Il primo giorno è stato dedicato a organizzare i gruppi misti di lavoro e a conoscerci. Ognuno era chiamato a presentarsi: chi è, da dove viene, la storia della propria vita, com’è nata la sua vocazione, come ha conosciuto i Missionari della Consolata, ecc... Alla fine della mattinata, ogni equipe di lavoro si è presentata con scenetta o una canzone.
Nel pomeriggio, siamo partiti per Nepi per partecipare alla celebrazione dell’invio missionario dei nostri confratelli e consorelle che partono per la Mongolia. Questa celebrazione ha arricchito ancora di più la nostra vocazione religiosa e missionaria, dove insieme alle nostre Consorelle di via Foscari, abbiamo animato la liturgia con i canti missionari in diverse lingue. In serata siamo tornati a Bravetta per proseguire le nostre attività.
Il secondo giorno, al mattino, ci siamo incontrati nella cappella per la preghiera delle lodi, animata dai nostri Filosofi. Alle 9:00 abbiamo iniziato la prima conferenza con la relazione di Padre Francesco López (Paco), Consigliere Generale incaricato della formazione. Padre Paco ci ha presentato la riflessione dell’undicesimo Capitolo Generale sulla formazione, in modo particolare, ha presentato le nuove esigenze per la formazione di oggi che nascono dalla nuova realtà missionaria dove lavoriamo. Ci ha parlato dell’Istituto nei suoi diversi campi pastorali, e servizi. Ha accennato ad alcune situazioni che rendono difficile il buon svolgimento della nostra missione: il problema della conoscenza della lingua, la cultura del popolo dove lavoriamo, il clima, il cibo, le guerre, le violenze, ma anche e soprattutto i propri limiti del Missionario per vivere e lavorare in comunione e collaborazione con gli altri confratelli e Laici nelle missioni. Su questi elementi abbiamo riflettuto insieme come noi giovani in formazione, dobbiamo prepararci per questa missione che Dio sta per affidarci?
{mosimage}Padre Paco ha, alla fine, sottolineato alcuni elementi fondamentali che ci aiutano a rispondere alla nostra chiamata religiosa e missionaria: la preghiera (“essere persone di Dio”), la comunione e la collaborazione fraterna. “Siamo chiamati individualmente, ma per vivere in comunità come gli Apostoli insieme a Cristo” (…) “la persona è responsabile e agente n°1 della propria formazione, per la sua crescita e maturazione… bisogna portare sempre la propria croce ogni giorno”.
La nostra mattinata si è conclusa con diverse attività sportive (calcio, pallavolo, ping-pong).
Alle ore 15:00 ci siamo ritrovati di nuovo insieme nei lavori di gruppi, dove ognuno ha condiviso il proprio cammino formativo, facendo risaltare gli aspetti positivi concreti e anche quelli che si giudicano negativi. Poi il gruppo ha elaborato delle proposte concrete per raggiungere le mete proposte dal Capitolo e che nascono dalle esigenze della missione oggi.
Alle 18:30, Padre Aquileo, Superiore Generale è venuto a salutarci e a celebrare l’Eucaristia con noi. Nella sua omelia, Padre Generale ha parlato del senso della comunità e della comunione dei Discepoli di Emaus nel Vangelo di Luca, i quali dopo di aver incontrato il Signore lungo la strada, sono tornati alla comunità per dare testimonianza di ciò che avevano visto. Con queste parole, Padre Aquileo ci ha invitati a vivere e a considerare la comunità come punto di riferimento delle nostre attività missionarie.
Alle 21:00 ci siamo dati appuntamento nel campo di calcio per animare la nostra serata con canti e balli da tutti i continenti dove proveniamo. I nostri confratelli Africani ci hanno presentato due canti in lingua swahili, accompagnati dai suoni di tamburi e “kayamba”. Gli Asiatici, rappresentati dalla Corea, hanno presentato un canto in coreano. Gli Europei hanno cantato in italiano e spagnolo. E i Latinoamericani hanno fatto alcuni canti in spagnolo e in portoghese.
{mosimage}La mattinata del terzo giorno è stata dedicata alla sintesi dell’incontro, presentata da Padre Pietro Trabucco. Nella sua relazione, Padre Trabucco è partito dalle nostre risposte dei lavori di gruppi misti e soprattutto dalla sua lunga e ricca esperienza alla “guida” dell’Istituto, per presentarci un riassunto su 16 punti, centralizzati su questi temi:
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I formatori
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Gli studi accademici
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La formazione umana
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L’interculturalità
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La comunità
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Il problema dei pregiudizi
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L’esperienza pastorale
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Lo stile formativo
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L’istituto e il Fondatore
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Il dialogo
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il sentire cum ecclesia (L’amore del Papa e della Chiesa universale e particolare)
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L’incontro con gli altri Studenti non IMC.
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La dimensione contemplativa e L’amore alla liturgia
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Maria e la consolazione (La devozione mariana)
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L’icona di Nazaret (vivere nella quotidianità e fare bene il bene…)
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L’affettività e la fedeltà del Missionario.
La sera dello stesso giorno, nonostante le fatiche della giornata, abbiamo concluso l’incontro con un momento di ricreazioni, con giochi, presentati da ogni comunità formativa.
Alexis K, Luca B e Oscar M.