Kenya: I giovani e le chiese cristiane

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}I giovani sono nel mirino di tutte le istituzioni del Kenya; l’interesse per attirarli ai propri scopi è altissimo, perché determina il futuro dell’Istituzione stessa, e come pure la sua importanza nella società. Considerando che la religione Cristiana in Kenya ha una enorme diffusione (circa l'80% della popolazione), e che la maggioranza dei fedeli è molto giovane, si può comprendere l’interesse delle chiese per i giovani, e gli sforzi per attirarli alle istituzioni ecclesiastiche, e per offrire loro un Cristianesimo vivo e vibrante.

Ultimamente alcuni centri di ricerca hanno eseguito studi scientifici sui giovani e i loro valori, e le loro attitudini nei vari campi della vita. Usando i dati delle ricerche, cercherò di presentare in alcuni brevi articoli, un quadro riassuntivo della vita religiosa, morale, sociale dei giovani, come sussidio basico per coloro che lavorano con, e per i giovani. In questo articolo ci focalizzaremo sul come si relazionano i giovani nei riguardi delle chiese Cristiane in cui cono stati battezzati e che hanno abbracciato per un certo tempo, ma ora si stanno allontanando da loro.


1.IL FENOMENO: I giovani abbandonano le chiese (Cattolica, Protestante, Ortodossa) in cui sono stati battezzati, per confluire in quelle Evangeliche e Pentecostali. Uno dei ricercatori, Dan Obierto, afferma che “la maggioranza dei giovani lasciano le chiese in cui sono cresciuti, per abbracciarne nuove e più attraenti”. E’ questo un segno di abbandono di Dio, e per i Cristiani, di Gesù Cristo? Assolutamente no! Egli scrive: “I giovani hanno bisogno di Dio, sentono l’ansia del divino, ma scelgono di frequentare una chiesa in base all’importanza che la chiesa ha per la loro vita, la gioia di esistere, e i bisogni a cui risponde”. Un'altra ricercatrice, che si è concentrata sulla zona di Kisumu, nel Nord-Ovest del paese, scrive che “ Molti giovani nella zona di Kisumu, stanno abbandonando le chiese in cui sono cresciuti per altre nuove. La Chiesa Pentecostale di Kisumu (KPC) e la Chiesa del Vangelo Redentore sono le beneficiarie di questo fenomeno. La stragrande maggioranza dei loro membri sono giovani delle Scuole Secondarie e delle Università del Kenya”. E un terzo ricercatore che si è concentrato su Nakuru conclude: “A Nakuru i giovani abbandonano le chiese tradizionali (Cattolica e Presbiteriana), per confluire come un fiume nella Chiesa Internazionale del Giubileo Cristiano”.In queste due città i ministri delle rispettive Chiese stanno preparando edifici capaci di accogliere migliaia di fedeli che loro mai hanno conosciuto, o istruito nel Cristianesimo, ma sono i beneficiari dell’esodo menzionato”. A Nairobi il fenomeno si moltiplica per decine di volte. Un mio studente ha scritto una breve tesi su una chiesa pentecostale vicina a noi dal nome Chiesa Pentecostale di Karen. Le sue statistiche, che si potrebbero addizionare a quelle che ho menzionato sopra e di cui parlerò più in dettaglio nei prossimi articoli, fanno rimanere allibiti per questo fenomeno. Se si considera il numero dei Pentecostali nel mondo, nel 1970 erano 72 milioni, il 6% della popolazione. Nel 2000 il numero salì a 524 milioni. Si prevede che per l’anno 2025 saranno 811 milioni. La crescita più forte è a Sud del Sahara in Africa. In Nairobi il gruppo National Pentecostal Churches (NCP) si stabilì nel 1959, sotto una tenda. Da allora ad oggi quattro altre chiese sono state costruite la cui capacità va oltre i diecimila posti. Il gruppo CITAM (Christ is the Answer – Cristo è la risposta), si stabilì nel 2003 e nel giro di sei anni ha costruito sette chiese immense di cui non si sa la capacità. Ogni domenica, la chiesa vicina a noi, ha diversi servizi religiosi, e la maggioranza sono giovani provenienti dalla Chiesa Cattolica.

2.LE RAGIONI: Quali sono i motivi che convincono, o anche spingono questi giovani, ad abbandonare le loro chiese madri? Il Signor Apollo Karioki, un teologo del CITAM ha scritto un articolo dal Titolo Perché i banchi delle chiese Pentecostali sono pieni di giovani? Perché i giovani non trovano la vita nella chiese tradizionali, e i loro atti liturgici sono “di stile antico, noiosi fino a morire, e senza anima, la musica non attira nessuno, la predicazione è monotona, senza spirito e senza importanza per persone che vivono la loro vita nel mondo”. “Le chiese tradizionali fanno discriminazione nell’accettazione dei loro fedeli. Condizioni precise e, a volte, severe, sono presentate a coloro che chiedono di entrare nella chiesa, per cui i giovani non si vogliono legare a queste condizioni e preferiscono la libertà di scelta”. Ed infine le “chiese continuano con le tattiche e dinamiche antiche per attrarre nuovi proseliti, che hanno un minimo di attrazione per i giovani”. Se queste sono le ragioni fondamentali, quali sono le tattiche sviluppate dalle Chiese Pentecostali per contrattaccare con delle proposte più attraenti? Le Chiese Pentecostali hanno reagito e hanno sviluppato celebrazioni ove la tecnologia moderna è usata in pieno e attraverso il Power Point tutta la celebrazione è proiettata su schermi enormi, la musica è suonata a tutto volume e accompagnata da balli moderni. Hanno poi aperto le porte a tutti coloro che desiderano partecipare, senza fare domande, imporre clausole. Ed infine hanno adottato i sistemi delle grandi corporazioni per attirare nuovi aderenti.

Nell’articolo che seguirà, svilupperemo le soluzioni proposte da queste chiese Evangeliche, sentiremo che cosa pensano i giovani di queste soluzioni e faremo un accenno ad una possibile simbiosi del nuovo e del vecchio per le chiese tradizionali, verso una soluzione più bilanciata, anche se meno sfolgorante.
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:29

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