Kenya: Allarme violenza per le elezioni

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}Nelle elezioni generali e presidenziali del 1992 e 1997, gli scontri etnici fecero registrare più di 1.000 vittime. Le elezioni del 2002 furono più pacifiche, grazie al fatto che molti dei partiti si unirono in una grande coalizione chiamata NARC, che rappresentava più o meno tutti i gruppi etnici del paese, limitando gli scontri etnici. Quali sono le previsioni per le elezioni del 2007? Mancano circa tre mesi e le previsioni sono alquanto pessimiste. Ecco gli ultimi fatti che fanno prevedere uno svolgimento agitato, se non addirittura violento e letale.

Due settimane fa, mentre il Ministro delle strade e dei lavori pubblici Mr. Simeon Nyachae del PNU, (Party of National Unity), stava parlando ad un comizio nel suo distretto elettorale, alcuni prominenti membri del ODM, (Orange Democratic Movement) fra cui un membro del parlamento Mr. William Ruto e James Magara, si intromisero nel comizio. Alcuni giovani chiaramente vestiti da guardie di corpo, e armati di frecce e di arco, li inseguirono causandone la caduta con relative contusioni. Ma quello che più impressionò la gente e i politicanti, fu che Mr. Nyachae li incitava con slogan bellicosi, e con un odio che reclamava violenza. Alcuni giorni dopo, l’ufficio centrale del ODM in Nairobi fu saccheggiato alle due di notte: furono rubati quattro computer e altro materiale che, secondo i leader del partito, contenevano dati cruciali per la vita e l’attività del partito stesso. E mentre gli stessi leader accusavano il governo dell’incidente, la polizia dichiarava che quello era un “normale” rubalizio. Ma ciò che rese incontenibile l’ira del ODM fu che, dopo aver ottenuto i permessi dal comune di Nairobi per lanciare la campagna elettorale nel Uhuru Park (Parco della Libertà), il 29 di Settembre, la polizia è intervenuta chiedendo di cancellare la data e posporre l’evento di una settimana. Questi eventi sono “normali”, o sono i segni che la violenza sta uscendo fuori, come nel passato, proprio nella campagna elettorale? Si sono già registrati alcuni casi di violenza ed anche di omicidio. Riusciranno i politicanti e le forze dell’ordine, a contenere l’odio, l’ira, la furia delle forze dell’opposizione, e soprattutto dei malintenzionati?


Confrontati con questi fatti e le loro conseguenze, i tre candidati alla Presidenza, assieme ai loro partiti, hanno cercato di arginare immediatamente le loro conseguenze e possibili ripetizioni, rilasciando dichiarazioni che invitano tutti i cittadini e le autorità alla calma, al dibattito pacifico e costruttivo. Ecco le loro dichiarazioni.

Il Presidente Mwai Kibaki, capo del Partito PNU, ha iniziato la sua campagna elettorale il 30 Settembre e in quell’occasione ha insistito con toni molto forti sulla necessità di mantenere la calma e la pace per tutto il tempo delle battaglia elettorale. “La violenza non è necessaria, perché nelle elezioni ci sono sempre i vincitori e coloro che perdono: e dopo le elezioni la vita deve continuare normalmente. Non iniettiamo tribalismo ed odio specie fra i giovani”. …..”La compagna elettorale e le elezioni del 2007 debbono concentrarsi sui veri problemi del paese, e non su slogan, insulti vicendevoli e promesse che non si possono mantenere…… Le elezioni non consistono neppure in discorsi altisonanti, per incitare gli ascoltatori e il popolo intero ai conflitti etnici, tribali, e alla rivalità fra regione e regione. Ma il loro vero scopo è di trovare vie intelligenti e moderne, che si sono dimostrate capaci di offrire una amministrazione oculata dei beni del paese, un miglioramento degli affari dello stato, della situazione dei poveri, e creare più potenziale economico, ma meglio distribuito, del nostro amato paese”.

