanesi e israeliani (di Arezzo) su Promuovere la risoluzione del conflitto attraverso l'umanizzazione del proprio nemico

 

Dicembre. Centro Studi Pax Christi, L'uomo al centro dell'economia

 

Diritti alla pace...con la nonviolenza come unica direzione di marcia possibile, in occasione del 10 dicembre, lettera della macroarea Diritti umani su migranti e la campagna “L'Italia sono anch'io”

 

Lettera a Monti Pane e non armi di Pax Christi molisana

 

Campagna “L'Italia sono anch'io” in alcune città con raccolta di firme

 

Fiaccolata per la pace con il Forum per la pace e Lega Ambiente a Cavazzale-Monticello Conte Otto (Vicenza)

 

Pax Christi Milano e Libera promuovono l'incontro con T. Dall'Olio, Storie sospese tra mafia e pace

 

Incontro a Bologna con il postulatore diocesano per la beatificazione di Ubaldo Marchioni, Ferdinando Casagrande e Giovanni Fornasini, uccisi nel 1944

 

Disarmo vuol dire futuro, per un'economia di giustizia e di pace, documento conclusivo del Convegno di Pax Christi prima della Marcia della pace di fine anno a Brescia con m. Bettazzi e m. Giudici.

 

2012

 

Gennaio. F 35: è un'altra la strada. Lettera di mons. Giudici ripresa da varie testate nazionali.

 

Disarmo e Costituzione. Cooperazione con l'Afghanistan. Fermare il progetto F35, comunicato dopo il Consiglio nazionale di Bologna e in occasione della morte di Oscar L. Scalfaro.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                             

Esce il testo di Salvatore Leopizzi, Il potere dei segni. Don Tonino, eutopia della pace, a cura di “Mosaico di pace”

 

Colloqui di giustizia e di pace, Pavia, riflessione sul messaggio pontificio del 1 gennaio “Educare i

giovani alla giustizia alla pace”.

 

Incontro alla Casa della Giovane di Pavia con. m. Giudici sul messaggio del 1 gennaio

 

Incontri di vari punti pace sul messaggio del papa del 1 gennaio

 

Mons. Bettazzi a Venezia rilancia in ambito ecumenico l'iniziativa di preghiera dei 12 raccolti

 

Partecipazione alla festa-convegno per i 50 anni del Movimento nonviolento a Verona

 

Febbraio. Incontri a Lucca e a Pisa (Pax Christi Pisa e Facoltà di Scienze per la pace) con Renato Sacco, G. Beretta e G. Alioti su F-35 perché? E No F-35

 

Incontro a Milano con R. Sacco Volo f-35, ultima chiamata, assieme a Caritas, Acli, Libera e altre associazioni

 

Inizio ciclo di 4 incontri su Donne e Chiesa, a cura di Pax Christi Verona con SAE e rivista  “Combonifem” (fino a giugno)

 

Lettera aperta di Pax Christi Roma No al Concordato no ai cappellani militari e riunioni con la Provincia di Roma per iniziative legate al ciclo “Proposte di pace”

 

Marzo. Liberare risorse di giustizia e di pace. Lettera al governo sulla situazione economica.

 

Incontro a Ragusa sul Pellegrinaggio di giustizia in Palestina, con N. Capovilla

 

Partecipazione al Corso di aggiornamento per gli insegnanti della provincia di Pisa su Novità e attualità della nonviolenza, promosso da 10 associazioni, con Sergio Paronetto, su Tonino Bello.

 

Memoria di Oscar Romero presso la Casa per la pace, a cura di Pax Christi Firenze

 

Gaza: continua la carneficina. Chiamatela col suo nome, lettera di Nandino Capovilla

 

Incontro a Milano su Pace e dialogo tra le religioni (in Bosnia), con Pax Christi Milano, m. Giudici e altre associazioni

 

Esce il libro di Alberto Vitali Gesù il Messia della pace, Paoline

 

Aprile. Comiso trent'anni dopo, in ricordo dell'assassinio di Pio La Torre, incontro promosso da Pax Christi, Banca etica e Libera presso il centro culturale di Comiso (Ragusa)

 

Incontro a Catania su pacifismo, lotta alla mafia e Pio La Torre trent'anni dopo

 

Il coraggio (e la convenienza) del disarmo, intervento del vicepresidente sulla rivista “Italia Caritas”

 

Saluto agli amici venuti dal Giappone alla Casa per la pace, lettera di mons. Giudici su gesti significativi promotori di pace.

