Nella sua omelia il Padre Generale prese lo spunto dal primo capitolo della lettera ai Colossesi in cui Paolo si dichiarava felice di completare nel suo corpo quello che mancava alle sofferenze di Cristo e di potere portare a compimento il piano di Dio “nascosto da secoli e da generazioni” e ora manifestato ai pagani. Cristo, ci disse il Padre Generale, è il solo tesoro da essere annunciato a tutti. Ci parlò poi del Beato Allamano, degno imitatore di Paolo, dei missionari e missionarie che nel Kenya “primogenita delle nostre missioni”, offrirono la vita fino allo spargimento del sangue, P. Graiff, Sr. Leonella ed altri. Ci ricordò che in Kenya molti ancora oggi aspettano la loro ora e tocca a noi l’onore e il dovere di annunciare loro il Cristo, “speranza della gloria”. L’ultima parte dell’omelia fu un invito a tutti noi perchè viviamo con intensità questa Visita Canonica nelle sue varie dimensioni d’incontro, condivisione, riflessione, revisione, rinnovamento e celebrazione, concludendo con un appello alla santità, nostro primo dovere, giacché il Cristo che annunciamo è Salvatore non solo degli altri ma anche nostro.
I primi giorni della visita sono stati spesi specialmente in raduni con il Consiglio Regionale per prendere una visione d’insieme su tutta la vita della Regione, e in visite di cortesia all’arcivescovo di Nairobi Rafaele Ndingi Mwana ’a Nzeki e al Nunzio Apostolico Alain Paul Lebeaupin.
{mosimage} Questi primi giorni ci hanno lasciato un’impressione molto buona dato l’entusiasmo dei visitatori e anche per le parole e gesti d’amicizia di coloro che ci sono stati vicino. L’arcivescovo John Njue, Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya venuto un giorno a cena, ci chiese (rinnovando l’invito già fatto nel 2002 nella valle di Tuthu) se non fosse giunto il momento di erigere a Nyeri un Santuario in onore dell’Allamano e a perpetua memoria dei suoi missionari e del miracolo dell’evangelizzazione da loro portato avanti. Da parte sua l’arcivescovo Ndingi di Nairobi ha accettato con entusiasmo alla nostra richiesta di collocare nella cattedrale di Nairobi, la Basilica della Sacra Famiglia, un’icona del Beato Allamano per renderlo più conosciuto e venerato. Al Superiore Generale l’arcivescovo diceva con entusiasmo che i milioni di Cattolici che in cento anni sono nati nelle Chiese fondate dall’Allamano per mano dei suoi missionari sono un miracolo degno di essere utilizzato per ottenere la canonizzazione del nostro Beato Padre. Disse ancore di ammirare i Missionari della Consolata per il buon ordine e decoro che mantengono nelle loro strutture e per il fatto che quando consegnano una missione alla chiesa locale non si portano via niente.
Dopo tre giorni di lavoro intenso a Nairobi i visitatori si sono divisi in due gruppi e, accompagnati dal Superiore e dal Vice Superiore Regionale, presero l’aereo verso l’estremo nord e est della Regione, i Superiori verso Loyangallani e i Vice Superiori verso Mombasa. Non torneranno a Nairobi prima degli inizi d’Ottobre.