La cattedrale della diocesi di Otranto che si chiama la basilica dei martiri è molto particolare. È una basilica ricca di testimonianze storico artistiche con un pavimento a mosaico che rappresenta l’albero della vita e che racconta la storia tra l’uomo e Dio. Ci sono tre alberi della vita: Dio si manifesta come creatore, salvatore e giudice della creazione. Le colone della basilica provengono da diversi parti del mondo. Questo è per valorizzare ogni cultura del mondo che contiene segni della verità, riprendendo il discorso dei ‘semina verbi’ dei padri della Chiesa.
L’Albero della vita è la rappresentazione di una teoria agostiniana dove tutto viene da sopra. Perciò, quest’albero non ha radici. Si porge agli animali come elefanti indiani che sono simboli della memoria storica della saggezza e stabilità. Quest’albero fu realizzato dal 1063 al 1065 da diverse mani. L’idea principale nacque subito dopo lo scisma fra l’Oriente e l’Occidente, formando la teologia latina. Questa teologia occidentale legge la storia che viene da Dio all’uomo.
Nella basilica c’è pure la cappella dei martiri, dove sono conservate le loro ossa. Nel 1480, i turchi attaccarono questa zona per tredici mesi. Trasformarono la cattedrale in una moschea e cancellarono tutte le tracce storico artistiche. Però, hanno lasciato il volto della madonna perché anche per loro, la vergine Maria è sacra. Quando entrarono nella cattedrale uccisero l’arcivescovo Stefano mentre distribuiva eucaristia. Egli fu ucciso con i suoi sacerdoti mentre le donne e i bambini furono portati via come prigionieri. A più di 800 persono fu fatta rinnegare la loro fede in cambio della sopra-vivenza.
Dopo la visita alla cattedrale di Otranto e al castello, ci siamo diretti al santuario di Santa Maria di Leuca dove Sua Santità Benedetto XVI è stato qualche tempo fa. Questo santuario fu elevato alla dignità e al grado di basilica minore da Giovanni Paolo II con un breve apostolico in 19/6/1990 come riconoscimento dell’amore della devozione del culto nei secoli manifestato dai fedeli alla vergine santa. E mentre lo stesso papa celebrava la beatificazione del Beato Giuseppe Allamano il sette ottobre 1990 alla piazza san Pietro, il venerato documento pontificio fu pronunciato e proclamato durante una celebrazione eucaristica dal Cardinale Martinez Somalo, l'allora prefetto della Congregazione del Culto Divino.
Proseguendo sul lungomare siamo arrivati alla grotta Zinzulusa che si è originata a seguito di intensi processi di erosione marina. Il suo nome è dovuto a un complesso di concrezioni che ornano la sua galleria e che hanno l’aspetto di stracci stesi che nel dialetto locale, si chiamano ‘zinzuli’. L’area visitabile è lunga 150 metri. Alla fine siamo saliti fino alla parrocchia di Taurisano dedicata alla Maria Ausiliatrice. Lì, abbiamo celebrato la messa con i giovani e dopo cena abbiamo ballato con una gioia immensa assieme a Sr. Grace che celebrava il suo compleanno.