Gene Edward Veith nella sua presentazione Reading Between the Lines (Leggendo fra le righe), ha esplorato il significato di pornografia, il legame fra pornografia e la decadenza morale, sociale, culturale della società. Pornografia “è un tipo di oscenità che consiste in descrizioni grafiche - sessuali, con lo scopo di sollecitare sessualmente chi le legge o guarda, e così diventare un sostituto della gratificazione sessuale”. Ed ancora: “Soddisfare le passioni sessuali con le prostitute è del tutto simile a soddisfarle con la lettura di libri, la visione di cinema ed altro materiale pornografico”. L’uso regolare di materiale pornografico, crea una “dipendenza che richiede sempre una più aperta e profonda pornografia. Come nella dipendenza alcolica la persona richiede bevande sempre più potenti, così nella pornografia: gli utenti devono andare agli estremi possibili”. Secondo l’autore, “le persone che violentano sessualmente, e che commettono anche omicidi, confessano che hanno iniziato il loro degrado progressivo con la pornografia”. Finalmente il Dr. Veith conclude che la pornografia e la visione di oscenità sessuali “sono la morte dei sensi, dell’immaginazione e della coscienza”
Durante le discussioni di gruppo, la stragrande maggioranza dei partecipanti si è trovata d’accordo sul fatto che “in Kenya, sia i giovani che gli anziani, sono costantemente bombardati da materiale pornografico sulla Televisione, radio, nei mezzi pubblici di trasporto, attraverso l’Internet, dalle telecommedie, dai centri il cui scopo è disseminare questo materiale, ed ora anche attraverso i telefonini portatili”. Il Centro di Studi per Adolescenti del Kenya ha recentemente pubblicato un report che dimostra come “ogni anno, almeno diecimila ragazzine debbono abbandonare la scuola perché incinte”. Senza contare le migliaia di aborti che vengono perpetrati a queste giovani ragazze che non vogliono abbandonare la scuola.
Il direttore del Media Council of Kenya (Consiglio dei Mass-media del Kenya), Dr. Wachira Wararu, ha dichiarato che “la pornografia è un problema molto serio, e lo diventa sempre più ogni settimana che passa, perché la legislazione non è più all’altezza dei tempi, e il Consiglio non ha l’autorità di intervenire e di fermare le manifestazioni più indiscrete dei media”. Il consiglio promuove la libertà di stampa e un giornalismo responsabile, ma deve anche difendere i vari gruppi che sono esposti a tutto ciò, e che si lamentano per la presenza della pornografia sui media. Ma queste lamentele non sono sufficienti per intervenire verso i responsabili: è necessario ritagliare i testi offensivi, o inviare esemplari della propaganda, o citare il programma della Televisione e dettagliare le ragioni per cui lo scrivente è contrario a queste manifestazioni.
Quando i partecipanti hanno provato a fare una lista di risoluzioni che potrebbero assisterli nel loro lavoro di protezione della morale, specialmente dei bambini e degli adolescenti, si sono trovati di fronte a delle difficoltà reali. Innanzitutto la legge sulla stampa risale al 1952, ed è del tutto inadeguata ai nostri tempi e agli attuali mezzi di comunicazione. L’Avvocato Tom Onyango ha affermato che la legge insiste soprattutto sul possesso, sull’esibizione e vendita di materiale pornografico scritto, o fotografico, o artistico: ma non specifica niente sulla loro disseminazione con i potenti mezzi che esistono in questo momento. La pornografia non è un reato per il Codice Penale, ma una trasgressione della legge che è punibile con 7.000 KSHS o la prigione per due anni. Il Governo nel 2006 emanò il Sexual Offences Act. Nel Capitolo terzo si riferisce specificamente alla protezione dei bambini dalla pornografia. Offese in questo campo sono punibili con sei anni di prigionia, oppure 500.000 KSHS, o ambedue. Offese ripetute sono punibili con sette anni di prigionia senza amnistia. Secondo l’avvocato “anche se le pene sono accettate unanimemente, non viene minimamente controllato, dalla polizia o dai genitori, l’operato dei media”. Ms. Wambui Kiai, la direttrice della Scuola di Giornalismo dell’Università di Nairobi, ha affermato con una certa pena che “la ricerca sull’influsso della pornografia specie sui bambini e sui giovani non ha mai attirato l’attenzione degli studenti degli studi superiori” Questa opinione è condivisa da Ms. Ibba Shah, Direttrice della Film Corporation, che ha aggiunto: “Io ho visto dei bambini aprire l’internet per guardare film pornografici quando i loro genitori erano a riposare”.
A questo punto ci possiamo chiedere: che cosa fa la chiesa e i suoi ministri, per la difesa contro la pornografia, specie fra i minorenni? Non è facile dare una risposta univoca. Ma l’impressione generale è che a parole cerca di richiamare i genitori, il governo e tutte le unità governative e private addette a questo scopo, perché siano attenti al problema, alla sua influenza deleteria, e facciano tutto il possibile per proteggere tutti, in special modo i più piccoli, da questa diabolica influenza sulla loro crescita armoniosa e pacifica. In quanto poi a presentare idee, progetti, ed essere la prima a porli in azione, non si può dire la stessa cosa. E i piccoli sono sconvolti da questa piaga della società, i giovani crescono rovinati dalla pratica richiesta da questa piovra maledetta, e gli adulti sono inerti e tante volte addirittura assenti di fronte ad un sterminio morale di una magnitudine mai vista.