 

Incontri del ciclo “Venerdì insieme” su libertà, beni comuni e democrazia a Ragusa

 

Partecipazione al Convegno presso il Santuario di Pietralba (Bolzano) 20 anni dopo la morte di Ernesto Balducci e D. Maria Turoldo.

 

Assemblea nazionale di Termoli su Pace è bene comune con mons. Mario Toso (Pontificio Consiglio Giustizia e pace) e Marco Bersani (Attac Italia).

 

La piazza sul ponte, un cammino, una sosta e i percorsi per Pax Christi, documento operativo finale dell'Assemblea di Termoli con le indicazioni dei gruppi di lavoro sul bene comune

 

La giustizia sociale, nuovo nome della pace, intervento riassuntivo dell'Assemblea di Termoli ad opera del vicepresidente, pubblicato da “Adista”

 

Presenza di mons. Giudici e mons. Bettazzi nel Salento (Alessano, Ugento, Gallipoli) con giovani delle scuole, con Fondazione Tonino Bello e a Lecce con l'Università

 

Maggio. Dialogo tra Pax Christi (Giudici e Capovilla) e alcuni vescovi (Ricchiutti, Valentinetti, Urso, Mogavero, Santoro, Bassetti, Dho, Todisco, Manzella, Lupi, Ambrosio) a Roma su Chiesa, laici e pace

 

Incontro ad Andria su Crisi e speranza, con m. Giudici, promosso dalla Pax Christi locale

 

Incontro con Raniero La Valle a Ragusa sul suo libro Quel nostro Novecento...

 

Partecipazione all'incontro con i Comitati Dossetti sui tentativi di riforma della Costituzione e adesione al comitato fondatore di Economia Democratica

 

E festa sia. Tutti a Roma il 2 giugno senza parata militare, per la difesa dei beni comuni

 

Sconfiggere la violenza e l'indifferenza, riflessione per la morte violenta di Melissa Bassi

 

Esce il libro di Nandino Capovilla e Betta Tusset, Voglia di normalità. Finestre di resistenza nonviolenta palestinese, Paoline

 

Collettivo Giovani e punto pace di Sulmona a CaramanicoTerme, Il camoscio della Majella, per un salto nell'alternativa possibile al sistema

 

Giugno. Pax Christi: a servizio degli ultimi, il Presidente alla tre giorni di preti e suore di/con Pax Christi, tenutasi a Vicenza, con Alessandro Cortesi e con una visita alla base Dal Molin.

 

Partecipazione ai lavori di Pax Christi International a Bruxelles (Giudici e Capovilla) sulle iniziative internazionali di advocacy, di lobbing

 

Luglio. Iraq. Anche il silenzio uccide, comunicato sulle violenze in Iraq e sull'indifferenza

 

Beati gli operatori di guerra? Lettera comunicato su Afghanistan, F35, tagli alle spese militari

 

Esce il libro di Giovanni Mazzillo, Dio sulle tracce dell'uomo, San Paolo

 

Incontro di m. Giudici con i giovani di Robecco sul Naviglio (Milano) in preparazione della loro visita nei luoghi di Tonino Bello

 

Route Monte Sole-Barbiana sul tema Lavoro e Democrazia con m. Giudici, relatori vari e punti pace emiliano-romagnoli

 

Camminata sul monte Ortigara, memoria della prima guerra mondiale, a cura dei punti pace veneti

 

Partecipazione di Pax Christi con Gina Abbate e altri alla Settimana di formazione ecumenica del SAE a Paderno del Grappa (Treviso)

 

Esce il libro di Alberto Vitali, Il vescovo del Chiapas. Vita di Samuel Ruiz detto Tatic, Emi

 

Agosto. Iniziative presso la Casa per la pace di Firenze

 

Educhiamoci alla giustizia e alla pace, “una sciarpa per la pace”, incontri a Caldes in Trentino promossi da Piero Penasa e Pax Christi Pavia con m. Giudici

 

La Rete In famiglia per la pace in Sicilia, a Catania (dopo esperienze vissute in Friuli, Veneto, Toscana e Calabria)

 

Il Collettivo giovani in Val di Susa a Chiomonte con p. Beppe Giunti e a Condove con d. Silvio Bertolo e il suo comunicato Il Magnificat della Val di Susa

 

