Festa del Beato Giuseppe Allamano – 16 febbraio 2009

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La festa è stata preceduta da un triduo di preghiera comunitaria nella Chiesa del Beato Allamano in Corso Ferrucci, 18 con la partecipazione dei Missionari di Casa Madre e delle Missionarie di Casa S. Pio X. Il presiedente fu il Rettore, P. Pietro Moretti.


Prima sera, venerdì 13
– «La Sacra Scrittura nostra Consolazione».


La funzione iniziò con il saluto del Celebrante, P. Moretti, con un caldo invito a pregare con fede il Beato Fondatore nella fiducia che scaturisce dalle sue parole: “Quando sarò lassù, farò di più di quanto ho fatto mentre ero quaggiù”.

Seguì la preghiera del Salmo 119: “Il tuo amore è la mia consolazione”, con una preghiera litanica di ringraziamento per l’esperienza di consolazione fatta dal Padre Fondatore, a cui il coro rispondeva cantando, “Ti dirò grazie, ti benedirò, Signore”.

La lettura di Romani 15,4-6: “… in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture…” ha fornito il tema per la riflessione dettata da Sr. Mariangela Mesina, la quale ha riflettuto sulle espressioni di Padre al riguardo dell’importanza e bellezza delle Scritture ed ha abbellito la sua esposizione con un esempio pratico della sua vita di missione in Liberia. Le scritture donano anche a noi la rosa della consolazione (Gesù), che diventa nostra tanto quanto la stringiamo al cuore, accettando le rinunce che la vita missionaria comporta.

La funzione terminò con la preghiera a Padre Fondatore e il canto in suo onore.

Seconda sera – sabato 14 – «La Sacra Scrittura bisogna scrutarla».
Il celebrante, P. Moretti, affiancato dai due seminaristi che fanno il loro anno di servizio, Giorgio e Nicholas, propose il tema: l’importanza della Scrittura nel pensiero del Fondatore: “Quando avrete finiti tutti gli studi, lo studio della Scrittura continuerà sempre”.
Il secondo tratto del Salmo 119 chiede al Signore “insegnami la via dei suoi decreti .. dammi intelligenza per custodire la sua legge … non togliere dalla mia bocca la parola vera”.

Il celebrante introdusse il ringraziamento con queste parole: “Ringraziamo il Signore per l’eredità che Padre Fondatore ci ha lasciato”: seguì la preghiera litanica con il versetto cantato: “Grazie Signore…”

La lettura da 1° Corinzi 2,6-12: “Parliamo della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta…”. Diego Aguillar, Laico Missionario della Consolata, commentò questo mistero nascosto nella Scrittura. “Il nostro libro” dice il Fondatore. “La Scrittura è come un pozzo, da cui attingiamo l’acqua della nostra vita spirituale”. Come Laico Missionario, dice Diego, attingo dal pensiero del Fondatore l’amore per la Scrittura che cerco di “ruminare” di “interiorizzare” proprio come spiegava il Beato Allamano. Scopro cose belle e nuove: come i primi tre interrogativi nei primi capitoli della Genesi: Dio chiede ad Adamo «Dove sei?»; Dio dice ad Eva «che hai fatto?», e Dio chiede a Caino «Dov’è tuo fratello?». Sono le scoperte che la Scrittura tiene in serbo per tutti coloro che la leggono con fede.
La funzione terminò con la preghiera al Beato Fondatore e il canto finale.

Terza sera – domenica 15 - «La Sacra Scrittura “Nostro Libro”».

Il presidente introdusse la terza sera di preparazione con riferimento al pensiero del Fondatore riportando queste sue parole: “Nelle comunità talora si sente il lamento che non c’è più lo spirito della fondazione. Invece di questi inutili lamenti, ed invece di pretendere la perfezione negli altri, ognuno pensi sul serio a procurare la perfezione in se stesso. Se così tutti facessero, lo spirito ritornerebbe in tutta la comunità”.

Venne quindi pregato una terza parte del salmo 119: “Amo la tua legge – la medito tutto il giorno – mi fa più saggio dei miei nemici – i tuoi precetti mi danno intelligenza – lampada per i miei passi è la tua parola”.

Cantando il ritornello “Grazie Signore” l’assemblea ringraziò Dio “per la guida sicura che ci ha dato nel Beato Allamano”. E ascoltò la lettura dalla Lettera ai Colossesi (3,9-17).

