Con questo segno abbiamo voluto dire a tutti che il compito di ogni battezzato è quello di portare la luce nel mondo. È stata questa l’ultima immagine, forse la più significativa, della Messa dei Popoli: celebrazione ricca di momenti di riflessione e di preghiera per tutti, ma soprattutto per i giovani, accorsi da ogni parrocchia della città, per vivere intensamente l’apertura a tutti i popoli.
La Messa è stata animata da canti e balli missionari: sei danzatrici vestite con abiti africani, hanno preceduto l’ingresso del Celebrante con gli altri Sacerdoti. Seguivano cinque ragazzi con in mano un cero colorato, per ricordare i cinque continenti, che hanno accompagnato il libro della Parola, portata da Chrispino, seminarista originario del Kenya, che è qui con noi per l’anno pastorale. Il corteo si chiudeva con sedici ragazzi che sostenevano sedici bandiere, in rappresentanza di tutto il mondo.
Nell’abside la grande scritta “E le nazioni cammineranno alla sua luce”, chiaro riferimento al messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale del Papa Benedetto XVI, faceva da sfondo ad un ambiente già arricchito da simboli e ornamenti sul tema missionario.
Durante i riti di introduzione, P. Tarcisio ha spiegato l’importanza del ritrovarsi insieme come “comunità di comunità” per rivivere la vocazione missionaria della Chiesa e di ogni battezzato e ridestare la volontà di seguire la vera Luce del mondo, Cristo Gesù.
La prima lettura e il Salmo Responsoriale avevano infatti come tema la Luce. Anche il Vangelo ci ha ricordato quel che Gesù diceva ai suoi discepoli di essere sale della terra e luce del mondo.
L’omelia è stata sostituita da tre testimonianze certamente belle, anche se un po’ troppo lunghe.
Nella prima, ed era la luce del perdono, P.Tarcisio ha raccontato un episodio riguardante la sua lunga esperienza missionaria in Sudafrica. A seguito di un aggressione subìta è riuscito a perdonare non solo i suoi assalitori ma anche a controllare la sua reazione di quel momento.
Nella seconda, ed era la luce dell’evangelizzazione, Suor Orsolina D’Acquarica, da tanto tempo missionaria della Consolata in Amazzonia ma in questi giorni qui con noi, ha ricordato la sua esperienza in Roraima, l’opera di evangelizzazione tra gli Indios e la sua gioia nel riscontrare l’interesse per il Vangelo da parte delle popolazioni che lei ha incontrato.
Chrispino infine, ed era la luce della vocazione, ha esposto la storia della sua chiamata ad essere missionario della Consolata grazie al Padre Missionario che lo ha guidato nel suo cammino spirituale in Kenya.
Questo è stato solo l’inizio di un’ agenda ricca di appuntamenti che il nuovo Parroco ha in cantiere: tra questi, sicuramente il più importante, la veglia missionaria che è in programma per la sera del 21 Ottobre