Corea: Imigrantes vencem mais uma batalha

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}O Supremo Tribunal de Seúl aprovou recentemente uma lei que permite aos trabalhadores imigrantes formarem um sindicato, quer estejam legais ou não

A decisão é uma vitória significativa num país onde os imigrantes são discriminados e poucos conseguem obter estatuto legal. A lei anula uma outra decretada o ano passado, que proibia a formação de um sindicato por parte de imigrantes estrangeiros.

A decisão do Supremo Tribunal foi recebida com emoção e esperança, pois estão lançadas as bases para uma melhor e maior protecção dos direitos laborais de mais de 360.000 imigrantes, muitos dos quais são constantemente vítimas de abusos constantes e tratamento injusto no local de trabalho.

Muitos emigrantes, sobretudo os ilegais, recebem pouco ou nenhum tratamento adequado em caso de acidentes laborais. Quase todos se recusam a apresentar queixa às autoridades das injustiças de que são vítimas, por receio de serem repatriados.

O novo sindicato, que conta já com mais de 200 membros, oriundos de vários países, é um passo significativo para que os direitos destes trabalhadores, legais ou ilegais, sejam reconhecidos. A maior parte faz trabalhos que os coreanos não querem fazer. Sem eles muitas pequenas empresas teriam já fechado as portas.

É injusto que as autoridades coreanas não reconheçam os direitos destas pessoas. Tanto mais que a Coreia tem muitos cidadãos espalhados pelo mundo. Mas as coisas parecem finalmente estar a mudar.

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:29
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