Strage nel Mediterraneo. 170 morti in naufragi

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Sarebbero 117, secondo i superstiti, le persone annegate ieri in un naufragio a nord della Libia e altre 53 quelle scomparse nel mare Alborán nei giorni scorsi e di cui solo ieri è giunta notizia. Questo è il tragico bollettino che nel giro di 24 ore ha riacceso allarme e sgomento sul dramma dei migranti, come riporta Rai News.

Da venerdì sera la notizia di un gommone semi affondato davanti a Tripoli, partito giovedì sera con 120 persone a bordo. Solo 3 di loro si sono salvati, grazie all’intervento della Marina militare italiana. Portati a Lampedusa, hanno raccontato agli operatori dell’Oim il drammatico epilogo di un viaggio disperato: dopo circa undici ore di navigazione, il gommone si è sgonfiato e le persone sono via via cadute in mare.

A parte i 3 fortunati, due cittadini sudanesi e un gambiano, gli altri migranti sarebbero tutti annegati. Tra loro dieci donne, una delle quali incinta, e due bimbi, uno di appena due mesi. Provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d’Avorio e Sudan.

Traumatizzati e sotto choc, i naufraghi hanno infine raccontato di essere rimasti tre ore in acqua, prima di essere recuperati, assistendo alla tragedia.  A confermare l’assenza di superstiti, la nave mercantile inviata venerdì dalle autorità libiche nella zona in cui era stato avvistato il gommone.

La Guardia Costiera italiana ha spiegato che “l’operazione, sotto il coordinamento libico, si è conclusa nella notte di venerdì dopo l’intervento di un elicottero della Marina Militare italiana, che ha tratto in salvo tre naufraghi; una nave mercantile dirottata dai libici, giunta in zona, ha effettuato un’attività di ricerca, non trovando alcuna traccia del gommone”.

Fonti dei soccorritori hanno spiegato che i migranti non indossavano i giubbotti di salvataggio. Dei tre superstiti, due sono riusciti a salire sulla zattera gonfiabile lanciata in mare da un velivolo dell’Aeronautica e uno era in mare. Riguardo al numero dei morti, il dato è incerto. I sopravvissuti parlano concordemente di 120 persone a bordo, mentre le autorità libiche danno una stima approssimativa di 50. I soccorritori hanno visto 20 persone, ma a quel punto il gommone era già semi affondato, riporta l’Ansa.

Si tratta di una delle più gravi stragi in mare dal tragico naufragio di Lampedusa del 2013, che fece 368 vittime . E non è finita: un altro naufragio con 53 morti avvenuto nel Mare di Alboran, portando dunque a circa 170 le persone annegate solo negli ultimi due giorni.  Lo riferisce l’Unhcr, che cita notizie diffuse da Ong, secondo cui la tragedia di migranti si è verificata nel Mare di Alboràn, nel Mediterraneo occidentale. “E’ stato riferito che un sopravvissuto – afferma l’Unhcr – dopo essere rimasto in balia delle onde per oltre 24 ore, è stato soccorso da un peschereccio e sta ricevendo cure mediche in Marocco. Per diversi giorni navi di soccorso marocchine e spagnole hanno effettuato le operazioni di ricerca dell’imbarcazione e dei sopravvissuti, senza risultati”.

La nave Sea Watch sempre ieri ha annunciato di aver soccorso altri 47 migranti su un gommone in difficoltà rintracciato grazie a 
ad Alarm Phone (servizio di segnalazione telefonica per imbarcazioni in difficoltà) e Moonbird (l’aereo della ong che avvista migranti nel Mediterraneo).

Ultima modifica il Lunedì, 21 Gennaio 2019 08:12

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