Arca della pace”, giovani delle parrocchie sulle orme di don Tonino in Puglia, visita al Cie di Bari

 

Partecipazione alla lettera di centro sacerdoti contraria alla pagina di “Avvenire” dedicata ai soldati “Eroi della pace” e lettera di Antonio Lombardi sui cappellani militari

 

Partecipazione di Pax Christi Vicenza a una presenza di pace davanti a Site Pluto, Caserma Ederle e nuova base Dal Molin con il gruppo “Presenza Longare” e operazione “SIAmo-VIcenza”, lancio di semi per il Parco della pace accanto al Dal Molin

 

Settembre. Mons. Giudici ricorda il cardinal Carlo Maria Martini

 

In digiuno per la Siria per non rassegnarci alla violenza, riprendendo l'invito di p. Paolo Dall'Oglio in occasione del viaggio del papa in Libano

 

Pax Christi Andria incontra Pax Christi Ivrea per visite a Torino, Ivrea e Bose Sui passi del Concilio per un rinnovato impegno di cittadinanza

 

Convegno a Torino con punti pace di Pax Christi su Libertà, coscienza e fede del popolo di Dio

 

Pax Christi Reggio Emilia partecipa al progetto sulle donne saharawi, al documentario Solo per farti sapere che sono viva

 

Partecipazione di Pax Christi al Convegno romano del 15 settembre sul Concilio 50 anni dopo, sul tema Chiesa di tutti, chiesa dei poveri.

 

Week end di spiritualità del punto pace di Venezia a Montefano con A. Maggi e R. Perez Marquez

 

Video-intervista a Luigi Bettazzi sul Concilio Vaticano II, a cura di N. Capovilla e D. Cacchioni

 

21 Settembre. Giornata Internazionale di preghiera per la pace promossa da Pax Christi International e dal Consiglio Mondiale delle Chiese, iniziative ecumeniche di alcuni punti pace

 

Lettera di Pax Christi International e del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec) al segretario dell'ONU Si fermino gli abusi di Israele a Gerusalemme

 

Partecipazione di Pax Christi con nuove modalità alla promozione della nuova campagna Africa NonsoloSudan con Mani tese, Caritas, “Nigrizia” e “Combonifem”, Tavola della pace e altri

 

Una città disarmata nelle menti, nei cuori e nei suoi territori, lettera ai cristiani di Vicenza per il  Digiuno come resistenza nel segno dell'amore contro la Base Dal Molin, promosso dal  Coordinamento cristiani per la pace

 

Lettera di Pax Christi Napoli (A. Lombardi) contro la presenza dell'Unicef ai festeggiamenti in onore della Brigata Garibaldi di stanza a Caserta

 

Ottobre. Seconda Giornata dell'andare insieme di Pax Christi, con lettera di N. Capovilla A mare aperto. Iniziative a Napoli, Catania (“No al Muos di Niscemi”), Bologna, Brescia, Ferentino,  Sulmona, Acireale...

 

In nave, costruttori di pace, celebrazione eucaristica sulla “Estelle” della Freedom Flotilla, per rompere l'assedio di Gaza in nome di Francesco d'Assisi, a cura di Pax Christi Italia e Napoli

 

Partecipazione di N. Capovilla e altri alla fiaccolata in p. S. Pietro in memoria dell'inizio del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962).

 

Coordinamento Nord

 

Partecipazione al 5° incontro della serie “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”, a Brescia, su Il Regno di Dio è vicino (Mc 1, 15), uno spazio di confronto e ricerca sinodale (cfr sito statusecclesiae.net).

 

Partecipazione di “Ponti e non muri” e di Pax Christi Tradate alla manifestazione di Venegono (Varese) contro la produzione di sistemi d'arma e la vendita di M346 a Israele

 

Presentazione del libro Perle del Concilio. Dal tesoro del Vaticano II (EDB), cui hanno collaborato anche esponenti di Pax Christi

 

Presentazione a Brescia del libro di Anselmo Palini su don Pierluigi Murgioni

 

Incontro di Pax Christi Brescia con p. Paolo Dall'Oglio, Siria, un popolo tra due fuochi, con Comm. Diocesana Giustizia e pace e altri

 

Preghiera per la pace a Pavia con m. Giudici, Pax Christi e la Comunità S. Egidio

 

Pax Christi Bologna alla rassegna “Segnali di pace”, incontro con R. Sacco e G. Beretta su guerra, riarmo ed economia

 

