La sentenza che ha garantito agli Indios l'occupazione di quella Regione, ha causato reazioni varie in tutto il Brasile; ancora oggi ci sono articoli che criticano duramente i giudici ed esaltano l'unico di loro che si è opposto alla sentenza favorevole agli Indios, allegando tutte le scuse, le fandonie e le dicerie che gli oppositori hanno sbandierato per anni. A noi tocca gioire per la causa principale vinta e allo stesso tempo fremere al vedere che così dotti giuristi siano stati capaci di rendere ancora più difficile definire le terre indigene i cui processi sono in corso, e non parliamo poi di quelli che non sono ancora cominciati. Se la Costituzione del Brasile proclamata in ottobre del 1988 dava cinque anni di tempo per demarcare tutte le terre indigene, in questa sentenza torna evidente che ci vorrano ancora varie generazioni per concluderle. Non parliamo poi dell'altro lato che è il rispetto della legge. Che dire della Terra Indigena Yanomami, che è stata omologata nel 1992, e che continua fino ad oggi ad avere degli intrusi in alcune fattorie di allevamento di bovini? Non parliamo poi delle centinaia di cercatori d'oro "garimpeiros"che stanno devastando parte della loro foresta, e provocano, oltre ai danni all'ambiente, l’introduzione di malattie gravi, e danni insanabili alla cultura e alla vita di questo popolo.
È di questi giorni l'invasione di terre che sono rivendicate come di occupazione indigena, ma non ancora ufficialmente riconosciute, da parte di alcuni degli espulsi dalla Raposa Serra do Sol. In altre parti, città inventate a proposito, e situate nel cuore di altre terre indigene, si stanno espandendo senza che le autorità competenti facciano qualcosa per impedirlo. E le discariche di queste città invadono le terre indigene, contaminando le fonti di acqua. Le forze armate brasiliane si stanno distinguendo per affiancare gli invasori e disprezzare i Popoli Indigeni che a loro vedere sono inaffidabili e rappresentano tra l'altro un pericolo per l'unità territoriale del Paese nel prossimo futuro.
Le condizioni imposte dal tribunale sulle terre indigene hanno poi dell'assurdo: ci vorranno anni di lotta per cercare di abbattere alcune delle barriere "legali"sorte per soddisfare militari e latifondisti con interessi personali o ideologici contrari a quelli dei popoli indigeni.Le dichiarazioni contrarie alla parte principale della sentenza, sono anche di politici di varie tendenze.
Cosa posso dirvi in questo momento? In primo luogo: GRAZIE per la vostra insostituibile generosità e appoggio in ogni livello. Siete una parte importante di quelle che hanno prodotto la sentenza favorevole. In secondo luogo vi invito a non desistere: i Popoli Indigeni, e noi che stiamo cercando di camminare al loro fianco, hanno bisogno di tutta la vostra simpatia e generosità. La Risurrezione avrà bisogno, in questi casi, di tempi ancora lunghi.
Con la nuova situazione, si spera che le comunità che abitano la Raposa Serra do Sol si uniscano sempre più, in una collaborazione di fraternità e di organizzazione per superare le molte difficoltà ancora evidenti. A noi resterà il compito di aiutare a chiarire le idee agli Indigeni ed ai non Indigeni, alla ricerca della fraternità e comprensione mutua.
Il Centro Culturale che stiamo per costruire dovrà essere il mezzo privilegiato per questo trait d'union. È una sfida tremenda che stiamo assumendo e un sogno che dovrà, lo spero, farmi spendere gli ultimi anni della mia vita con tutto l'entusiasmo possibile, sperando che la salute mi accompagni e accompagni anche molti di voi, perché ci possiamo dedicare con tutte le forze a questa causa. Questo Centro dovrà collaborare in modo decisivo alla preparazione di leaders indigeni e non, per portare avanti la lotta nel futuro; l'umanità ne avrà dei benefici e la storia saprà riconoscere il merito di questo sogno.
Anche a nome del Movimento Nòs Existimos, vi faccio sapere che alcuni amici spagnoli, si stanno interessando per ottenere un rinforzo notevole al programma del credito solidale; è poi di pochi giorni fa la notizia di un progetto che si sta elaborando con il MLAL per ottenere aiuti dalla Comunità Economica Europea, nel senso di potenziare le attività del CMDH (Centro Difesa Diritti Umani) e di alcune altre entità legate al Nós Existimos e allo stesso Movimento. “Manos Unidas” ha approvato il progetto di "giornalismo"di Nós Existimos: che bellissima notizia Pasquale! L'unione fa la forza; mi auguro che il futuro mostri chiaramente la bontà di questo collaborazione tra varie entità per dimostrare che un'altro mondo è possibile. Un mondo ispirato alla pace, al rispetto ed alla fratellanza tra tutti i popoli.
Due settimane fa ho passato cinque giorni tra gli Yanomami, sul rio Catrimani. Sarebbe troppo lungo descrivervi le emozioni e tutti i sentimenti che l'incontro con tanti vecchi e giovani amici ha destato in me. L'occasione era un incontro di tre giorni di Xapuri (sciamani) di varie regioni. Erano riuniti circa trenta Xapuri e un buon numero di giovani, vecchi e specialmente bambini. Impressionante vedere come gli Xapuri e tutti gli altri hanno partecipato a rituali di iniziazione, cura e propiziazione. Sembrava che questi mediatori tra gli Spiriti e gli uomini fossero insensibili alla stanchezza, alla fame e al calore. La gioia poi che sprizzava dai loro volti, era qualcosa di inenarrabile; e pensare che ho già vissuto molti momenti come questi, ma ogni volta lo spirito si lascia portare in alto e mi aiuta a ricaricare le mie motivazioni e rafforzare l'impegno per lottare a fianco di questi esseri umani tanto speciali. In molti momenti ho ricordato tutti voi e supplicato gli "Spiriti" perchè scendessero anche su di voi e vi portassero tanta gioia, salute e pace.
Spero che voi tutti stiate bene e che possiate godere un po' dell'entusiasmo yanomami nella vostra vita di ogni giorno. Il Signore che sta per risorgere ci sia guida e conforto e speranza di bene nella nostra lotta quotidiana.
In questa Pasqua risorga anche nei nostri cuori la voglia di lottare, ognuno nel suo campo, per il Regno dell'Uomo. Con tanto affetto fraterno.