P. Carminati legge buona parte del testo di A. Arrighini, commentando qua e là con applicazione alle nostre comunità. Ribadisce che la comunità è un mezzo per la santità, che deve poi fiorire nella missione ad gentes.
Inoltre enfatizza che ogni nostra Comunità deve essere “dei missionari della Consolata”, dove le caratteristiche “missione e Consolata” spiccano. Questa comunità vive ed opera in un luogo dove è dislocata la casa che la accoglie, ed ha influsso sul popolo di Dio con cui viene in contatto.
In ogni comunità il compito del Superiore è animare per animarci per la missione con una vita autentica di religiosi consacrati.
Arrighini dice: “Un’autentica fraternità nasce da una reale maturità umana e di fede. Non c’è fraternità quando la casa è scambiata per un albergo, senza sentirla come qualcosa di vitale per la propria consacrazione, senza starci dentro nella piena condivisione anche delle fatiche quotidiane”.
E P. Carminati conclude: “Dalla riflessione personale si può passare a quella comunitaria. Ciascuno tragga le proprie conclusioni con sincerità e coraggio, poi, «avanti in Domino» come diceva il Beato Fondatore.
Economia
La seconda sessione del mattino è presieduta da P. Saverio Garello, Amministratore regionale, il quale richiama brevemente i fondamenti teologici dell’amministrazione dei beni, secondo lo spirito del Beato Fondatore e le Costituzioni dell’Istituto. Ricorda:
- “La proprietà, l’uso e l’amministrazione dei beni dell’Istituto sono connessi con il servizio della Chiesa Missionaria e con la professione della povertà religiosa”.
- “I beni temporali sono uno strumento necessario per lo svolgimento delle attività richieste dal fine del nostro Istituto Missionario”.
- ”Lo spirito di famiglia e di unità di corpo, così presenti nella pedagogia del Beato Fondatore, trovano applicazione nel principio della Comunione dei beni”.
P. Garello poi fa riferimento alle norme del “Direttorio dei beni”, commentandoli brevemente e facendo risaltare avvenute trascuratezze e suggerendo nuovi modi di adempimento delle medesime.
Pone l’enfasi sulle seguenti norme : “I missionari… ringrazino subito i benefattori” – “I benefattori vengano educati ad aiutare la missione al di sopra della persona del missionario”. – “L’Istituto, le Circoscrizioni e le singole case hanno una cassa comune a cui converge tutta la liquidità. (…) Il missionario dispone di una somma adeguata per le spese ordinarie, delle quali dà il resoconto con regolarità al Superiore”.
P. Garello termina con un monito agli Economi, ma anche a tutti i missionari: “Attenzione alle possibili truffe, camuffate sotto pretesto di aiuto”, e con un augurio di speranza: “L’amministrazione ha cura dei beni temporali che la Divina Provvidenza elargisce ed affida all’Istituto per il sostentamento dei suoi membri, l’esercizio e lo sviluppo delle opere e la cooperazione alle missioni”(Cost. 158).
A. M. V.
Il pomeriggio è dedicato all’ Animazione Missionaria Vocazionale.
Si dà inizio con un breve filmato “Voi siete il sale della terra” sull’attività di P. Marchiol Amadio e la sua “immensa salina” a Nova Mambone, in Mozambico.
P. Sandro Faedi, Direttore dell’ Ufficio regionale di AMV presenta lista delle attività studiate ed approvate dalla Consulta (composta, sotto la sua direzione, dagli animatori dei quattro centri specifici e una rappresentanza delle Suore della Consolata) per il presente anno. Insiste sulla necessita, in questo campo, di coordinare le nostre forze con il SUAM nazionale.
Lascia il campo aperto a suggerimenti, che sono molti e non possono essere listati.
La mattinata dell’ultimo giorno trova tutti intenti a tirare conclusioni:
P. Pozzoli proietta sullo schermo le conclusioni dei gruppi di lavoro su: debolezze, fortezze e opportunità, correggendo secondo il suggerimento degli interventi dall’assemblea. Gli interventi sono molti, ma si raggiunge una conclusione comune, lasciando ai redattori di mettere il tutto in forma positiva il più possibile per la pubblicazione.
Quindi P. Pozzoli proietta le risposte dei gruppi alle altre tre domande:
1. Tra le varie scelte della Conferenza regionale, quali ritenete prioritarie?
2. Nella nostra Regione si possono prevedere nuove iniziative? Quali? Con chi e come portarle avanti?
3. Che aspettative abbiamo nei confronti delle Direzioni regionale e generale?
Anche qui le proposte sono molte e molto discusse. L’Assemblea conviene infine su un testo chiaro e realistico.
Conclusione
P. S. Carminati, Superiore regionale, conclude l’Assemblea con due suggerimenti:
- Anche in Italia noi missionari ad gentes dobbiamo sentirci “collaboratori” della Chiesa locale a cui diamo il nostro contributo specifico in linea con il nostro carisma.
- Invita tutti ad esaminarci sinceramente: “Le nostre attività sono tutte dirette solo alla missione?”. Questa qualità, “missione” deve spiccare come nostra caratteristica in tutte le attività.
Ringrazia quindi tutti i partecipanti con l’augurio di buon lavoro.
L’Eucaristia concelebrata nella Chiesa del Beato Allamano, è un grazie a Dio per la Missione e per l’Assemblea appena conclusa, e un’invocazione alla Vergine Consolata perché sia ancora la “Fondatrice” di tutte le attività delle nostre Comunità.
{mosimage}