Una visita in Zimbabwe

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}E` da tempo che due vescovi dello Zimbabwe, Mons. Angelo Floro e Mons. Alberto Serrano mi avevano invitato per un “workshop” sulla catechesi nelle loro diocesi.

Dal Kenya non riuscivo mai ad andare, ora che sono in Italia, con molto piu` tempo libero, sono andato.

Sono tornato il 5 Dicembre 2008, e queste sono le mie impressioni.

L’aeroporto


Appena arrivato nel bell’aeroporto di Harare, nuovo ed elegante ho notato subito due cose, una che era praticamente vuoto, due che l’aria condizionata non funzionava, cosa scomoda in un aeroporto tutto di vetro senza finestre apribili. Solo dopo ho costatato che l’elettricita` e` un lusso raro in Zimbabwe e molte cose di conseguenza non funzionano.

Ho visto una coda allo sportello per i residenti, ma io ero l’unico “vistor” . Mi hanno dato il “visto”. Molto gentilmente, senza problemi. (Pochi giorni dopo questo sospirato visto e` stato negato a Jimmy Carter e Kofi Annan.)

All’aeroporto mi attendeva Mons. Floro, mio amico da quasi 40 anni. Per il parcheggio vedo che paga un milione di dollari zimbabwesi (valevano 1 US $, quando son partito per fare un dollaro americano ci volevavo 7 milioni di zim dollari...... solo in tre settimane, quella era svalutazione!)

La Valuta

Avevo dichiarato la valuta che avevo in Dollari (US) e Euro. Ma mi han detto di non cambiare niente, perche` ogni giorno la svalutazione e` del 100%, il che significa che domani un dollaro US vale il doppio. Con molta naturalezza per fare benzina, il benzinaio chiede se paghiamo in Rand, Dollari, Euro o altre valute...nemmeno si sogna di dare il suo prezzo in valuta locale. Ho visto poi che nei negozi di Harare dove c’e` qualcosa da comprare i prezzi erano sfacciatamente in dollari e non in valuta locale (che tra l’altro non avrebbero accetato). Nei negozi per la povera gente gli scaffali sono vuoti, e le cifre sono da capogiro. Mi son portato per ricordo una banconota da 100 miliardi, non piu` in uso perche` due mesi fa han tolto 9 zeri, e una di un milione tuttora in uso.

La stada

Ci siamo avviati verso Bulawayo, dove eravamo diretti per la prima tappa.

Le strade sono bellissime, molto ben costruite, liscie, ben segnate, ogni 3 o 4 km c’e un piazzuola per fermarsi con tavolini e sedili in pietra, lungo tutte le strade ci sono le corsie per le biciclette. Si vede che il paese fino a pochi anni fa era ricco. E poi un po’ tutte le infrasturure sono ottime, le citta` sono molto belle e ben costrite, molto organizzate.

Ma quello che fa impressione a viaggiare e` che le strade sono vuote. Pochissime macchine, pochi autobus, qualche camion. Da Gokwe a Kwekwe sono 140 Km. Strada asfaltata bellissima, abbiamo incontrato solo una macchina e un camion.

Abbiamo avuto un problemino con la macchina. Ci siamo fermati in due ufficine, difficile fare le riparazioni, naturalmente mancava la corrente. Questa mi sono accorto e` una cosa normale, l’eccezione e` averla, la corrente elettrica.

Bulawayo

Bulawayo e` una citta` costruita benissimo, con accorgimenti molto sofisticati per fare fluire bene il traffico. Peccato che non ci siano macchine. Ma chi puo` permettersi di comprare la benzina?

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Mi hanno portato a visitare le rovine di Khami, dove ho potuto ammirare le maestose costruzione in pietra delle antiche civilta` dello Zimbwe. Invasioni varie hanno distrutto quel regno, ma i resti sono imponenti e cio` dimostra che anche vari secoli fa lo Zimbabwe aveva conosciuto benessere e ricchezza.

Anche a Bulawayo mancava la luce e l’acqua era scarsa.

Hwange

Da Bulawayo ci siamo diretti a Hwange. Non sono andato a visitare il parco, perche` di animali selvatici ne ho visti abbastanza in Kenya. E poi siamo arrivati giusto in tempo per incominciare il primo “workshop”.

“Workshop” sulla catechesi

Sia nella Diocesi di Hwange che in quella di Gokwe dopo, ho trovato il clero molto attento e interessato all’argomento. Per me e` stata un’esperienza bellissima. Molti preti avevano fatto il corso a LUMKO, per cui mi rivolgevo a un assemblea preparata e positivamente critica. La chiesa dello Zimbabwe ha anche i Diaconi Permanenti, cosa che veramente manca in East Africa. I Diaconi sono una richezza inestimabile per questa chiesa giovane. I catechisti non sono i “tuttofare” che si trovano spesso in East Africa, sono veramente catechisti, che insegnano catechismo. I catecumenati qui conoscono uno sviluppo notevole. Tutto cio` mi ha dato grande coraggio e questi incontri sono stati veramente produttivi. Sono stati apprezzati dal clero (diaconi inclusi), e hanno arricchito anche me. I vescovi erano entusiasti di come si era svolto il “workshop”.

