Il cambiamento consiste nel mettere in pratica l’insegnamento del concilio vaticano II, il quale ricorda che “l’opera di evangelizzazione è un dovere fondamentale che spetta all’intero Popolo di Dio, e tutti i battezzati sono chiamati a una viva consapevolezza della loro responsabilità personale di diffondere il Vangelo”. Eccone un esempio visibile: Nadia. Dopo un lungo tempo di formazione e il desiderio profondo di dare la sua vita a Dio per la missione come laica missionaria della Consolata, finalmente ha deciso di rispondere positivamente a questa vocazione missionaria.
Infatti, la comunità dei missionari e dei laici della Consolata di Nervesa, durante la santa messa, celebrata il sabato 27 giugno 2009, ha dato il mandato missionario alla laica Nadia Pellizzari, originaria di Montebelluna, che parte per Tanzania per una esperienza missionaria di due anni. Durante l’omelia, il Padre Renato Martini, superiore della comunità, ha sottolineato l’importanza della fede nella nostra vita, all’esempio di emorroissa e Giairo, il capo della sinagoga, tutti e due hanno ricevuto da Gesù ciò in cui hanno creduto. Cosi avendo la fede, la possiamo portare ad altri e condividerla con altri. Ed ha raccomandato a Nadia di lasciarsi guidare da Gesù perché Egli è colui che manda e sostiene il suo inviato. E le ha chiesto di essere il nostro ambasciatore in quella terra di Tanzania.
Prima della benedizione finale, c’è stato il mandato missionario durante il quale il celebrante ha consegnato la croce a Nadia, come simbolo di Gesù Cristo, morto e risorto, il fondamento della nostra fede ed anche simbolo di un Gesù che ci accompagna sempre nella nostra missione di discepoli, anche nei momenti difficili. E poi, Ricardo Colombo, laico missionario della consolata in missione a Casa Milaico, ha offerto a Nadia un coccodrillo finto a nome di tutti i laici come gesto di ringraziamento per tutti i lavori svolti in questa comunità.
Dopo la messa, è stata organizzata una cena, condivisa con i fratelli e parenti della laica, amici e laici di Nervesa. In quella sera, tutti avevano qualcosa da dire e raccomandare alla cara e simpatica Nadia. Lei è stata colma di abbracci e bacioni, come segno di incoraggiamento e auguri per una missione fruttuosa.
È una gioia perché ci rendiamo conto che la missione di Cristo non si ferma mai, trova sempre qualcuno disponibile ad andare.
Vista la disponibilità incondizionata di Nadia e la sua scelta profonda della missione, possiamo dire che è vero quel che dice il primo articolo dello statuto dei laici missionari della Consolata quando stipula che “Il «Laico Missionario della Consolata» [LMC] è una persona che, nel desiderio di rispondere alla chiamata di Cristo, nell'ambito della propria vocazione laicale, fa della Missione ad gentes una scelta di vita,(…), secondo il carisma che il Beato Giuseppe Allamano ha ricevuto da Dio e condivide, nel proprio paese ed in quello di destinazione, il fine missionario dell'Istituto Missioni Consolata, da lui fondato”.
In conclusione, la partenza di Nadia diventi uno stimolo per la crescita del movimento laicale della Casa Milaico, e così possiamo confermare anche noi quello che dice Papa Benedetto XVI riguardo al cambiamento del volto della missione: “Uno dei segnali promettenti di un rinnovamento nella coscienza missionaria della Chiesa negli ultimi decenni è stato il desiderio crescente di molti laici e molte laiche, sposati o no, di cooperare generosamente nella missio ad gentes”(Messaggio in udienza con i partecipanti all’incontro dei Superiori Generali delle società missionarie di vita apostolica). Buona missione e ogni bene, cara Nadia!!!