Pax Christi Bologna con Gavci, Convegno Per una difesa senza armi con A. L'Abate, F. Corazzina, L. Lorenzetti, A. Drago, G. Alioti, G.Sabatini, con Mozione finale rivolta alla Chiesa e alla politica

 

Pax Christi Trento e Bolzano partecipano a un incontro con A. Bizzotto e R. Sacco e con la Fondazione Langer su Pacifismo e (non) violenza nei Balcani, sulla marcia a Sarajevo del 1992

 

Campagna promossa dalla Pax Christi pugliese Adotta un fotogramma per don Tonino al fine di produrre un mediometraggio su di lui

 

Intervista di RAI3 Puglia a E. Winspeare, C. Bruni e G. D' Ambrosio sul mediometraggio dedicato a d. Tonino

 

Pax Christi Molise diffonde il comunicato O la borsa o la vita sui beni comuni e sulla finanza

 

Pax Christi International consegna il Premio della pace a mons. John Onaiyekan, vescovo di Abuya (Nigeria)

 

La sezione latinoamericana di Pax Christi International pubblica il Manuale introduttivo alla nonviolenza dalla prospettiva della trasformazione del conflitto, di C. Fernandez e Luisa F. Trujillo

 

Mariella Tapella incontra gruppi e punti pace e informa sull'imminente nascita ufficiale di Pax Christi in El Salvador

 

Iniziative di alcuni punti pace (Bologna) per la XI Giornata del dialogo cristiano-islamico

 

Novembre. Pax Christi Molise promuove a Campobasso una Scuola popolare di economia su finanza mondiale e debito pubblico, O la borsa o la vita,  con Attac Italia e altre realtà

 

Partecipazione all'Assemblea annuale dei movimenti per l'acqua a Roma

 

Nascono ufficialmente i punti pace di Ferentino (Fr) e Sulmona (Aq)

 

Collettivo giovani alla Casa della pace a Firenze, con pellegrinaggio a Barbiana e comunicato Sarà sempre inutile strage sul 4 novembre e per l'attuazione degli art. 10 e11 della Costituzione

 

Pax Christi Ferrara promuove con altri il XIX Convegno ecumenico di teologia della pace, La Chiesa nel mondo contemporaneo a 50 anni dal Concilio Vaticano II

 

Pax Christi Pavia promuove e partecipa al Progetto Cittadinanza e Costituzione (legge 169, 2008) presso l'Istituto Volta con laboratori per studenti fino a febbraio 2013

 

Pax Christi Verona partecipa al Convegno locale sul Concilio a Verona, promosso dall'Istituto di storia della Resistenza e dell'età contemporanea

 

  1. Capovilla a Zevio (Verona) su Israele e Palestina, la pace necessaria con Gruppo missionario

 

A Cesara incontro con Bettazzi e Sacco su Concilio, T. Bello e viaggio a Sarajevo 20 anni dopo

 

Intervento di F. Corazzina su “Famiglia cristiana” su F-35, Non gioco più

 

Comunicato di Pax Christi sull' operazione Cloud Pillar a Gaza. No. Dio non c'entra.

 

Fermiamo la guerra  a Gaza, adesione all'appello della Tavola della pace

 

Comunicato di Pax Christi international sui bombardamenti a Gaza, con Aprodev e Cidse

 

Esce il libro promosso dal Consiglio Nazionale di Pax Christi su Tonino Bello, maestro di nonviolenza, scritto da Sergio Paronetto e Salvatore Leopizzi.

 

Partecipazione di Pax Christi Milano all'iniziativa “Expo dei popoli”

 

Pax Christi Bologna partecipa alla Veglia di preghiera per la pace ripartendo dal Concilio

 

Pax Christi Sondrio promuove un incontro di preghiera per la Giornata internazionale dei diritti dei bambini

 

Pax Christi Sondrio, assieme all'Associazione Spartiacque, avvia il progetto aperto ai giovani, Il Sentiero della Costituzione che si concluderà nel 2013 a Barbiana.

