La regione di Cabo Delgado, coi suoi enormi giacimenti di gas naturale e di rubini, e le sue spiagge da cartolina, dovrebbe scoppiare di salute. Invece è lacerata da ingiustizie sociali, corruzione, traffici illeciti e terrorismo jihadista.
L’ultimo attacco è di poche settimane fa. Un gruppo di miliziani ha attaccato un autobus che viaggiava su una strada rurale nell’estremo Nord del Mozambico uccidendo almeno 15 persone. Testimoni hanno riferito al giornale locale O Pais che «alcuni uomini armati hanno decapitato i passeggeri e li hanno bruciati all’interno del veicolo». Negli ultimi due anni, la regione settentrionale di Cabo Delgado è stata teatro di un’ondata di attacchi sanguinari condotti da sospetti miliziani jihadisti. Le vittime finora sono più di 200 – la maggior parte per decapitazione – e oltre 600 le case incendiate. Un’escalation di violenze dai contorni terrificanti.
I terroristi sbucano dalla foresta nel cuore della notte armati di machete e di coltelli. Bruciano i villaggi. Uccidono uomini, donne, bambini. Poi scompaiono nella terra di nessuno...