Arrivato a Kinshasa quattro anni fa dall'Argentina, dopo alcuni mesi di studio della lingua francese, nel mese di ottobre 2002 Ariel iniziava lo studio della teologia all'Istituto St. Eugène de Mazenod. Il giorno 8 dicembre 2005 emise la professione perpetua e il 29 gennaio 2006 ricevette l'ordinazione diaconale.
L'ordinazione diaconale ebbe luogo nella nostra Parrocchia Mater Dei di Kimbondo, e fu preparata con la collaborazione generosa dei parrocchiani, dei seminaristi del filosofico "Antonio Barbero" e del teologato "Joseph Alllamano".
La celebrazione avvenne all'aperto davanti alla chiesa ove erano stati messi i banchi e alcune tende che dovevano proteggere dal sole. In realtà la gente che arrivò per la celebrazione straripava dalle tende e cercava di proteggersi dal sole con improvvisati parasoli. Quando il caldo si fece sentire più intenso, vi fu un commovente corsa delle "mamàs" a cedere i loro parasoli ai sacerdoti concelebranti. La parrocchia di Mater Dei è ricca di congregazioni religiose e questa caratteristica era riflessa anche nella composizione della corale che animò la liturgia. Presiedeva la celebrazione Mons. Giovanni d'Aniello, Nunzio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo, attorniato dal Superiore Regionale P. Alonso, vari Missionari della Consolata ed altri Sacerdoti.
Particolarmente apprezzata l' omelia "personalizzata" nella quale, rivolgendosi ad Ariel come amico, il Nunzio condivideva con lui il significato dell'ordine del Diaconato: servitore incondizionato del Signore e del suo popolo. Prima di concludere la celebrazione, Ariel prese la parola per esprimere la sua riconoscenza al Signore, alla sua famiglia, alla congregazione e a tutti i partecipanti alla sua ordinazione.
Particolarmente toccante fu un suo gesto. Tenendo in mano un'ampolla disse "Quando salutai mio papà, quattro anni fa, egli mi diede quest'ampolla piena di terra argentina perchè portassi con me qualcosa di casa mia. Adesso che ho partecipato alla vostra vita per quattro anni, spargo questa terra d'Argentina sulla terra del Congo per significare l'unione dei nostri due paesi e simbolizzare il compito del missionario: fare di tutti i popoli una sola famiglia".
La celebrazione continuò dopo
presenti assisi ai loro tavoli.