 

Antonio Lombardi (Pax Christi Napoli) scrive all'Ordinario militare e a “Famiglia cristiana” su dichiarazioni contenute nel volume “Il cuore delle missioni di pace” e sui cappellani militari

 

Coordinamento Centro

 

Dicembre.  Nel deserto fiorirà la giustizia, convegno nazionale sulla Palestina a Padova in occasione della Giornata ONU per i diritti del popolo palestinese a cura di Pax Christi e “Ponti e non muri”

 

Pax Christi Faenza partecipa a incontri su Banche e armamenti con G. Beretta

 

Stage formativo alla Casa della pace di Firenze L'a b c della nonviolenza nelle relazioni, nei gruppi e per la trasformazione sociale

 

  1. Capovilla partecipa ad Amman, in Giordania, all'incontro di Pax Christi International sul Medio Oriente

 

Partecipazione al viaggio a Sarajevo vent'anni dopo promosso dai “Beati costruttori di pace”

 

Tre giorni a Vicenza con incontri, digiuno e arte con A. Peruffo e azione Vergogna Unesco

 

Pax Christi promuove a Gallipoli, con altre associazioni, la Giornata dei diritti umani ricordando il viaggio a Sarajevo con don Tonino Bello vent'anni dopo

 

Partecipazione all'Assemblea programmatica di Economia Democratica a Roma, Dall'economia della catastrofe a un'economia di liberazione

 

Pax Chrisi Verona e l'associazione Ca' Fornelletti organizzano l'incontro a Valeggio Verso il Natale con don Tonino

 

La Rete delle famiglie si reca a Barbiana

 

Pax Christi Ragusa partecipa a incontro con M. Paolucci sulle donne di Teheran, Kabul e Karthoum

 

Partecipazioni di alcuni aderenti a sit-in davanti alla Corte d'Appello di Cagliari per il processo sul traffico di rifiuti da impianti Portovesme illegalmente smaltiti

 

Coordinamento Centro

 

Convegno su Concilio Vaticano II, Pace e Nonviolenza, a cura di Pax Christi Pisa

 

Presentazione a Molfetta del mediometraggio su Tonino Bello con Carlo Bruni e Edoardo Winspeare

 

Convegno a S. Maria di Leuca In piedi costruttori di pace! Don Tonino maestro di nonviolenza per una Chiesa della tenerezza, prima della Marcia a Lecce per la Giornata mondiale della pace sul tema “Beati i costruttori di pace”

 

Comunicato da Leuca, Per una Chiesa della tenerezza

 

2013

 

Gennaio. Esce il libro Dio scommette su di noi. Pregare con don Tonino Bello curato da N. Capovilla e Diana Papa, ed. Paoline

 

Comunicato Svuotare gli arsenali votare la pace in vista delle elezioni di febbraio

 

Comunicato Mali: non possiamo rassegnarci a un'altra guerra

 

Convegno a Roma su Obiezione di coscienza e coscienza dell'obiezione 40 anni dopo la legge che riconosce l'obiezione di coscienza al servizio militare, con Caritas e CEI

 

Febbraio. Colloqui di giustizia e di pace a Pavia sul messaggio pontificio per la Giornata mondiale della pace “Beati i costruttori di pace” a partire dal n. 1/2013 di “Mosaico di pace”

 

 

 

 

Presentiamo gli ultimi comunicati di Pax Christi (tra 2009 e inizio 2013 ne sono usciti 70)

 

 

Al Governo e al Parlamento

Liberare risorse di giustizia e di pace

 

 

In questo periodo di crisi economica ed etica globale, in cui rischia di annullarsi la dignità di chi lavora, ridotto a “prodotto da dismettere (mons. Bregantini 22.3.2012), in cui si decidono le sorti dell'economia “come se l'altro non esistesse” (card. Bagnasco 23 gennaio 2012), in una realtà che grida giustizia agli occhi di Dio e dei più deboli,

 

Pax Christi ritiene necessario indicare ai suoi aderenti e, quindi, al Governo e al Parlamento italiano tre strade per una politica di ridistribuzione delle risorse e per il “bene comune”: la legalità, la giustizia e il disarmo.

 

  • Agire con determinazione contro la diffusa corruzione economico-politica (anche con una legge, oggi in cantiere) e contro la criminalità che sta riciclando ovunque i suoi immensi guadagni (bisogna anche utilizzare i beni confiscati alle mafie).
  • Ridurre le colossali sperequazioni nella distribuzione del reddito e i privilegi di corporazioni potenti e di persone ricchissime in ambito pubblico e privato, industriale, finanziario, politico e militare; eliminare sprechi e favori di ogni tipo; colpire l'evasione fiscale mirando, soprattutto, ai grandi patrimoni, alle rendite finanziarie, ai capitali all'estero, ai paradisi fiscali).
  • Tagliare realmente le spese militari senza artifici contabili volti a produrre e ad acquistare nuovi sistemi d'arma costosissimi, pericolosissimi, inaffidabili, con scarse ricadute occupazionali e anticostituzionali; bloccare il progetto degli F 35; difendere la legge 185/90 che controlla il mercato delle

 

In questo momento è necessario ricercare ogni scelta che consenta di liberare risorse per il lavoro, le famiglie in difficoltà, la cultura, la sanità, la sicurezza sociale, e per consentire che il Servizio civile sia proposto come esperienza formativa e nucleo di un modello di difesa non armata della patria, equivalente a quella militare.

