La terza settimana é stata molto varia nei contenuti e nella sua presentazione.
Lunedì I pellegrini arrivano da vicino e da lontanto e si orientano verso la tomba di San Pitero. La Basilica ne indica il luogo e celebra il suo martirio. Il pellegrinaggio a questo luogo é il modo classico, antico e moderno, di esprimere la fede nell’unità della Chiesa, identificarsi simbolicamente con la sua storia - luci ed ombre - e inserirsi nella sua dinamica di testimonianza viva. Dopo due settimane di vicinanza, quasi all’ombra della cupola, abbiamo anche noi vestito in mantello di pellegrino e andati a S. Pietro. Ci siamo dati l’appuntamento alla Confessio, che marca il centro della basilica che é la tomba di Pietro e li, con la preghiera, abbiamo inaugurato il nostro pellegrinaggio. L’abbiamo reso più espressivo ripetendo il gesto così caro al nostro Fondatore: Mettere la testa sotto il piede di Pietro nella statua di bronzo lì accanto. L’altare assegnato per la concelebrazione del nostro gruppo é stato quello dedicato a S Giovanni Paolo II.
Sia la basilica che la piazza sono luoghi che trabboccano di storia e parlano volumi sulla fede e la sua espressione nell’arte. Passo a passo sotto la guida dell’enciclopedia ambulante che é P. G Ronco, abbiamo potuto scoprire e godere una dovizia di dati e dettagli. I singoli elementi architettonici, le colonne, le statue, gli spazi, le misure, la scelta dei materiali, uno ad uno escono dall’anonimità e vanno oltre la funzionalità per rivelare e incarnare le intenzioni dei costruttori. Visti cosi diventano un libro aperto.
Mercoledì siamo partiti verso Piazza San Pietro fantasiando sul luogo di privilegio che ci era stato concesso per l’udienza papale e ci avrebbe messo in posizione di scambiare un saluto o qualche parola con Papa Francesco. Presto il sogno si é dileguato. La lunga, lentissima coda per arrivare all’ingresso controllato ci ha soltanto consentito di entrare nel reparto all’ultimo momento e andare in tutta fretta ad occupare pe poche sedie ancora vuote sparse qua e là. Il Papa l’abbiamo visto a distanza, come tutti, ascoltato la sua parola e ricevuto la benedizione. Però non siamo stati ridotti alla condizione di pellegrini anonimi, perchè nelle presentazioni il nostro gruppo é stato nominato subito all’inizio tra i primi.
Durante tutta la settimana vari membri della Direzione Generale in successione o alternanza, sia come portavoci del rispettivo continente sia come responsabili di settori specifici, sono venuti a parlare ai corsisti. Economia, Formazione e Continentalità. Questa poi non lascia nessuno infifferente. L’attenzione va alle proposte che si vanno configurando nelle bozze del Progetto Missionario già in fase avanzata di elaborazione. L’interesse dell’udienza si é manifestata nei molteplici interventi e domande. La tematica non é ancora esaurita e ne avremo anche la settimana prossima.
Aperto resta anche un altro filone tematico che i Padri G. Ronco e R. Marcolongo hanno inaugurato e vanno presentando a puntate in una specie di tandem. Mentre il primo raccoglie nella Bibbia i profili di anziani e li fa passare davanti ai nostri occhi come “vite riuscite”, il secondo, con lo sguardo dello psicologo, ripercorre, passo a passo le fasi successive della crescita ed esperienza umana. Il fatto che le sue affermazioni, sovente frontali e puntualizzate, soprattutto quando fanno intravvedere possibili riflessi nell’ideario religioso o nella vita consacrata, provocano domande o contestazioni vivaci, viene confermare che qui si é entrato in un campo fertile che non lascia indifferenti gli ascoltatori. Si attendono con interesse le prossime puntate.