“Il fondamento di tutto è fare un'esperienza personale di Cristo, come ha fatto l'Apostolo Paolo sulla via di Damasco", ha sottolineato.
“Nella finale del Vangelo di Luca si legge una versione dell’episodio dell’ascensione al cielo di Gesù (Lc 24,50-53). All’essere trasportato in cielo di Gesù corrisponde una prima reazione degli Undici: 'si prostrarono davanti a lui', riconoscendolo come il Kyrios glorificato (Atti 2,36). Un atto che è un implicito atto di fede nella divinità di Gesù.
La seconda reazione è di gioia: 'tornarono a Gerusalemme con grande gioia'. Questa loro gioia richiama quella annunciata dall’angelo ai pastori alla nascita del Salvatore (l’angelo: ecco vi annuncio una grande gioia Lc 2,10)”, spiega il biblista con anni di esperienza di insegnamento nelle facoltà teologiche di Londra e Nairobi.
Come di consueto, il ritiro si è concluso con la Messa nella cappella della Casa Generalizia. Condividiamo nel video l'omelia di padre Antonio Magnante. (Realizzazione: Fr. Adolphe Mulengezi)
Di seguito, pubblichiamo il testo integrale della meditazione di padre Antonio Magnante che ringraziamo per averla messa a disposizione di tutti.
“Non voglio utilizzare le mie parole, ma voglio fare cantare soltanto la Parola di Dio”. Con questa motivazione, il biblista e professore, padre Antonio Magnante, IMC, ha iniziato la sua meditazione nel ritiro quaresimale predicato alla comunità della Casa Generalizia IMC questo sabato, 02 marzo a Roma. Le sue riflessioni dimostrano una raffinata e sistematica conoscenza biblica, e una profonda capacità di meditazione, radicata nella Parola di Dio, frutto di molti anni di studi e di esperienza di insegnamento nelle facoltà teologiche di Londra e Nairobi.
“Uno dei momenti cosiddetti «forti» dell’anno liturgico è certamente la Quaresima. Un lungo periodo in cui siamo chiamati a impegnarci seriamente per penetrare il significato del grande mistero della croce, che è stato e lo è ancora «uno scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani» (1Cor 1,23). Va subito rilevato, tuttavia, che per Paolo, la cui Teologia si può definire una «soteriologia cristocentrica» (salvezza incentrata su Cristo), la croce diventa il punto di partenza della sua riflessione cristologica e teologica”, sottolinea padre Magnate nell'introduzione alla sua meditazione.
“La Quaresima va considerata non a sé stante, ma in una visione diacronica dei due Testamenti. Infatti, la croce e la sofferenza del Messia trovano il loro antefatto nella prima economia. La sofferenza del Messia-Cristo è prefigurata nell’Antico Testamento soprattutto dalla figura del Servo Sofferente. Nel Nuovo Testamento tale sofferenza diventa un dato di fatto e cioè un evento sconvolgente della storia umana. Un evento tragico che si consuma sul legno della croce. Nello scorrere delle generazioni la croce diventa poi memoriale salvifico per coloro che credono e modellano la loro vita sullo scandalo della croce stessa. Dunque, noi ci soffermeremo sulla croce e ne vedremo la sua prefigurazione, e poi la considereremo come evento salvifico e come memoriale”.
Di seguito, pubblichiamo il testo integrale della meditazione di padre Antonio Magnante che ringraziamo per averla messa a disposizione di tutti.