Oltre i soliti incontri con tutta la delegazione, con ogni comunità e con ogni missionario, i padri Aquileo e Paco hanno anche incontrato i vescovi delle due diocesi dove siamo presenti: Incheon e Uijongbu. Siccome la nostra famiglia missionaria è composta anche dai nostri amici e benefattori, abbiamo anticipato al 14 l’incontro che facciamo con loro l’ultimo lunedì di ogni mese proprio per fargli trovare i nostri illustri confratelli. È venuto un buon numero di loro, anche perché molti desideravano rivedere padre Paco. È stato lui a presiedere l’eucaristia, perché conosce ancora benissimo il coreano, nonostante ci abbia lasciato 4 anni fa. L’incontro si è concluso col pranzo. Durante la visita, padre Aquileo ha anche approfittato per mettere a posto una spalla e una gamba con fisioterapia quasi giornaliera.
Abbiamo rivisto e confermato le tre aree principali della nostra attività missionaria: l’animazione missionaria e vocazionale, il dialogo interreligioso e la presenza tra i poveri. Al momento, i poveri con i quali siamo coinvolti (con varie forme di assistenza, sia religiosa che legale, ecc) sono i lavoratori stranieri presenti in Corea in forma illegale e, come tale, soggetti a vari tipi di sfruttamento, soprattutto a livello di stipendio e altri diritti basici. Riguardo al dialogo interreligioso, abbiamo rinnovato il desiderio di continuare a trovare modi e mezzi per portare avanti questa dimensione importante, anche se difficile, della missione. Riguardo all’animazione missionaria, abbiamo insistito molto sulla necessità di investire più forze e creatività per lavorare coi giovani, soprattutto nel contesto del mondo universitario. Questa dimensione dei giovani rimane ancora una delle sfide più grosse, perché è davvero difficile trovare il modo o i modi per coinvolgerli nel nostro progetto missionario. Ci stiamo provando da parecchi anni e le ragioni delle difficoltà sono varie, incluso la scarsità di giovani che frequentano la Chiesa e la loro debole formazione cristiana. È da anni che ci stiamo provando, ma con questa visita canonica ci siamo incoraggiati ancora di più. Poi, la nostra rivista missionaria rimane uno strumento efficace e necessario di diffusione del messaggio missionario, così come il modo di mantenere i nostri benefattori interessati e coinvolti nella nostra missione universale. Per quanto riguarda l’animazione vocazionale, essa è una parte essenziale e difficile del nostro impegno missionario: abbiamo con noi un seminarista e un giovane che si prepara per entrare da noi.
Per coloro che desiderano aver informazioni più dettagliate sulla nostra delegazione, sarà disponibile tra poche settimane la lettera sulla visita del padre Aquileo. Da parte nostra, vogliamo ringraziarlo, assieme a padre Paco, per la loro fraterna e incoraggiante visita. Allo stesso tempo, vogliamo affidare la nostra delegazione e la nostra attività alla Mamma Consolata perché ci aiuti a mantenere lo zelo, la gioia e l’entusiasmo di condividere il vangelo e la missione in questa bella ed affascinante Corea.