 

Pax Christi Italia

26 marzo 2012

Per una Chiesa della tenerezza

Con don Tonino Bello, maestro di nonviolenza

 

Qui a Santa Maria di Leuca, ponte lanciato sul Mediterraneo, incrocio di popoli e di culture, divenuto per molti mare di dolore, preghiamo il Dio della pace perché ci aiuti a fare memoria attiva di Tonino Bello, dono di Dio per l’umanità, maestro di nonviolenza e moderno padre della Chiesa di Cristo, educatore e profeta, per molti fratello e amico.

 

Dio della pace, perdona le violenze presenti non solo nelle guerre e nell’uso delle armi ma anche nei pregiudizi, nell’arroganza, nelle logiche del nemico da abbattere. Perdona il dominio maschilista sulle donne da parte di chi è pronto a giustificare violenze anche omicide e ad alimentare così la retorica della guerra.

 

Dio della pace, che sei padre e madre di tenerezza, aiuta noi e la Chiesa tutta a riconoscere pienamente e a difendere la dignità femminile nello spazio sociale, civile politico ed ecclesiale. Rendi la Chiesa rispettosa e amica delle donne, casa accogliente  per ciascuno, sorella e madre.

 

Aiutaci, come figlie e figli tuoi, a essere in qualche modo madri e padri di chi incontriamo e, soprattutto, di chi soffre paura, solitudine e violenza,  in Siria e in Iraq, in Palestina e in Israele, in ogni altro luogo e nelle nostre città, laddove si perde il lavoro e si fa fatica vivere in pienezza le relazioni.

 

Ci sentiamo oggi interpellati nel restituire alla politica il suo ruolo alto e nobile, per realizzare la giustizia sociale, il bene comune, lo sviluppo integrale “meridiano” e la ridistribuzione delle risorse, la difesa dei beni comuni, il disarmo e il blocco di sistemi d’arma costosissimi e anticostituzionali, la riconversione civile di presenze e strutture militari (dall’Afghanistan agli F-35), il servizio civile.

 

 

Caro don Tonino, ti ringraziamo per quanto ci hai dato. Aiutaci ad osare, a sperare, a essere profeti di primavera, ministri del roveto ardente della pace.

 

In questo 2013, nell’anno in cui richiameremo al cuore il ventesimo anniversario del tuo “giorno pasquale”, ricordando anche la Pacem in terris, carta rifondatrice del nostro movimento, celebreremo nel tuo nome un Congresso importante, decisivo per il nostro futuro di impegno per la pace.

Pax Christi Italia, Convegno nazionale  S. Maria di Leuca, 1 gennaio 2013

 

 

Svuotare gli arsenali e votare per la pace

 

Convinti che la pace è un bene primario e supremo da invocare e per cui adoperarsi instancabilmente (“Beati gli operatori di pace”);

 

ricordando i 50 anni dell’Enciclica Pacem in terris, che definisce la guerra ‘alienum est a ratione’ (cioè una follia);

 

in prossimità della scadenza elettorale, Pax Christi Italia, chiede a tutti gli elettori che si apprestano a dare il loro voto per il rinnovo del Parlamento, di includere tra le priorità su cui effettueranno la loro scelta.

 

Un chiaro impegno per la pace, la nonviolenza e il ‘ripudio della guerra’, come dichiara l’art. 11 della nostra Costituzione.

 

La riduzione delle spese militari a partire dalla sospensione del progetto dei caccia F35, strumenti di morte che sottraggono ingenti risorse (quasi 15 miliardi di euro) ad altri bisogni vitali della gente. Le armi uccidono anche se non vengono usate!

 

La cancellazione della “riforma dello strumento militare italiano approvata lo scorso mese di dicembre.

