Dopo la preghiera introduttiva, il Superiore regionale, P. Sandro Carminati, legge e commenta la sua “Spunti di riflessione per l’Assemblea regionale”. Dice: “Tutti siamo coscienti della realtà della nostra regione… non vogliamo dare risposte e soluzioni, ma offrire … spunti ed evidenziare alcuni espetti della nostra vita di comunità”.
Viene quindi evidenziato la “finalità” della regione con riferimento all’ultima Conferenza regionale del 2006. “Le nostre comunità sono solite organizzare «il fare», l’invito è di porre altrettanta responsabilità nell’organizzare «l’essere». Per cui ci sono motivi di fiducia, nonostante le difficoltà che si incontrano ad essere “missionari ad gentes in Italia”.
P. Carminati conclude: “… la nostra fiducia è speranza nell’opera che Dio ha intrapreso per mezzo del Beato Fondatore: il nostro Istituto missionario e la nostra disponibilità alla missione”.
2. - P. Sandro Faedi, responsabile dell’ Ufficio regionale di AMV e vice Superiore regionale, illustra brevemente cosa la regione ha fatto e sta facendo nel campo dell’ Animazione Missionaria Vocazionale.
Menziona le difficoltà che si incontrano in tutta Italia da tutti i 21 Centri, ma anche le possibilità che ancora ci sono. Il personale è quello che è e non si può sperare che missionari giovani vengano inseriti. La società in cui si lavora cambia rapidamente richiedendo nuove forme di attività. Tuttavia le possibilità ci sono: parrocchie che optano di avere un animatore missionario, nelle scuole si può con prudenza avere incontri formativi con gli alunni; diversi gruppi parrocchiali e diocesani vedono bene la nostra presenza; i nostri Parenti, Amici e Benefattori sono lieti di lavorare con noi; sta prendendo il via anche la “Comuniversità” diretta ai giovani universitari.
Ringraziando tutti per la cooperazione che hanno dimostrato verso di lui, nuovo responsabile dell’Ufficio regionale di AMV, P. Faedi termina con una nota di speranza: “,,, c’è ancora possibilità di lavorare nell’Animazione Missionaria Vocazionale ed essere missionari ad gentes in Italia”.
3. - La mattinata del secondo giorno viene dedicata alla preghiera e riflessione. È animata da P. Mario Barbero, che delinea, sulla scia delle Udienze generali di Benedetto XVI, la figura di S. Paolo, facendo risaltare le tre caratteristiche di Paolo missionario:
La prima: “visto il Signore” (1Cor.9,1), cioè un incontro con Gesù determinante per la sua vita. Così il missionario ha sempre bisogno di rapportarsi al Signore.
La seconda: “essere stato inviato” (1Cor.1,1) è Apostolo, cioè inviato. L’iniziativa è di Dio, che manda Paolo e manda il missionario ad annunziare la buona novella.
La terza: Fondazione delle Chiese – ”Non siete voi la mia opera nel Signore?” (1Cor.9,1) – “La nostra lettera siete voi… scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente” (2Cor.3,2-3). La missione è per fondare la Chiesa, Corpo Mistico del Cristo.
P. Barbero termina con una nota di speranza: la Chiesa di Dio progredisce, anche se il modo di annunciare il Vangelo cambia con il mutare della società, e i missionari sono inviati a portare la gioia. “Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede, siamo invece collaboratori della vostra gioia” (2Cor.1,24) e Benedetto XVI commenta: “Questa rimane la missione di tutti gli Apostoli di Cristo in tutti i tempi: essere collaboratori della vera gioia”.
La riflessione termina attorno all’Urna che contiene i resti mortali del Beato Fondatore con la preghiera di Sesta.