Davanti ad una assemblea numerosa e attenta, mons. Roque Paloschi con parole semplici ha spiegato il
senso di questo tempo che la chiesa ci propone come stimolo per dare maggior attenzione alle realtà della vita,
alle situazioni che spesso sono dimenticate dalla nostra società, quali i popoli indigeni, gli anziani, i
disoccupati, i carcerati, i drogati e quest’anno i portatori di handicap.
La testimonianza di un
giovane portatore di handicap, di una mamma che quotidianamente accompagna il figlioletto con deficienza ed una non
vedente, hanno reso ancora più palpabile e attuale il messaggio che durante quest’anno le comunità
cristiane sono chiamate a concretizzare per far si che il tempo della quaresima diventi una intensa preghiera, un vero
digiuno ed espressione di quella carità che manifesta la compassione che Gesù ci ha testimoniato durante la
sua vita pubblica. Da tutti gli interventi è emersa la presenza della comunità cristiana che li ha aiutati
a superare le difficoltà dell’esclusione, dei momenti di sconforto, aprendo nel suo seno spazi per la loro
partecipazione ed inserzione.
Con questa campagna, che già conta con una tradizione quarantennale,
la Conferenza dei Vescovi Brasiliani, si propone di aiutare la società brasiliana, nella sua poliedricità e
plurietnicità a prendere coscienza di realtà latenti che spesso
non conoscono l’onore della cronaca ma che, allo stesso tempo sono presenti e sono parte di un universo che nella
frenesia della vita sono ignorate e dimenticate pur costituendo una violazione degli elementari diritti di ogni essere
umano ad una vita degna di essere vissuta.