Kenya: Un verdetto che ha disturbato tutti

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}I nostri lettori ricorderanno gli eventi che accompagnarono le elezioni generali del Kenya del 7 Dicembre 2007, e specialmente quelli post elezioni. Tutti i grandi partiti (ODM, ODM-Kenya e PL) pensavano di aver vinto e di potere governare lo stato in nome del popolo. In un baleno la televisione cessò di dare le notizie e di riportare il conto dei voti e dopo qualche ora il Presidente si dichiarò vincitore e fece il giuramento di governare secondo la costituzione e per il bene di tutti.

Gli altri partiti pensarono di essere stati traditi dal Presidente e dai suoi alleati, e che tutto questo era stato creato per impedire ai veri vincitori di governare. Improvvisamente, come in virtù di un comando dall’alto, gli altri gruppi si ribellarono, si riversarono nelle piazze e nei centri abitati, soprattutto nella Rift Valley ove membri di diverse tribù ostili vivevano assieme, e iniziarono a bruciare case, ad incendiare luoghi pubblici, ad uccidere povere ed inerme creature. Ci furono centinaia di morti, migliaia di rifugiati, distruzioni per miliardi di shellini, e si temeva che il peggio non fosse ancora arrivato. In mezzo a tutto questo pandemonio, alcuni capi di partito e persone molto rispettate ebbero l’idea di accettare la mediazione del ex Segretario Generale delle N.U. Kofi Annan per cessare ogni combattimento, distruzione, e porsi sulla via di un governo di coalizione. Per grazie di Dio, e per la buona volontà (o colpevolezza generale) dei politicanti, il governo di coalizione fu creato, ed iniziò ad operare. Ma la gente non era soddisfatta. Voleva sapere chi era stato il vincitore nelle elezioni, chi aveva imbrogliato il processo elettorale, chi doveva pagare i danni recati a individui, famiglie e intere popolazioni. Per cui il Governo fu costretto ad insediare una commissione che, sotto la guida del Giudice Sud Africano Justin Johann Kriegler , ed altre personalità locali ed estere, di ineccepibile serietà, di completa onestà e al di sopra di ogni interesse personale o di parte, potesse in tutta libertà studiare tutti gli eventi che precedettero, accompagnarono e seguirono le elezione del 2007.


La commissione lavorò per circa sei mesi, usando tutti i mezzi possibili per poter venire ad una soluzione equanime e soddisfacente. Visite ai posti più devastati, colloqui segreti e pubblici con persone presenti ai massacri, agli incendi, alla distruzione delle urne elettorali. Ebbero colloqui segreti con persone che parteciparono, prima delle elezioni, alla pianificazione di alcuni di questi avvenimenti, persone che furono pagate per incendiare voti elettorali e sostituirli con altri in favore di un altro partito. Hanno fatto esaminare tutti i mezzi usati nel contare i voti, per annunciarli alla gente attraverso la televisione.

Diverse sono le conclusioni scritte nel documento di circa 100 pagine. Ma due sembra che abbiano più importanza di tutte le altre.

1. Non è stato possibile determinare chi sia stato il vincitore delle ultime elezioni. A chi ha obiettato a Kriegler che la sua commissione ha tradito il popolo del Kenya, o non ha fatto il suo lavoro per paura, il giudice ha risposto con dignità e fermezza: “Questo non era lo scopo della commissione. Mai siamo stati richiesti di definire il vincitore del contesto elettorale. Il nostro scopo principale era di vedere quali erano i punti nevralgici del processo elettorale Keniano, e cercare di cambiarli, migliorarli, sostituirli per il futuro. Non ci era possibile trovare il vincitore (forse solo l’Onnipotente potrebbe farlo), perché le urne dei voti sono state così menomate, i voti stessi cambiati tante volte sia prima che dopo le elezioni, che un conteggio sicuro non è più possibile. Quando abbiamo fatto degli accertamenti qui e lì, ci siamo trovati di fronte a situazioni così complicate che un conteggio nuovo rimane assolutamente impossibile”.

2. E’ stato possibile dimostrare, e con chiarezza che il processo legale per le elezioni generali è così antiquato, così facilmente corruttibile, così fragile, che tutto può accadere per distruggere la legittimità delle votazioni, aperto a tutti gli imbrogli possibili, senza garanzia alcuna di serietà, di giustizia e di equanimità. Le elezioni sono in balia del più forte, del più scaltro, del più ricco, del più manipolatore degli affari pubblici.. Questa è stata la grande scoperta che ha letteralmente scioccato tutti e ha fatto scattare l’allarme per la necessità di cambiarlo del tutto. Il report della Commissione Kriegler, reso pubblico il l9 Settembre, è stato come l’ultima barca di salvataggio del Kenya. Ed ecco allora che si comprendono i titoli dei quotidiani: “Change polls law or perish in 2012” (Cambia la legge delle votazioni, o muori alle elezioni del 2012) (The Saturday Nation). “Shock Verdict” (Verdetto che sgomenta tutti) (The Standard).

Il Giudice Kriegler, prima di partire per il Sud Africa ha reiterato: “Gli eventi di Gennaio passato sarebbero come una festa natalizia nel 2012, se non si cambia la legge elettorale prima di quella data”. E Kofi Annan ha dichiarato: “Kenyani, cambiate il vostro comportamento nelle elezioni e le leggi elettorali, oppure aspettatevi il peggio nel 2012”.

Avranno i presenti politicanti la saggezza e la forza di eseguire le risoluzioni proposte dalla Commissione di Kriegler? Tutte le persone di buon senso e di etica impeccabile, quasi tutte le Istituzioni religiose, civili, ed anche i rappresentanti in Kenya dei paesi esteri, hanno fatto la scelta proposta dalla Commissione Kriegler, perchè l’alternativa è la quasi certa distruzione del paese ed anche la sua morte come leader nell'Est Africa .
Ultima modifica il Sabato, 07 Febbraio 2015 21:43

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