 

Uno stop alla corsa al riarmo, in forte aumento nell’Unione Europea, e un ‘no’ alla vendita di armi, aumentata del 18% nel 2012, e indirizzata specialmente a Paesi in guerra come quelli del Medio Oriente, nonostante la legge 185/90.

 

            “Di fronte alle crescenti differenze tra pochi, sempre più ricchi, e molti irrimediabilmente più poveri (Benedetto XVI al Corpo diplomatico, 7 gennaio 2013), di fronte alle numerose guerre che seminano ancora oggi distruzione e morte in tante parti del mondo, riteniamo importante ribadire “un SI alla vita, e un NO alla guerra…sconfitta dell’umanità” (Giovanni Paolo II al Corpo diplomatico, 13 gennaio 2003).

 

            Come cittadini e come credenti, chiediamo ai candidati un esplicito impegno anche su queste scelte che sentiamo qualificanti per un programma che abbia davvero a cuore il bene comune, cioè la vita di tutti e di ciascuno.

 

Firenze, 13 gennaio 2013

Il Presidente Nazionale di Pax Christi  Giovanni Giudici, vescovo di Pavia,

con il Consiglio Nazionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mali: non vogliamo rassegnarci a un'altra guerra

 

Non vogliamo rassegnarci a un'altra guerra che sta ereditando armi e persone di quella libica.

 

Ci allarma il vuoto della politica subalterna all'economia di guerra.

 

L'impresa militare in Mali rischia di diventare “una piccola guerra mondiale” dagli esiti incontrollabili in un'area vastissima, politicamente fragilissima e socialmente complessa: dal Mali all'Algeria, dal Niger alla Nigeria, dalla Mauritania al Burkina Faso, dal Ciad al Corno d'Africa, dal Congo al Sudan, dall'Arabia saudita ai paesi del Golfo, dall'Iraq alla Siria.

 

Non possiamo accettare che la soluzione dei conflitti avvenga sempre con guerre che li alimentano e li aggravano in una spirale senza fine.

 

Non intendiamo aderire al consenso quasi unanime verso operazioni militari mosse da logiche neocoloniali che difendono interessi vecchi e nuovi e il controllo di risorse preziose che i maliani non utilizzeranno (oro, petrolio, uranio e gas).

 

Già vediamo sfilare il solito lugubre corteo di guerra: bombardamenti, stragi, rappresaglie, rapimenti, violenze su donne e bambini, migliaia di sfollati e di profughi, bande contrapposte spesso all'interno dello stesso schieramento (alcune delle quali aiutate da paesi vicini e lontani), traffico incontrollato di armi e di droga, tanta sofferenza, insicurezza generale.

 

Proponiamo con forza di rilanciare la politica estera verso l'Africa attivando tutti gli strumenti (non armati) del diritto internazionale, con capacità di mediazione, con una vera e solida Unità africana sostenuta dall'Onu e dall'Unità europea, con decise iniziative di isolamento dei violenti, con una seria politica di “intelligence”, con forze polizia internazionali promosse dalle Nazioni unite in accordo con la Unità africana, con una vera cooperazione economica e politica, con il sostegno alle istanze democratiche emerse nella “primavera araba”, con il dialogo tra culture e religioni.

 

Ormai in piena stagione elettorale, ricordiamo l’intervento del vescovo Presidente di Pax Christi, mons. Giovanni Giudici, lo scorso 13 gennaio,(www.paxchristi.it) in cui chiedeva agli elettori e ai candidati l'impegno di costruire la pace riducendo le spese militari, limitando il commercio delle armi e fermando la corsa al riarmo.

 

Lo esigono il dolore di troppe vittime, la gravità della crisi economica, la coscienza di cittadini e credenti a 50 anni dalla Pacem in terris che definisce la guerra “pura follia”

Pax Christi Italia

19 gennaio 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli scritti di Tonino Bello sono pubblicati nei 6 volumi curati dall’Archivio Diocesano di Molfetta, da “Luce e vita” e da Mezzina: Diari e Scritti pastorali, 1993; Omelie e Scritti quaresimali, 1994;  Scritti mariani. Lettere ai catechisti. Visite pastorali. Preghiere, 1995; Scritti di pace, 1997; Articoli. Corrispondenze. Lettere. Notificazioni, 2003; Scritti vari. Interviste. Aggiunte, 2007.

