Italia: Un nuovo altare per la comunità di Bravetta

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}“Farai per me un altare di terra e vi sacrificherai sopra i tuoi olocausti, i tuoi sacrifici di comunione, il tuo gregge e i tuoi armenti: in ogni luogo in cui ricorderò il mio nome, verrò da te e ti benedirò” (Esodo 20, 24).

Questa citazione ci fa vedere che fin dall’inizio l’altare ha sempre avuto un ruolo importante nella vita dei credenti. Nella storia d’Israele l’altare è un elemento raccomandato dal Signore Dio per stabilire un’alleanza col suo popolo. Attraverso l’altare, Dio benedice il suo popolo e viene ad abitare in mezzo a lui.

Ma l’altare è anche il posto dove il Signore fa ricordare il suo nome. È il luogo della teofania divina in cui l’uomo entra in contatto profondo col suo Creatore e da Lui riceve la benedizione, la sicurezza, la fecondità, la ricchezza, il benessere fisico e spirituale etc. (Cf. G. Deiana, Dai sacrifici dell’AT al Sacrificio di Cristo).


Per questo, l’altare e il sacrificio sono due elementi che vanno insieme, e come luogo di sacrificio, l’altare rappresenta Dio nella Teologia della rivelazione. È il luogo sacro di permanenza stabile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Nella vita cristiana, esso è il centro di tutta l’assemblea, il luogo per eccellenza, dove si fa memoria della morte e risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. È il luogo dell’unità tra Dio Uno e Trino col suo popolo.

È da un anno che la comunità di Bravetta aspettava il nuovo altare per la cappella: quello antico era stato sostituito momentaneamente a causa dei lavori fatti per aumentare i posti a sedere, visto che la comunità cresceva ogni anno.

Sabato 26 maggio nella messa del mattino, la nostra comunità ha partecipato con gioia alla benedizione del nuovo altare. Ha presieduto l’Eucaristia Padre James Lengarin, Superiore della comunità. Insieme a lui hanno concelebrato i Padri: Cassiano Kalima (Vice Superiore) e Padre Luca Bovio.

Nella sua omelia, Padre James ha ricordato l’importanza dell’altare nella vita cristiana, partendo dagli inizi della nostra storia, e ha invitato tutta la nostra comunità a pregare perché il nuovo altare sia il luogo privilegiato della nostra unità con il Signore. Nello stesso momento ci ha ricordato di pregare in modo speciale per tutti coloro che ci aiutano: i nostri parenti, benefattori e amici.

All’occasione, abbiamo ringraziato e pregato Dio per questo grande dono che ci ha dato. La nostra intercessione è stata anche e soprattutto per affidare a Lui tutte le persone che ci hanno aiutato per acquisire questo bene prezioso.

Dopo questo momento di rendimento di grazie, abbiamo proceduto alla revisione annuale del nostro programma comunitario di vita. È in un clima di fraternità che si è svolto questo raduno. I lavori consistevano nel valutare tutte le attività programmate lungo l’anno formativo, esaminare i punti positivi e meno positivi, per poi dare i suggerimenti per il futuro. Dalle ore 8:30 alle ore 13:00 abbiamo realizzato questo compito, bello e impegnativo. Alla fine Padre James ha dato la parola ai due confratelli: Padre Luca e Diacono Daniel per esprimere i loro sentimenti su i cinque anni che hanno trascorso nel seminario di Bravetta. Ognuno di loro si è sentito libero e gioioso di aver passato dei bei momenti di formazione, nonostante qualche piccola difficoltà che non manca mai. Prima delle loro destinazioni per la missione, sicuramente troveremo ancora tempo per salutarci e ringraziare il Signore per il nostro “vivere insieme come fratelli nello stesso amore”.

Durante la cena, abbiamo festeggiato in anticipo, i compleanni dei nostri 9 confratelli e consorelle, che celebrano la data della loro nascita durante le vacanze estive, per sentirci sempre vicini a loro. A ciascuno di loro è stato consegnato un piccolo ricordo della comunità.

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Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:29
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