Il candidato del Partito ODM, Mr. Raila Odinga ha ugualmente condannato ogni uso della forza per motivi politici, ed ha chiesto e promesso perdono e riconciliazione. “Il nostro partito è pronto a perdonare e restituire proprietà e denaro acquistati tramite la corruzione. Il mio partito è pronto a perdonare e lavorare con tutti i Keniani. Io pure sono disposto a chiedere perdono, se ho sbagliato nel passato”….. “Siamo venuti a conoscenza di macchinazioni da parte del Governo per causare animosità e odio fra diverse tribù e gruppi etnici. Io vi supplico di mantenere la pace e la tranquillità nel paese, sapendo che saremo noi i vincitori”.

Il candidato del ODMP-K (Orange Democratic Movement - Kenya), Mr. Kalonzo Musyoka ha dichiarato: “ Io invito tutti coloro che si sono uniti al mio partito di condurre una campagna elettorale pacifica, di evitare confronti, di non incitare il pubblico alla vendetta, ma di interessarsi dei veri problemi del paese che ci sfidano tutti, senza bisogno di altre sfide create artificialmente per motivi di guadagno privato o di gruppo”.

Ma quali sono le ragioni per questa violenza nelle elezioni del Kenya?. Sono principalmente tre: tribalismo, corruzione, e confusione legale fra i diversi ministeri e commissioni elettorali. Le prime due sono alquanto conosciute da tutti, e non penso ci sia bisogno di motivarle più ampliamente. La terza è la più complicata, dal punto di vista legale la più difficile, e la meno conosciuta. Le elezioni in Kenya dono dirette da diverse leggi, da diverse entità statali che emettono regole e disposizioni di continuo. Per il momento sono regolate dal Codice Penale, dall’Assemblea Nazionale o dal Parlamento, dagli Atti Presidenziali per le elezioni, dagli Atti che determinano possibili trasgressioni elettorali, dagli Atti che dirigono i Mass Media in tempo di elezioni, dagli Atti attinenti all’Ordine Pubblico, a dagli Atti che determinano il comportamento della Polizia in tempo di elezioni.

La confusione che crea tutta questa legislatura sulle elezioni è incredibile. Al momento il Giudice Supremo, Mr. Amos Wako, e il Direttore della Commissione Elettorale del Kenya (ECK), Mr. Samuel Kivuiti, si stanno facendo la guerra su chi è responsabile per certe prese di posizione, per punire certi delitti, e, in poche parole, chi deve intervenire in circostanze molto nebulose e poco chiare. Mr. Kivuiti ha accusato Mr. Wako per non aver arrestato e punito persone che hanno aizzato le folle alla violenza, e quindi di aver perpetuato un clima di impunità e di leggerezza nell’applicazione delle leggi. Mr. Wako ha risposto con contro-accuse affermando che la ECK ha fallito nel suo mandato di imporre gli Atti di possibili trasgressioni elettorali e il Codice per la condotta dei cittadini durante le elezioni. Atti che la ECK stessa aveva preparati proprio come sua competenza specifica in tempo elettorale. Ha poi continuato che già da ora ci sono più di 300.000 persone che hanno la doppia carta elettorale: una cosa da accertare e che investe la commissione, che deve ritirarla immediatamente, per fare in modo che non si ripeta più. E, a loro volta, sia Mr. Wako che Mr. Kivuiti, accusano la polizia per non eseguire i compiti a loro mandati da tutta la suddetta legislazione.

Chi può fermare la violenza nelle elezioni del Kenya? Una più chiara legislazione, una più determinata e sintonizzata azione da chi è preposto a controllare, una sincera volontà dei politicanti a comportarsi da persone oneste, non desiderose solo del loro successo, ma del bene di tutti; il guardare al Kenya come nazione, e non lasciarsi dominare dalle tribù o da gruppi di influenza; la forza morale di tutte le chiese, moschee, religioni che, pur rimanendo super-partes, condanni moralmente ogni offesa contro le leggi sulle elezioni, e i comportamenti immorali o non etici dei politicanti di qualsiasi partito, o tribù, o gruppo etnico. Se questo si avvererà, ci sarà una tenue speranza di elezioni senza eccessiva violenza. Altrimenti rimarrà un serio pericolo di atti di violenza, di uccisioni, di distruzione, ecc. che squalificherebbe il Kenya dalla pretesa di essere il paese più democratico e più disciplinato dell’Africa dell’Est!
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:29
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