Beato Francisco de Paula Victor Sacerdote

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Campanha, Brasile, 12 aprile 1827 - Três Pontas, Brasile, 23 settembre 1905

Francisco de Paula Victor fu un sacerdote della diocesi di Campanha, nello stato brasiliano del Minas Gerais. A lungo ostacolato nella vocazione al sacerdozio per il fatto di essere di colore, nonché figlio naturale di una schiava, non perse la speranza e venne aiutato dal suo vescovo e dalla sua padrona, che lo aveva tenuto a battesimo. Nominato viceparroco di Três Pontas, della quale fu in seguito parroco, superò i pregiudizi dei suoi fedeli dimostrando un grande amore a Gesù: costruì un collegio aperto a studenti di ogni ceto e provenienza sociale, dove fu egli stesso docente. Morì a Três Pontas il settembre 1905, a 78 anni; ne era stato parroco per 53. La fase diocesana del suo processo di beatificazione, svoltasi nella diocesi di Campanha dal 1993 al 1995, fu integrata da un’inchiesta suppletiva nel 1998. Padre Victor, come è più noto tra i suoi devoti, è stato dichiarato Venerabile il 10 maggio 2012. Il 5 giugno 2015 papa Francesco ha riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione. I suoi resti mortali riposano nella chiesa di Nossa Senhora d’Ajuda (in italiano “Madonna dell’Aiuto”), fatta costruire da lui stesso.

Don Francisco de Paula Victor nacque il 12 aprile del 1827 nella Vila da Campanha da Princesa (Minas Gerais). Figlio naturale della schiava nera Lourença Justiniana de Jesus, ebbe come madrina di battesimo la sua stessa padrona donna Marianna de Santa Barbara Ferreira.
Avviato al mestiere di sarto, Victor sognava di diventare sacerdote, ma era un sogno proibito al punto che si sentì dire che il giorno in cui sarebbe diventato prete le galline avrebbero avuto i denti. Si era in pieno regime schiavista e agli schiavi, in particolare quelli neri, non solo era proibito accedere a qualsiasi incarico pubblico sia civile che ecclesiastico, ma persino di studiare.
L’aspirazione di Victor ebbe una felice congiuntura nell’aiuto della madrina-padrona e nella determinazione di mons. Antonio Viçoso, vescovo di Mariana, convinto abolizionista. Iniziato agli studi dal vecchio parroco di Campanha don Antonio Felipe de Araujo, Victor fu ammesso al Seminario di Mariana. Qui sopportò con pazienza l’ostilità e le discriminazioni degli altri seminaristi al punto da diventare loro servitore. Uno di loro scrisse che, nonostante tutto, Victor sperava, sperava sempre. Con la sua umiltà e determinazione alla fine li conquistò tutti. Superati con indulto gli impedimenti canonici, il 14 giugno del 1851 fu ordinato sacerdote. Gran parte dei bianchi, tuttavia, non accettava che un ex schiavo nero potesse essere un prete, e rifiutava persino di ricevere da lui la comunione. Così quando il 18 giugno dell’anno successivo fu mandato a Tres Pontas con l’incarico di vice-parroco, ci fu grande sconcerto e riserve tra la popolazione.
L’umiltà e la pazienza con il sostegno vigoroso di un sconfinato amore a Gesù Cristo portarono don Victor non solo ad essere accettato ma addirittura ad essere “idolatrato” dai suoi parrocchiani. Fu parroco di Tres Pontas per oltre un cinquantennio, cioè fino alla morte avvenuta il 23 settembre del 1905.
Fu sepolto nella sua chiesa parrocchiale, nel 1999 si procedette alla ricognizione canonica e i resti mortali furono posti in un nuovo sarcofago.
Alla cura e guida delle anime aggiunse la costruzione del Collegio “Sacra Famiglia”, in cui fu anche professore, per avviare agli studi poveri e ricchi, bianchi e neri, convinto che la cultura insieme alla fede potessero fondare una società nuova. Costruì la più grande chiesa del Minas Gerais: Nossa Senhora d’Ajuda. La carità lo contraddistinse in modo particolare, vivendo personalmente una povertà assoluta. Il diavolo lo temette come esorcista al punto da scongiurare di chiamare “quel brutto negro dalle labbra pronunciate”!
L’eredità spirituale e culturale lasciata da don Victor costituisce la peculiarità di Tres Pontas e dei territori limitrofi, e grande è la venerazione che i fedeli gli tributano in attesa che sia riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa come il “santo delle cose impossibili”.

 

 

 

Ultima modifica il Domenica, 17 Aprile 2016 11:08
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