All’arrivo sul luogo del campo verso mezzogiorno, i “lupetti” sono affascinati dalla bellezza dell’ambiente e dalla freschezza che “sfocia” dalla montagna. È l’ora di pranzare e tutti si mettono insieme come in famiglia per condividere il pane che ognuno ha portato. Verso le 4 del pomeriggio, s’incomincia il lavoro di sistemare le stanze e le tende per poi, dare inizio alle attività della “caccia”. Nonostante il brutto clima provocato da qualche temporale, i ragazzi non hanno perso l’entusiasmo d’iniziare la tale grande avventura in mezzo a quel immenso bosco, dove il silenzio batte il “record” sugli alberi della montagna. Inoltre, siamo nella domenica della trasfigurazione del Signore e come Gesù, anche i ragazzi iniziano una “esperienza di Dio” sulla montagna per pregare, meditare, seguire la catechesi… il tutto “divertendosi un mondo”.
La sera dello stesso giorno, tutto non sembra ancora pronto per cominciare le attività, i lavori di preparazione del campo vengono interrotti a causa della pioggia, e tutte le attività sono rinviate alla mattinata del giorno seguente.
{mosimage}Lunedì 7 agosto, la mattina presto, i “lupetti” riprendono le loro attività con gioia e coraggio, seguendo gli ordini dei loro “capi”. La giornata inizia con la ginnastica, la preghiera (catechesi) e la collazione, poi alla fine, si prepara per i lavori di equipe (squadra di caccia). Ogni gruppetto è composto di 6 o 7 ragazzi: maschi e femmine, per svolgere dei compiti a loro assegnati, come : organizzare, preparare e animare la preghiera e i canti, preparare il refettorio, fare la pulizia dell’ambiente, raccogliere il legno per il fuoco della serata, costruire un’altare (in legno) per la celebrazione Eucaristica conclusiva (…) tutto si fa con l’aiuto dei “grandi lupi” che, come guide e maestri, aiutano i ragazzi alla crescita nella responsabilità individuale sul piano spirituale, umano e sociale (…)
Così per tutta la settimana, il programma del campo è stato impostato sulla catechesi con molta partecipazione dei ragazzi e soprattutto con la creatività dei loro “capi”, col risultato che tutti e ognuno si è divertito tantissimo. Fin dal primo giorno, i “lupetti” hanno approfondito il tema dell’amore verso i fratelli e le sorelle. Si è discusso anche di come “coltivare” i talenti che ognuno ha ricevuto dal Signore per metterli poi al servizio degli altri (…)
Giovedì 10 agosto, festa di San Lorenzo, si è parlato sul tema dell’unità e della carità che tutti gli uomini e donne trovano in Cristo perché possono diventare “una sola persona” in Lui. Durante la catechesi, i ragazzi hanno anche ascoltato la testimonianza religiosa e missionaria del sottoscritto come studente missionario della Consolata.
{mosimage} La giornata di sabato è stata dedicata alla preparazione della domenica inparticolare col sacramento della riconciliazione insieme a Balù (Padre Angelo). Si è fatto un gesto molto simbolico per spiegare meglio ai ragazzi il senso del peccato. Infatti si è rotto in 50 cocci (tanti erano i presenti) un bel vaso di terracotta. L’uomo col peccato manda in frantumi la bella costruzione che Dio ha fatto in ognuno di noi nei suoi rapporti con se stesso, con gli altri e con Dio. Ognuno ha portato con sé per tutta la giornata il suo coccio fino a gettarlo davanti al sacerdote al momento della Riconciliazione per ricevere da Gesù non il vaso di prima rappezzato, ma “un cuore nuovo”.
Domenica 13 agosto abbiamo concluso il campo con la celebrazione Eucaristica, presieduta da Padre Baruffi, alla presenza dei genitori e parenti dei ragazzi. La pioggia è stata tanta! Segno della benedizione abbondante di Dio – come si dice in Africa. Per questo tutto il clima à stato di festa e di ringraziamento al Signore e ai fratelli, piccoli e grandi.