La riflessione venne tenuta da P. Sergio Frassetto, che accostò il pensiero dell’Allamano sulla Scrittura alle conclusioni del Sinodo dei Vescovi sulla Parola. “La Scrittura deve essere il nostro libro” dice l’Allamano; il Sinodo esorta alla lettura quotidiana della Parola di Dio. “Quando preghiamo, noi parliamo a Dio; quando meditiamo la Scrittura è Dio che parla a noi”. La Parola di Dio si trova nella Scrittura ma va cercata con amore: se siamo innamorati di Dio, la Scrittura ci socchiude la porta perché possiamo trovare Dio e la sua Parola, e quella Parola di Dio così udita ci perfeziona nell’amore e ci fa crescere spiritualmente.
La funzione terminò con la preghiera al Beato Allamano e la benedizione solenne.

Festa del Beato Allamano – 16 febbraio – “Così vi voglio”.

Ore 11 abbiamo avuto l’onore di avere la Concelebrazione solenne e festosa presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Severino Paletto, Arcivescovo di Torino. La chiesa del Fondatore era stracolma di missionari e missionarie venuti dalla case vicine, da tanti amici e benefattori, e da un gruppo di studenti della scuola di S. Michele, gestita dalla Missionarie della Consolata. I sacerdoti concelebranti erano un cinquantine, di cui una quarantina missionari e una decina sacerdoti diocesani.

P. Sandro Carminati, Superiore regionale, al termine della lunga processione all’altare, rivolse parole di benvenuto al Cardinale, ai missionari e missionarie, agli amici e ai devoti del Beato Allamano, augurando a tutti una festa di preghiera e di spiritualità. L’Arcivescovo ringraziando il Superiore regionale, diede inizio alla celebrazione eucaristica.

All’omelia il Cardinale ci disse: “Voglio approfondire il motivo che ha portato l’Allamano, questo zelante sacerdote della diocesi di Torino, a fondare l’Istituto dei missionari e delle missionarie della Consolata. Questo è il motivo per cui ho scelto il Vangelo di S. Luca, invece di quello, apparentemente forse più missionario di S. Marco. Gesù, nella sinagoga di Nazaret applica a sé le parole del profeta Isaia: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato ad annunciare ai poveri un lieto messaggio… a predicare un anno di grazia del Signore». “Perché l’Allamano ha fondato l’Istituto?. Perché, continuò l’Arcivescovo, lo Spirito di Dio era su di lui e lo spinse ad annunciare il lieto messaggio. Egli non andò mai in missione a portare questo messaggio, ma mandò i suoi missionari e missionarie a predicarlo a nome suo. Ecco, lo Spirito nel cuore dell’Allamano fu l’agente che lo spinse a fondare l’Istituto perché molti predicassero”.

“Inoltre, continua ancora l’Arcivescovo, l’Allamano aveva incontrato il Massaia a Roma e ne era rimasto affascinato… il suo annuncio sarà sulla scia di questo grande missionario, scegliendo come primo campo di evangelizzazione proprio i Galla, e proponendo il metodo del Massaia ai suoi missionari”.

“Preghiamo il Beato Allamano – concluse l’Arcivescovo - perché ottenga anche a noi, a tutti i cristiani di essere missionari, specialmente a questi giovani, e con la mano accennava agli studenti di S. Michele, perché la missione nasce dallo Spirito Santo, l’Amore di Dio che vive nei nostri cuori”.

Un sincero spontaneo battimano ringraziò l’Arcivescovo per le sue parole e per l’unzione che le ha accompagnate.

La S. Messa procedette solenne e ben ritmata dal coro con devozione e attimi di preghiera silenziosa. Al termine Fratel Adriano Sabaini ringraziò la comunità di Casa Madre per gli otto anni che ha passato qui, e chiese il ricordo nelle preghiere ora che riparte per la Tanzania per insegnare falegnameria in una scuola di arti e mestieri.

L’Arcivescovo benedisse la numerosa assemblea con la solenne benedizione in onore del Beato Allamano e con i concelebranti terminò la funzione liturgica con una preghiera sulla tomba del Beato Allamano.

Seguì il pranzo di fraternità con la presentazione da parte del Superiore di Casa Madre, P. Vincenzo Mura, dei sacerdoti diocesani e degli altri ospiti. A tutti vada l’augurio di una santa giornata e un sincero grazie.

La giornata si chiuse con un’ora di adorazione e la benedizione eucaristica. P. S. Carminati, presiedendo a questa preghiera, invitò tutti i presenti a ringraziare il Signore per il dono del Beato G. Allamano: dono alla Chiesa universale, dono alla Chiesa di Torino e dono all’Istituto dei missionari e missionarie ed anche del nuovo germoglio che sta spuntando dei Laici Missionari della Consolata. Di tutto rendiamo grazie a Dio.
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:29
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