Venezuela: La missione di Nabasanuka

Pubblicato in I missionari dicono

{mosimage} Mi trovo da qualche giorno in visita alla missione di Nabasanuka, missione di cui già vi ho parlato e che si trova nel delta del fiume Orinoco, a 40 minuti (di barca a motore ) dall’oceano. Missione tra gli indios Warao, che abbiamo aperto ufficialmente il giorno 20 di giugno festa di Maria Consolata, festa molto cara a noi missionari della Consolata.
Qui oggi sta piovendo e quindi tutto è quieto, alcuni giovani però non demordono e seguitano a giocare a pallone sotto la pioggia nel piccolo campetto vicino alla nostra casa, mentre io approfitto di questo momento tranquillo per leggere un buon libro e per scrivere a voi amici cari del Gruppo Missionario di Belledo.

In questo ultimo anno le cose sono un poco cambiate per me visto che ora la mia missione è cambiata. Continuo tra la popolazione Afroamericana di Barlovento dove ora siamo in tre padri Dominic del Tanzania, Francis del Kenya ed il sottoscritto, però allo stesso tempo ho periodicamente il compito di visitare le altre nostre comunità e verificare la loro situazione logistica ed economica. Questo nuovo compito sta togliendo tempo al mio lavoro in Barlovento, ma mi sta regalando l’opportunità di conoscere più da vicino il lavoro missionario dei miei confratelli nelle differenti parti del Venezuela, conoscere le loro gioie e le loro fatiche.

Ed appunto per questo compito che in questi giorni mi trovo qui a Nabasanuka, a circa 24 ore di viaggio dalla missione di Barlovento. Qui è tutto un altro mondo, acqua da tutte le parti, circondati della foresta e con un clima più soave che a Barlovento. Mi impressiona vedere i bimbi che a 4 anni già solcano con la canoa un fiume più ampio del Po, anche perchè alla mia età non ho ancora imparato a nuotare, mentre loro … sembra che siano nati nell’acqua. La realtà qui è molto povera, per quanto riguarda la situazione materiale, per le popolazioni lungo il fiume e’ un problema la crescita dei bambini, un buon numero ha deficit di alimentazione di base e in alcuni periodi dell’anno alcuni di essi muoiono per denutrizione.

{mosimage}La gente vive ancora in palafitte in completa povertà, ma nonostante la loro povertà materiale possiedono grande dignità, umanità, e un grande spirito di unione familiare e comunitario. Dato che le comodità qui sono ben poche è difficile che vengano ad insediarsi dottori, professori,ecc. dal resto del paese. C’è un solo dottore residente che volontariamente si è offerto per lavorare qui. La scuola arriva solo alle medie per mancanza di professori con preparazione adeguata. Noi a piccoli passi e con molta discrezione ci siamo uniti alla vita di questo popolo che ha una cultura particolare e una lingua propria e cerchiamo di essere un piccolo segno e un piccolo aiuto alla crescita dei villaggi.

I padri Vilson e Kokal si stanno preparando per insegnare alle classi di Liceo per supplire in parte alla mancanza di professori. Tra qualche mese arriveranno anche 4 nostre missionarie per fortificare ulteriormente questo aspetto ed inoltre siamo in contatto con laici che potrebbero dedicare qualche anno al servizio della missione. Per il momento non abbiamo progetti specifici, poichè vogliamo prima conoscere a fondo la cultura Warao e capire con loro e attraverso di loro come crescere anche a livello di sviluppo sociale. Inoltre per ora è fondamentale e prioritario imparare la lingua poiché in molti dei villaggi che visitiamo si parla solo il Warao, lingua propria assai differente dello spagnolo.

{mosimage}In Barlovento seguiamo il cammino. Quest'anno, in novembre, nella nostra zona a livello di Diocesi si sta preparando un incontro internazionale di riflessione sulla realtà Afroamericana; verranno persone impegnate nella promozione e valorizzazione della cultura Afro, dal Brasile, dalla Colombia, Ecuador, dalla Repubblica Domenicana e da altri paesi.
É un evento importante che ha lo scopo di aiutare la nostra gente a valorizzare e conoscere più a fondo le proprie radici e per noi sarà un momento significativo per fare il punto della situazione ,per vedere dove correggere, fortificare, rinnovare, il nostro vivere come Chiesa dal volto Afroamericano.

Colgo l'occasione per dirvi grazie a voi tutti per la vicinanza, l'affetto e l'aiuto dimostratomi, dimostratoci.
SPERO di inviarvi un resoconto completo e preciso di come abbiamo usato il denaro inviato in questi anni in favore della nostra realtà di missione. Per il momento però ciò che posso offrirvi, e vi chiedo scusa, è solo un resoconto sommario. Gli aiuti che mi sono giunti de Belledo, dalla Brianza e da Torino li abbiamo utilizzati soprattutto per queste voci:

  • Abbiamo aiutato giovani a studiare all'università, pagando o il trasporto, o la residenza, materiale di studio, tasse scolastiche etc,
  • Abbiamo aiutato persone, bambini e adulti, affette da tumore, problemi di cuore, malformazioni, per visite specialistiche, trattamenti, comprato medicamenti di vario genere a persone che non potevano permetterselo (qui purtroppo la sanità pubblica non funziona e detta in modo crudo… o hai i soldi o muori. Il governo o non arriva o arriva tardi).
  • Abbiamo aiutato famiglie con difficoltà a vivere giorno per giorno in quanto a cibo.
  • Abbiamo aiutato a comprare parte del materiale per costruire una casa a una giovane coppia con limitazioni economiche.
  • Abbiamo sostenuto la vita e la crescita di bambini meno fortunati a livello economico.
  • Abbiamo, con il vostro generoso aiuto, potuto comprare un auto per la nostra missione e in parte pagare la compra di un motore della barca della missione sul delta del fiume Orinoco.
  • Abbiamo ristrutturato un salone per catechesi e corsi di formazione umana e cristiana e comprato un video proiettore e del materiale didattico.
  • Abbiamo potuto offrire il costo del trasporto per iniziative realizzate nella nostra regione a favore di alcuni giovani che hanno limitate possibilità economiche, etc...

Tutto questo lo abbiamo potuto realizzare grazie al Signore e grazie a voi, alla vostra generosità!

Il Signore che è attento alla voce dei più deboli saprà ricompensarvi oggi e nel futuro per la vostra grandezza di cuore. Grazie con tutto il cuore da parte mia, dei missionari della Consolata e di tutte le altre persone che avete aiutato.

Vi saluto e vi auguro un mese Missionario significativo e gioioso.

Che Dio vi benedica e vi sorrida con affetto.

Nabasanuka, mercoledi 21 de septiembre del 2006
Ultima modifica il Sabato, 07 Febbraio 2015 20:51

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