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In seguito ho anche incontrato altri vescovi e prelati al Segretariato cattolico, tutti si sono mostrati molto interessati a sviluppare la formazione del clero (diaconi inclusi) e dei catechisti per una evangelizione e una catechesi significativa per la Zimbabwe di oggi.

Victoria Falls

Prima di recarmi a Gokwe, con Bishop Floro ho fatto una puntata a Victoria Falls. Il sito e` ben tenuto, pulito ordinato, con un sentiero tutto cementato per fare il percorso di un Kilometro e mezzo su tutta la lunghezza delle cascate. Lo spettacolo e` incredibile. A ogni angolo una sorpresa, una sezione diversa. Non c’e` la ressa di altri luoghi turistici, mantiene il suo carattere selvaggio, imponente, veramente grandioso. Non mi asepttavo una cosa simile.

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I turisti vanno in Zambia, si fermano in qualche albergo di Livingstone, attraversano il ponte per vedere le cascate dalla parte più bella che e` in Zimbabwe e se ne ritornano in Zambia. Qui in Zimbabwe le attrezzature ci sono, ma sono vuote. Ci sono alberghi in stile coloniale bellissimi, ristoranti immensi, piscine.... tutto vuoto. Mi dicono che dall’altro lato dello Zambesi, in Zambia e` un brulicare di turisti. Lo Zimbabwe sembra aver ricevuto una maledizione, la gente viene per qualche ora e poi scappa via.

Gokwe

Gokwe e` una cittadina che forse non ha mai avuto piu` di 20,000 abitanti. Molto ben costruita. Si vede che pur essento lontana e di “provincia” ha conosciuto anch’essa un periodo di notevole benssere. Manca la luce, manca l’acqua. Tutto chiuso, tutto fermo.

La Chiesa e` viva e attiva, ma le scuole sono per lo piu` chiuse in tutto il paese, gli ospedali non hanno dottori e infermieri (per poter campare sono andati in Zambia, o Botswana.)

Gli Ospedali

Dovendomi fermare poco e con il colera e carbonchio dilaganti non ho visitato molti ospedali. La situazione comunque, per quel po’ che ho visto e` tragica. Ho detto che non ci sono dottori o infermieri... ma soprattutto non c’e` acqua! Ogni paziente deve portarsi l’acqua per lavarsi, o giela porta la famiglia. Ma vale la pena andare in Opsedale se non ci sono medicine e nemmeno bende o garze o cotone?

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Il colera continua a far vittime, e questa e` ormai cronaca internazionale. L’acqua ci sarebbe nel sottosuolo, ma i pozzi hanno le pompe che non funzionano, gli acquedotti e le fognatute sono tutti guasti, mancano i prodotti chimici per purificare l’acqua. Non ho fatto una vera doccia in 3 settimane, avevo i secchi di acqua pulita (ne conoscevo l’origine) e con una tazza mi facevo la doccia. Pensare che gli impanti ci sono, basterebbe avviarli. Ma tutto e` fermo come in un malefico incantesimo.

All’estero per comperare

Pare che circa 5 milioni di Zimbabwesi siano andati a lavorare all’estero, in Sud Africa, in Mozambico, in Zambia, in Botswana.

Dal Mozambico, che pochi anni fa era poverissimo, mandano a casa cose preziose come pane, frutta, farina, .......chi puo` va in Botswana, il paese della cuccagna, dove c’e` tutto, comperano bombole di gas, pane, farina, polenta, ........Le missioni comprano tutto in Botswana per aiutare i piu` poveri.

Il Regime

L’argomento di tante conversazioni e` l’attuale regime di terrore che c’e` in Zimbabwe. I vescovi si son pronunciati e molti missionari non hanno piu` avuto il permesso di soggiorno. Non c’e` governo. Mugabe aveva perso le elezioni ma si e` riproclamato pesidente. Ha portato lo Zimbabwe allo sfacelo totale solo per arricchire se stesso e i suoi vicini collaboratori. E` cinico e crudele. Il paese muore di colera, di fame.......un paese che era ricchissimo, e lui non si muove, non fa niente per la sua gente.

L’emergenza colera, sconfinata in Zambia e Sud Africa ha incominciato a svegliare il mondo e forse qualcosa si muove. Ora molti si rendono conto in che stato e` il paese.

Finalmente in Etiopia

Partito con tanta tristezza da un paese che era ricchissmo e si e` ridotto in uno stato miserevole sono andato ad Addis Abebea. L’aeroporto pieno di gente, voli che arrivano e partono, monitors che segnano partenze e arrivi, negozi......ritorno alla civilta`. Addis Abeba citta` viva e attiva, con tante opere in corso, un traffico notevole sulle belle strade larghe e ben costruite......e poi ....potermi fare una bella doccia con l’acqua calda come si deve. Finalmente in una citta` dove tutto funziona...... e non parlo di New York, parlo di Addis Abeba che solo pochi anni fa aveva conosciuto le sue crisi.

Ma ho lasciato il mio amico vescovo (e tanti nuovi amici che mi son fatto), senz’acqua, senza corrente elettrica, persone che considerano una golosita` il pane vero che viene dal Botswana, e che una volta hanno diviso in 10 una tavoletta di cioccolata che veniva dalla Spagna, con religiosa cura: sembrava fosse Natale per godere di un lusso simile.
Ultima modifica il Sabato, 07 Febbraio 2015 21:42

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