Polonia: La missione è iniziata

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}Carissimi tutti,

un saluto da questa terra benedetta.

Siamo arrivati mercoledì 16 aprile a mezzogiorno. Ci aspettavano due missionari comboniani, uno spagnolo (P.Manolo, superiore delegato, da 16 anni in Polonia) ed un polacco (P.Tomej) che ci hanno ospitato a casa loro, che sarà anche per alcuni mesi la casa dei nostri missionari. Hanno messo a nostra disposizione una specie di appartamentino (sempre all'interno della loro casa), che ha quattro stanze e un quarto con dei bagni e docce.

Ci siamo subito sentiti a casa. Dopo il pranzo e un pò di riposo, abbiamo avuto una chiaccherata con P.Manolo per programmare i prossimi giorni e vedere cose pratiche (documenti, scuola di polacco, economia, servizi della casa, ...).


Alla sera abbiamo avuto la Messa tra di noi. Era il giorno 16, scelto a proposito per l'inizio dell'apertura perché giorno dedicato alla memoria del Fondatore. Così abbiamo celebrato la Messa del Fondatore.

Era in tutti e tre un forte sentimento di gratitudine. Io raccolgo adesso parole dette dall'uno e dall'altro:

Gratitudine verso Dio per il come sta procedendo tutto, per l'accoglienza ricevuta da parte di tutti.

Gratitudine verso la Consolata, il Fondatore e tutti i nostri missionari che sono già nella casa del Padre, perché siamo certi del loro contributo nel rendere possibile questa apertura; li sentiamo vicini con il loro amore, con la loro intercessione.

Gratitudine verso l'Istituto, in generale, e il P.Aquiléo e il suo Consiglio, in particolare, per averci scelti per questa apertura e per la loro fiducia.

Gratitudine verso tanti, familiari ed amici, che ci hanno seguiti e sostenuti con la loro preghiera, affetto e amicizia nel tempo che ha preceduto questa apertura.

Ma anche sperimentavamo fortemente e, si potrebbe dire, quasi sensibilmente, la comunione viva con tutti quanti: Dio, la Consolata, il Fondatore, la Direzione Generale, l'Istituto.

Di questo anche era espontaneo ringraziare il Signore.

Un altro sentimento forte in tutti era la presenza del Diac. Ashenafi. Presenza non fisica, ma quasi, che sentiamo parte della nostra equipe sin dall'inizio e con il quale ci siamo impegnati ad avere un rapporto regolare perché si senta così, sin dai primi passi, costruttore con noi di questa missione che il Signore e l'Istituto ci affida.

Questi sentimenti e queste persone così care e presenti a noi, li abbiamo messi sull'altare come segno di dono e di gratitudine.

Non potete immaginare come sono risuonate nei nostri cuori le parole della prima lettura: "...lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati»..."(At 13,2). Veniva espontaneo attualizzare queste parole con i nomi di Luca, Silvanus e Ashenafi!

Il giorno 17, c’è stata la concelebrazione della Messa in polacco al mattino, presieduta da P. Manolo, con dei commenti in italiano, così come l'omelia fatta da un missionario comboniano che lavora in Egitto e passa un periodo di vacanze in questa comunità.

Nella mattinata siamo andati a visitare l'arcivescovo. Come tutti i giovedì, infatti, l'arcivescovo riceve a tutti i sacerdoti che vogliono parlare con lui. C'era un bel gruppo di loro che stavano aspettando. Tra questi, uno dei neocatecumenali che lavora nell'Ecuador; un altro che è cappellano della colonia polacca nella Svizzera; e alcuni altri che sapevano l'italiano.

Con l'arcivescovo siamo stati poco tempo giacché eravamo tra gli ultimi e si vedeva che era stanco. È entrato con noi P.Manolo per tradurre dal polacco all'italiano (l'arcivescovo capice l'italiano, ma lo parla con difficoltà). Lo abbiamo ringraziato a nome del Superiore generale e di tutto l'Istituto per la sua accoglienza e il suo aiuto. Lui ha detto, indicando P.Manolo,: "come ho aiutato i comboniani quando ero vescovo ausiliare di Cracovia, così voglio fare con voi qua a Varsavia". Più avanti, quando gli abbiamo detto che mentre studiano la lingua nei prossimi due anni, studieranno anche la cultura, la storia, ..., della Polonia, così come visiteranno alcune diocesi che non abbiano una presenza missionaria, per discernere così dove vivere e lavorare nel futuro,..., lui di nuovo: "ma anche qua, in questa diocesi, potete lavorare, siete benvenuti!"

Gli abbiamo offerto un bel quadro della Consolata, un libretto sulla storia del santuario e una copia del libro "Vi voglio così".

L'abbiamo salutato e gli abbiamo promesso che i due nostri missionari sarebbero tornati più avanti e gli abbiamo anticipato dell’arrivo per la prossima estate del terzo membro dell'equipe.

Nel pomeriggio siamo andati al Centro di formazione missionario, dove vive Don Czeslaw Noworolnik, Segretario della commissione episcopale per le missioni. Abbiamo avuto modo di conoscerlo durante il primo viaggio fatto l'anno scorso ad aprile da P. Stefano e da me . Ci ha accolto con calore mettendosi a disposizione dei nostri due per qualsiasi bisogno che abbiano nel futuro. Ci ha mostrato il Centro e parlato di come sta crescendo la sensibilità missionaria. Attualmente sono in missione poco più di 300 sacerdoti Fidei Donum, 620 religiose e 1.100 religiosi. Ogni anno ricevono formazione missionaria in quel Centro, che dipende della Conferenza episcopale polacca, una trentina tra Fidei Donum, religiosi/e e laici. Vivono li durante tutto il corso che dura 9 mesi, e ricevono la formazione missionaria da una ventina di professori.

Nella preghiera dei vespri, tra di noi e in italiano, durante la preghiera dei fedeli vi abbiamo ricordato tutti: Visite canoniche in Argentina e Congo, Diac. Ashenafi, professioni perpetue prossimo sabato, ...

Per la cena, abbiamo invitato la comunità dei comboniani (sono in quattro, provenienti dalla Spagna, Italia, Messico e Polonia) per una pizza.

Dopo cena, telegiornale in polacco e, alle 8, telegiornale in italiano (TG1)

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Bene, è tutto per il momento.

Vi ringrazio, anche a nome di P.Silvanus e P.Luca per il vostro ricordo nella preghiera. Anche noi vi ricordiamo in un modo speciale nei nostri momenti di preghiera.

A nome dei PP.Silvanus e Luca vi saluto fraternamente.

Uniti nella preghiera e nel servizio alla missione,

P.Paco
Ultima modifica il Sabato, 07 Febbraio 2015 21:50
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