13-14 Agosto: Questi due giorni hanno rappresentato un vero e ben accolto distacco dal modello teorico con il quale abbiamo iniziato il nostro lavoro con l’ITA. Siccome il tema era “La Corporeità”, abbiamo lavorato non con le orecchie, ma con tutto il corpo. Cosi, invece di stare nella sala d’incontri sempre seduti ad ascoltare, abbiamo trascorso quasi tutto il tempo nel grande salone “Padre Bisio”, lo stesso dove si sono fatti i lavori dell’ultimo Capitolo. Molti dei discorsi erano corporali: abbiamo espresso, cioè, molti dei nostri sentimenti col corpo, non soltanto come forma di rilassamento, ma anche e soprattutto per acquistare una sempre più profonda auto-conoscenza; siccome siamo esseri corporali, conoscere il corpo è fondamentale per un rapporto più vero ed efficace con gli altri, ma anzitutto con noi stessi. Certo, siccome siamo ancora giovanotti, era prevalente uno spirito di vivacità e gli scherzi sono stati frequenti, ma sempre in un contesto di sana “insanità mentale”. Siamo rimasti tutti molto contenti per gli esercizi e l’apertura di spirito della signora Lair, diretta e senza “papas na língua” come diciamo noi portoghesi! Cioè, “senza peli sulla lingua”. Mi sembra che più avanti lei potrà eventualmente ritornare, una volta alla settimana, per aiutarci con esercizi vari di rilassamento corporale, liberazione dello stress, ecc. Si, perché missionari stressati non possono vivere e svolgere bene la loro missione, vero?
Durante la messa del 13, i padri Alain Forcier (canadese) e Adalberto Lopes (colombiano) hanno celebrato 13 anni di Professione Religiosa. Poi, appena prima della cena è arrivato P. Antonio Fernandes, il quale sarà con noi fino alla fine del corso.
15-17 Agosto: Abbiamo ripreso la parte teorica, iniziata la settimana scorsa. Adesso sono in due a guidare i lavori, sempre sulla tematica dell’auto-conoscenza, rapporti inter-personali, ecc. Gli aspetti su cui ci siamo fermati fanno riferimento alla struttura psichica e ai suoi meccanismi, in modo particolare le “ferite interiori”, la colpa, l’educazione emozionale, la funzione delle emozioni e la loro manifestazione fisica e psicologica. Senza pretendere di essere troppo profondo, credo che l’aspetto dell’attribuzione di significato alle emozioni è un aspetto su cui tutti noi, ovunque siamo, dobbiamo lavorare sempre di più, poiché tanti disagi, malintesi e situazioni di conflitto nascono da un uso sbagliato della libertà che possediamo davanti a ciò che ci capita. In altre parole, qualcosa o qualcuno può farmi del bene o del male a secondo del significato che ho attribuito alle mie emozioni. Certo, se non avete capito, potete proporre nelle vostre comunità tutta “sta storia” come tema di formazione permanente. Personalmente, credo che devo e posso migliorare anche in questo aspetto. Ovviamente, nessuno è perfetto, nessuna comunità è perfetta, nessun Paese, stile di missione o missionario è perfetto, ma come dicono gli inglesi… “there’s always room for improvement.” (C’è sempre possibilità di migliorare).
Delle varie dinamiche di gruppo, voglio ricordare 3 interpretazioni teatrali sul Buon Pastore basate su questi testi: Salmo 23, Geremia 23:1-4 e Giovanni 10:11-16. Oltre il buon umore, è rimasto impresso nel cuore di tutti la ricchezza di Dio espressa nella diversità di talenti, cosi come la certezza che… la vena artistica colpisce anche alcuni di noi! Bravi, tutti!
Credo che il sentimento che tutti portano nel cuore è la soddisfazione per i temi e dinamiche proposte fino adesso, consapevoli che quanto più uno assimila contenuti e sentimenti vari, più fruttuoso potrà diventare, dopo il corso, il suo apostolato missionario.
Il 15 agosto Pe. Albino ha celebrato il suo compleanno.
Sabato 18 agosto: Come sapete, il sabato è dedicato ad una gita. Siccome siamo in Brasile, Paese dove si trova il più grande santuario mariano dell’America Latina, “Nossa Senhora Aparecida”, o, come dicono qui… “o maior do mundo” (infatti, qui tutto è grande… o quasi!), siamo andati oggi a visitarlo. Siamo rimasti ben impressionati per l’ottima organizzazione nell’accogliere i pellegrini e le celebrazioni continue e ben animate dai Redentoristi, sin dal 1894. Infatti, sono circa 30, fra preti e fratelli. Il santuario ha anche una rete televisa, la quale trasmette in tutto il Brasile. Ci lavorano più di mille persone e tutte le domeniche vi arrivano per lo meno 150 mila pellegrini. Un paio di dati storici: la statuetta della Madonna è di terracotta e è stata trovata nel fiume nell’Ottobre del 1717. Nel 1930, Papa Pio XI ha fermato il decreto proclamando Nossa Senhora Aparecida patrona del Brasile. Si celebra la festa il 12 Ottobre di ogni anno, che è festa nazionale. Nel 1980, la nuova basilica è stata consacrata da Papa Giovanni Paolo II con il titolo di basilica minore.
Nel pomeriggio, siamo andati a visitare la “Fazenda da Esperança”, un luogo che accoglie giovani vittime dell’alcool, della droga e da altre dipendenze. Esistono in Brasile altre 31 “fazendas” di questo tipo. Secondo le statistiche, l’80% dei giovani che passano in questi centri riescono a passare ad una vita normale nella società. Lo scorso maggio anche il Papa ha voluto andare a visitare questa “fazenda”.
Ecco, vi saluto a nome dei miei confratelli.