Il Terzo giorno è stato dedicato alle conferenze, la mattina don Augusto Barbi, docente nell’Università di Padova, ha parlato sul tema: Metodi e contenuti della predicazione missionaria di Paolo, il pomeriggio abbiamo avuto la testimonianza di Padre Silvio Turazzi, saveriano, con il tema: Nuovi spazzi missionari nell’Italia d’oggi. Dopo ogni conferenza ci si divideva in diversi gruppi di studio per affrontare e discutere sul tema appena ascoltato, rispondendo a qualche domanda, come: Quali segni/scelte concrete deve porsi al suo interno e verso il mondo, una diocesi, o una parrocchia, per essere riconoscibile come missionaria? Oppure, Come inculturare il Vangelo in mezzo agli uomini e alle donne del nostro tempo? Cercando di riflettere su queste domande, è venuto fuori che con Paolo impariamo gli atteggiamenti, le virtù, le qualità, ossia, una finezza pedagogica con cui sviluppare un cammino di missione. Paolo ci insegna a confrontarci con situazioni culturali diverse attraverso il dialogo, il rispetto, l’ascolto, l’incontro e l’accoglienza dell’altro. Essere discepoli di Gesù tenendo Paolo come compagno è imparare a non aver paura di fronte alle sfide pastorale del mondo d’oggi, ma piuttosto, saper essere pronti a leggere le diverse opportunità, inventando metodi nuovi, sapendo inserirsi nei nuovi ambienti, permettendo che il Vangelo trovi qualche punto di contatto, di modo che sia intellegibile, positivo e ottimista, affinché possa trovare una possibilità di entrare e cambiare il cuore del’uomo e della donna d’oggi, attraverso un messaggio di speranza e di verità.
Ho partecipato al convegno con l’incarico di rappresentante del Seminario Teologico di Bravetta; insieme con me c’era anche Renato, che rappresentava il seminario filosofico e padre Sandro Faedi, consigliere regionale, che ha collaborato come uno degli organizzatori e coordinatore dell’evento. Giovedì abbiamo avuto la gioia di accogliere in messo a noi Mons. Mariano Crociata, segretario della Conferenza Episcopale Italiana che ha presieduto la S. Messa: nell’omelia ci ha incoraggiati a continuare il nostro cammino di formazione con ottimismo e perseveranza per essere buoni sacerdoti fedeli sempre allo Spirito Santo, sorgente della missione.