Perchè i miliziani al Shabaab attaccano il Kenya

Pubblicato in Notizie

17 SL2 shabs

L’attacco a Nairobi dei miliziani al Shabaab dimostra che il Kenya è uno degli obiettivi privilegiati di questa formazione Jihadista che ha reso insicura una buona parte della costa orientale africana, a partire ovviamente dalla Somalia e scendendo lungo tutta la costa del Kenya, soprattutto nelle regioni del nord, nella zona di Malindi, dove è stata rapita la giovane italiana Silvia Romano. Di fatto la parte di costa insicura si estende fino al confine tra Tanzania e Mozambico dato che in quest’ultimo paese opera una formazione che probabilmente non ha nulla a che fare con al Shabaab, ma porta lo stesso nome.

I miliziani al Shabaab sono nati in Somalia quando in questo paese comandavano le Corti Islamiche. Erano la loro emanazione. Infatti la parola Shabaab significa i “giovani”, i “ragazzi” che avrebbero dovuto controllare la popolazione e la vita sociale in modo che tutti osservassero i precetti dell’Islam. I miliziani al Shabaab hanno il Kenya tra i loro obiettivi primari perchè quando, alla fine del primo decennio del terzo millennio, la missione internazionale dell’Onu sconfisse le Corti Islamiche il Kenya ebbe una parte preponderante negli attacchi e nello schieramento di forze in termini di carri armati, uomini, aerei.

Quello di Nairobi non è il primo attacco al Kenya. Nel 2013 ci fu il clamoroso attentato al centro commerciale Westgate di Nairobi. Un commando di miliziani lo tenne a ferro e fuoco per ore usando granate, armi automatiche, esplosivo e kamikaze. Alla fine i morti furono ben 63 e decine i feriti.

Nel 2015 al Shabaab attacco con un nutrito commando di guerriglieri l’Università di Garissa, nel nord. Lo fece al mattino presto quando le lezioni stavano per cominciare. Furono uccise 150 persone, una strage compiuta con efferatezza: furono scelti gli studenti cristiani e la selezione venne fatta sulla base della conoscenza del Corano. Chi non era in grado di pregare e di recitare alcune “sure” del Libro Sacro fu massacrato. Molti furono decapitati e trascinati lungo i corridoi della università.

Ovviamente questi sono gli attacchi più clamorosi, ma ce ne sono stati molti altri con meno morti, oltre ad operazioni per procurarsi finanziamenti. Una delle principali basi dei miliziani è il campo profughi di Dadab, al confine con la Somalia. Di fatto la terza “città” del Kenya per numero di “abitanti” dato che vi trovano rifugio tra le trecentomila e i cinquecentomila rifugiati somali.

Per sottolineare il fatto che il Kenya è un paese odiato dagli Shabaab bisogna tenere presente che la scelta della data del 15 gennaio per l’attacco a Nairobi può non essere casuale. Il 15 gennaio è una specie di anniversario per i miliziani al Shabaab. Nello stesso giorno del 2016 ci fu una battaglia campale tra Somalia e Kenya nella quale i miliziani sconfissero un intero battaglione keniano facendo oltre cento morti.

Infine bisogna tenere presente che al Shabaab è una formazione jihadista che è rimasta fedele al cartello di Al Qaeda e non ha mai voluto seguire quello invece dello Stato Islamico, anche quando quest’ultimo cartello andava per la maggiore e sembrava avere oscurato quello di Al Qaeda e del suo fondatore Bin Laden.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

Ultima modifica il Giovedì, 17 Gennaio 2019 08:27

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

onlus

onlus