Questa lettera nella prima parte sintetizza il senso del messaggio del coordinatore del Consiglio Indigenista di Roraima (CIR) mentre nella seconda si rivolge a tutti i missionari che in tutti questi anni hanno lavorato in Raposa Serra do Sol e a tutti coloro che hanno appoggiato questa causa.
Vogliamo condividere con i confratelli, le consorelle e i popoli indigeni di Roraima la nostra gioia e il nostro sollievo, ringraziare gli amici e i benefattori che ci hanno sostenuto nel lavoro missionario e confermare l’impegno del nostro Istituto a servire la causa del Regno di Dio a fianco dei più poveri ed emarginati della terra.
Il Consiglio Indigenista di Roraima – CIR, a nome di tutte le comunità indigene di Raposa Serra do Sol (AIRASOL) e dello stato di Roraima, annuncia pubblicamente e con profonda soddisfazione la conclusione positiva del lungo contenzioso sulla loro terra. Infatti nel giorno 19 Marzo, dopo mesi di estenuante attesa, campagne di informazione e di pressione anche a livello internazionale, la Corte Suprema del Brasile si è espressa a favore sulla costituzionalità del decreto del Presidente Lula che riconosceva integralmente Raposa Serra do Sol come Terra Indigena in area continua, cioè la sua omologazione e la demarcazione amministrativa della stessa aerea.
Per i popoli indigeni di Roraima e di tutto il Brasile, la decisione dei Giudici della Corte Suprema segna il punto di arrivo, dopo tanti rinvii e preoccupazioni, di un conflitto trentennale diventato nel tempo emblematico della politica indigena nazionale.
La demarcazione delle terre indigene “in forma continua” della Raposa Serra do Sol (AIRASOL) è l’unica fondamentale garanzia di sopravvivenza della vita fisica e culturale dei popoli Makuxi, Wapixana, Ingarikó, Taurepang e Patamona abitanti ancestrali di quella zona del nord del Brasile.
Gli indigeni della AIRASOL, cittadini brasiliani culturalmente diversi, esprimono tutta la loro fiducia nello Stato Democratico e di Diritto sancito dalla Costituzione della Repubblica Federale del Brasile, che li appoggia e li riconosce come popoli detentori di diritti ancestrali.
Il CIR ringrazia i Giudici della Corte Suprema Federale per l’esito positivo di questa vicenda, tutte le organizzazione indigeni e indigeniste, i vari organismi ecclesiali, le istituzioni religiose e laiche, nazionali ed internazionali che durante tutto questo periodo di dibattimento hanno creduto e appoggiato la lotta per l’omologazione della terra. Un particolare ringraziamento alle Istituzioni dello Stato di Roraima, principalmente la FUNAI, e poi al Ministero della Giustizia, al Ministero degli Interni e alla Presidenza della Repubblica.
Con la conclusione del processo, e il ritiro dalle terre degli occupanti illegali, finiscono le tensioni, i soprusi e lo spargimento di sangue e il CIR è convinto che per i popoli indigeni possa finalmente iniziare un futuro di pace basato sulla giustizia, il rispetto dei diritti, per uno sviluppo sostenibile dell’area nel pieno rispetto dell’ecosistema e delle nostre tradizioni culturali.
I ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno creduto in questa giusta causa e nella nostra lotta pacifica per il riconoscimento ufficiale di Raposa Serra do Sol (AIRASOL).
Questo è il senso del messaggio che il coordinatore del CIR ha rivolto a tutte le persone, gruppi e associazioni che durante tutti questi anni hanno accompagnato il loro cammino di lotta e speranza.
Noi, come Missionari della Consolata, mentre eleviamo a Dio il nostro ringraziamento, vogliamo esprimere una profonda gratitudine a tutti gli amici e benefattori che per tanti anni ci hanno sostenuto e in vari modi hanno condiviso la lotta dei popoli indigeni.
Ma il ricordo va soprattutto ai tanti missionari e missionarie che hanno sofferto, lottato e sperato, per difendere i diritti dei popoli indigeni di Raposa Serra do Sol (AIRASOL). Ci permettiamo di citarne alcuni: Monsignore Aldo Mongiano vescovo emerito di Roraima, P. Giorgio Dal Ben e P. Luciano Stefanini che il Signore ha già chiamato in Paradiso.
Siamo vicini ed incoraggiamo tutti i missionari e missionarie che oggi lavorano a Roraima e hanno vissuto le ultime fasi concitate del processo giuridico, seppur minacciati e diffamati, a fianco della popolazione indigena.
Un plauso particolare a tutti i leaders indigeni che hanno creduto in noi, Missionari della Consolata, nella nostra presenza, rispettosa ed audace, di incoraggiamento e di consolazione. A loro vogliamo rinnovare la promessa di continuare a sostenere la causa di tutti i popoli indigeni dell’America Latina e dell’Africa, convinti che questo sia una dimensione fondamentale ed irrinunciabile della nostra Missione.
Chiediamo la benedizione di Dio per Raposa Serra do Sol e per tutti i popoli indigeni, che la Vergine Consolata, nostra Madre, ci illumini e sostenga nella missione di evangelizzazione per continuare a costruire insieme un mondo nuovo, di pace e di giustizia per tutti.
A ciascuno i saluti e gli auguri più cari
P. Aquiléo Fiorentini
P. Stefano Camerlengo
P. Matthew Ouma
P. Francisco López
P. António Fernandes