Invece il secondo momento è stato segnato da una piccola maratona con la fiaccola. Con questo,esprimiamo il desiderio profondo di lasciarci formare dal Cristo per diventare veri atleti del suo vangelo come lo dice S. Paolo nella sua prima lettera ai corinzi: "Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! " (1 Cor 9,24). Paolo continua ad usare un’altra metafora per significare il vero premio per cui stiamo correndo: "Ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile" (1 Cor 9,25). Ogni cristiano è chiamato a diventare un valido atleta di Cristo, cioè un testimone fedele e coraggioso del suo Vangelo. Ma per riuscire in ciò è necessario che egli perseveri nella preghiera, si alleni nella virtù, segua in tutto il divino Maestro. Ecco dove interviene la Consolata; una che ci allena e ci aiuta a crescere nella vita in Dio e diventare il vero atleti del Vangelo.
Il terzo momento del sabato è stato una serata di festa con i giovani e alcuni adulti, una serata di ballo e di svago. Una serata di ritrovo, di incontro, di conoscenza e di amicizia, soprattutto la voglia di stare insieme e camminare insieme al dilà delle nostre differenze.
L’ultimo giorno per la Consolata, è stata la domenica. Abbiamo iniziato la giornata alle 7.30 più meno per finire le ultime cose prima di andare alla festa per eccellenza, che è la santa messa: Elemento fondamentale per festeggiare bene la consolata. La messa in onore della Consolata è stata detta nella parrocchia di Santi Angeli da Padre Augusto Tedesco, missionario della Consolata, che, da tanti anni lavora in Colombia ed è in vacanza a casa sua. Questa celebrazione è stata animata dal Coro Tata Nzambe, un coro missionario, che è composto da ragazzi che frequentano i nostri due centri in questa zona di Veneto(Vittorio Veneto e Nervesa della Battaglia). Il celebrante, nella sua omelia, ha messo l’accento sull’aspetto missionario di ogni cristiano e la collaborazione nella missione della Chiesa alla quale apparteniamo tutti. Ed ha ringraziato tutti i benefattori e tutte le persone animate di buona volontà di aiutare i missionari a svolgere bene il loro servizio missionario, invocando le benedizioni della Consolata su di loro.
Alla fine della celebrazione, Padre Renato Martini, superiore di questi nostri due centri di animazione missionaria in Veneto, ha presentato a tutti la nostra laica missionaria Nadia Pellizzari, originaria di Montebelluna, che si sta preparando per andare in Tanzania per due anni di missione: opportunità per stimolare i giovani a lanciarsi in questa avventura missionaria ricca e formativa.
A seguire la celebrazione, c’è stato un pranzo condiviso con tutti i parenti dei nostri missionari, benefattori, amici e collaboratori dei missionari, con tutti quelli che hanno voluto festeggiare insieme a noi la nostra Patrona. Durante La festa, il Padre Godefrey ha presentato il gruppo di giovani che si sta preparando per andare in Tanzania fare un’esperienza missionaria di un mese, a seguire c’è stata la Tombola e canti di animazione di festa.
Con tutto quel che abbiamo fatto, volevamo solo compiere la raccomandazione del Beato Allamano quando parla della festa della Consolata: “il frutto pertanto di questa festa sia di cercare di piacere sempre più alla Madonna e farle tutti gli ossequi dei migliori dei suoi figli.”