 

Tra i libri essenziali di don Tonino:

 

Alla finestra la speranza, San Paolo, Cinisello B., 1988; Ad Abramo e alla sua discendenza, la meridiana, Molfetta 1992 e 2000; Parole d’amore, la meridiana, 1992; Ti voglio bene, la meridiana, 1994; Vegliare nella notte, San Paolo, 1995; Il vangelo del coraggio, San Paolo, 1996; Le mie notti insonni, San Paolo, 1996; Sui sentieri di Isaia, la meridiana, 1989 e 1999; La speranza a caro prezzo. San Paolo, 1999; Non c’è fedeltà senza rischio. San Paolo, 2000; Convivialità delle differenze. Omelie crismali, la meridiana, 2006; Maria donna dei nostri giorni, San Paolo, 1993; Preghiere, San Paolo, 2001.

 

  • Tra gli ultimi scritti su Tonino Bello

 

  • Claudio Ragaini, Tonino Fratello vescovo, Paoline 2012 (nuova edizione aggiornata)
  • Due libri, promossi da Pax Christi in occasione del 20° anniversario del suo “giorno pasquale”:
  • Sergio Paronetto, Tonino Bello maestro di nonviolenza. Pedagogia, politica, cittadinanza attiva
  • e vita Prefazione di Luigi Bettazzi. Postfazione di Salvatore
  • Paoline 2012.

Il tormento creativo di un credente nella pace. Idee e azioni, sofferenze e attese, emozioni e speranze di un profeta lucido e realista che viene dal futuro.  Un ampio panorama bibliografico e biografico. Un solido itinerario formativo per giovani e adulti di ogni orientamento. Con il denso profumo della nonviolenza femminile. Per educarci a sperare. Don Tonino racconta la nonviolenza come insieme di esperienze vitali, con lo stile di un moderno padre della Chiesa che sta maturando a fatica una teologia-prassi di nonviolenza come sostanza del Vangelo.

 

 

Nandino Capovilla e Sorelle povere di Santa Chiara di Otranto (edd),  Dio scommette su di

noi, Pregare con Don Tonino Bello, Prefazione di Giovanni Giudici, Paoline 2013

 

Capovilla, nella sua Introduzione a forma di colloquio, osserva che la parole di don Tonino sono “un dono per chi forse non ti ha conosciuto e occasione per riempire di meraviglia e senso ogni tempo e ogni luogo del nostro vivere...Insieme con te il nostro pregare si farà danza trinitaria, danza nuziale. Così sulle nostre labbra sarai tu a evocare e invocare i passi di danza come relazione di tenerezza, nonviolenza attiva, convivialità, leggerezza, trasfigurazione del pianto e del lutto, invocazione, attesa e dono d'amore”. Il testo è curato anche da suor Diana Papa di Otranto.

 

 

 

 

 

 

Il presidente mons. Giudici presenta Pax Christi a Papa Benedetto

 

Sabato 16 febbraio 2013, nel contesto della visita dei vescovi di Lombardia al Papa Benedetto XVI, Mons. Giudici, presidente di Pax Christi Italia, ha illustrato al Papa le attività e le finalità del movimento. In particolare egli ha manifestato al Papa la gratitudine per il magistero sulle radici spirituali della pace, così come è stato da lui svolto nei Messaggi per la Giornata della Pace negli anni del suo pontificato. Egli ha anche ricordato il punto conclusivo del Messaggio per il I gennaio del 2013, nel quale il Papa traccia un vero e proprio itinerario di educazione alla pace.

 

Il presidente di Pax Christi Italia ha inoltre delineato il tema del prossimo Congresso nazionale: “E’ l’ora della nonviolenza”, ed ha ricordato che il movimento offre un luogo di formazione a quanti avvertono come impegno di coscienza il superamento di ogni forma di violenza, in particolare dell’uso delle armi e della guerra come strumento per la ricomposizione dei conflitti.

 

Mons. Giudici ha ringraziato Benedetto XVI per la beatificazione di Franz Jagerstatter, testimone di amore alla pace nella concretezza della sua obiezione alla guerra.

Lo spirito di amore alla pace nasce dalla radicalità evangelica, dalla custodia del primato della coscienza, dalla lettura appassionata della Bibbia e dei documenti della Chiesa.

 

Il Presidente di Pax Christi ha inoltre chiesto la benedizione sul Movimento, i partecipanti e i simpatizzanti e Papa Benedetto XVI ha ben volentieri impartito la sua benedizione sulle persone e gli ideali che muovono Pax Cristi Italia.

 

 

Roma 16 febbraio 2013

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