III domenica tempo ordinario – anno B

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}Quale titolo possiamo dare alla lezione svolta dalle tre letture che abbiamo ascoltato? Possiamo definirla la domenica della misericordia.

Misericordia, vocabolo che possiamo scomporre in tre parole: miser – cor – Dio. Dio volge il suo cuore verso il misero. Oggi riflettiamo quindi sull’incontro della nostra miseria con il cuore di Dio. Tre i personaggi che le letture ci hanno presentato: il profeta Giona, l’apostolo Paolo, Gesù Cristo.

Giona: un delizioso libretto, una finzione didattica, scritto circa 2300 anni fa. Un racconto che ha fato da sfondo all’avventura di Pinocchio, creato da Geppetto, ingoiato dalla balena, guidato dalla fatina e dal grillo e alla fine convertito in un buon ragazzo. Il profeta Giona, come tutti gli ebrei, pensa che non si debba predicare ai pagani. Ma Dio lo spinge: ingoiato da un pesce e riportato prodigiosamente a riva, si porta nella grande capitale dell’impero assiro, Ninive la ricchissima, la corrotta. Alla parola del profeta tutti i niniviti, compresi i governanti, credono, aderiscono all’invito di Giona, si convertono, fanno penitenza… e Dio si impietosisce ed usa misericordia.


Anche Paolo si rivolge agli abitanti di Corinto, centro commerciale, immerso nella ricchezza e nella corruzione, tanto che “ragazza di Corinto” era sinonimo di ragazza di strada. E Paolo, nella lettera che abbiamo letto domenica scorsa ed anche oggi, scrive: Carissimi cristiani, il vostro corpo è tempio dello spirito santo; dovete cambiare mentalità e passare in questo mondo senza attaccare il vostro cuore alla vanità.

I pagani, greci e romani, dicono carpe diem, goditi i piaceri del giorno che fugge, ed io vi dico: il tempo è breve, passa lo scenario di questo mondo; la vita presente non è ancora la vera vita. Ogni giorno della vita con le sue gioie e i suoi dolori è una occasione per convertirci e salvarci.

Ed il vangelo di Marco, che di domenica in domenica ascolteremo in questo anno, ci presenta la figura di Gesù pieno di misericordia. Nonostante la prigionia e la decapitazione subita da Giovanni Battista per la sua coraggiosa predicazione, Gesù riprende il suo messaggio che l’evangelista Marco oggi riporta in quattro punti.
“Il tempo è compiuto”: la lunga attesa millenaria del popolo ebreo è terminata, la salvezza tanto desiderata sta per diventare realtà.

“Il regno di Dio è vicino”: è la seconda affermazione; ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato, aveva detto il Battista fissando lo sguardo su Gesù. In mezzo a voi, diceva, vi è uno che non conoscete. Leggendo durante l’anno il vangelo di Marco conosceremo sempre meglio e sempre più il messaggio di misericordia di Gesù, che ci introduce nel regno di Dio.

“Credete al vangelo”: è l’invito di Gesù; occorre ascoltare e immedesimarsi nella lettura del vangelo, aderire al modello di vita tracciato nel vangelo. Nella marea a volte fuorviante dei messaggi che ci vengono dalla stampa, dal cinema, dalla televisione, dobbiamo saper discernere i messaggi in sintonia con il vangelo: prestiamo attenzione a tante trasmissioni sane ed educative.

“Convertitevi”: l’obiettivo del messaggio; convertitevi come hanno fatto gli abitanti di Ninive e i cristiani di Corinto, pur in mezzo a tante attrattive e picari. Invito interessante, quasi un comando imperioso, attuale. Convertitevi, vale dire inversione di marcia, andar contro l’andazzo comune, cambio di mentalità; è il senso genuino del verbo greco metanoia.
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:29

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