La quarta ed ultima settimana In un pellegrinaggio le pause e fermate lungo il percorso ne fanno parte integrante. Servono al pellegrino per verificare il progresso fatto, approfondire il senso della sua camminata e riprendere slancio per la tapa seguente. Vediamo il nostro corso come una di queste soste nella camminata verso la meta. Fedeli alla metafora abbiamo aperto la settimana con un pellegrinaggio al santuario mariano del Divino Amore. Momento prezioso d’incontro con Maria, da sempre la guida del camminatore. Abbiamo arricchito l’uscita, bnell’andatra con una visita alle Fosse Ardeatine enel ritorno con la visita alla Catacombe di Priscilla. Il giorno dopo, sempre in contesto di pellegrinaggio, abbiamo fatto della visita alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura il momento ideale per fermarci a meditare sul testamento spirituale dell’Apostolo, con una lectio divina su 2 Tm 4,6-8. Abbiamo ancora aggiunto la visita al santuario delle Tre Fontane.
La tematica ispirata alla Bibbia ed esperienza umana volge a conclusione portandoci sul terreno dell’affettività e della sessualità. Nell’età anziana questi due versi della stessa medaglia mantengono tutta la loro rilevanza. Bisogna saperle gestire con la stessa cura ed avvedutezza con cui si perseguiva questo esercizio nelle fasi precedenti.
Un giovane missionario, P. M. Wamunyu, é venuto a parlare al gruppo degli anziani. Per esordire ci ha subito garantito che quelli della sua fascia etaria guardano agli anziani nell’Istituto con ammirazione e gratitudine. Poi, sviluppando il tema che gli era stato proposto, ha chiamato l’attenzione sulle aree di pensiero e di comportamento dove, sia da una parte che dall’altra, si può inciampare: luoghi comuni che si trammandano e notizie deformate tendono a nutrire la diffidenza e a incrinare i giudizi; di conseguenza, i rapporti e la fiducia reciproca ne soffrono. Quasi come risposta a questa esposizione siamo andati una sera in visita al seminario di Bravetta per incontrare una ventina di giovani professi, studenti di teologia, nel loro ambiente. Eucaristia in comune e cena condivisa hanno creato l’ambiente per un convivio dove tutti abbiamo sentito una grande vicinanza fraterna e assorbito una forte dose di gioia e speranza.
Poi un missionario anziano, P. G. Mazzoleni, coetaneo e collega di buona parte degli uditori, ha portato il suo contributo di riflessione. Rivisitando un passato comune segnalato da tempo agitati e grandi cambiamenti, perfino dei veri scossoni, ci ha guidato alla costatazione che il percorso é stato un processo di superamento ed integrazione. Ognuno, rimanendo se stesso, é cresciuto, ha maturato e si sente teso verso il futuro. L’identità missionaria, l’impegno di evangelizzazione, deve trovare adesso espressioni adeguate, alternative ma valide, anche in questa fase finale. Sarà soprattutto un approfondimento del senso della missione e una risposta che riscopre il valore redentivo della preghiera, della sofferenza fino all’imolazione.
Il Superiore Generale che ci aveva accolto con una lettera d’invito adesso é venuto in persona a parlarci. Ci ha fatto sentire cosa muove l’Istituto, dove essso pulsa. Con franchezza ha esposto la necessità e l’urgenza dei passi verso un cambio effettivo nella struttura organizzativa dell’Istituto. Ci ha spiegato i modelli sotto considerazione che saranno presentati al prossimo Capitolo. Questi servono a definire con chiarezza la missione che vogliamo, quella per la quale l’Istituto esiste; puntando su questa missione l’Istituto vuol prendere nuovo fiatto: rivitalizzarsi.
Sintesi finale Come in un lavoro di sintesi si cerca di identificare, per ritenerlo, ciò che é essenziale liberandolo dall’ingombro del superfluo, in vista di un risultato chiaro, così si presenta adesso davanti a noi il vero compito. In questo corso ci sono stati dati mezzi e strumenti. Partiamo da qui illuminati ed incoraggiati a lavorare a questa sintesi. Con uno sguardo sereno a guadagni e perdite del passato dobbiamo adesso mirare chiaramente a un saldo positivo e avviarci fiduciosamente verso l’abbraccio del Padre.