Questa partecipazione allargata é in fedeltá a quanto era stato auspicato nell’incontro dell’anno passato, in cui si era sottolineata l’importanza che i superiori di circoscrizione e le persone incaricate della formazione fossero non solo informati, ma anche partecipi dei programmi dei nostri settori.
Il padre gesuita, Alfredo Dinis, professore di filosofia a Braga, ci ha introdotto ai lavori della giornata con una riflessione sull’ad gentes in Europa. Facendo accenno a tre temi spefcifici: immigrazione, periferie delle cittá e giovani, il relatore ci ha invitati a considerare i cambi culturali che si danno in un mondo che é in continuo movimento. Davvero, il nostro compito é quello di annunciare il Vangelo in un mondo che cambia.
L’accresciuta auto-fiducia delle persone, un senso di ribellione manifestato soprattutto dalle generazioni piú giovani verso qualsiasi forma di struttura, organizzazione, ingabbiamento in schemi fissi, nonché il progressivo allontanamento dai valori tradizionali provoca delle domande al nostro stile di essere missionariamente presenti sul territorio.
Grazie all’immagine del ciclone tropicale, in cui alla furia esterna degli elementi corrisponde il centro del tornado, statico e in completa assenza di vento, padre Dinis ci ha sfidati ad analizzare la nostra presenza in Europa. Non sará, ci si é chiesti, che in un mondo in continuo cambiamento noi si stia molte volte in questo centro, seduti in veranda a guardare ció che fuori succede?
L’invito del relatore é stato quello di uscire, di provare a mettersi nella corrente, e di farlo con entusiasmo, senza pretendere nulla, ma con un profondo senso di speranza nel Cristo che anima la missione.
Nel pomeriggio, il lavoro di gruppo e la discussione che si é aperta in seduta plenaria ci hanno portato ad evidenziare alcuni punti, anche nodali, del nostro agire nel continente europeo.Partendo dal presupposto che l’uscire dovrebbe far parte del nostro DNA e non essere una semplice opzione a nostra disposizione, come vincere la paura di buttarsi nella corrente e come essere testimoni credibili di ció che crediamo oggi in Europa? A domani e dopodomani la risposta (forse) nella continuazione dei nostri lavori.