Da un incontro di sguardi, come ha suggerito p. Lino nell’omelia, è nato e cresciuto un progetto d’amore, fondato sull’accoglienza dell’Altro, così solido e stabile da superare con sacrificio ogni difficoltà e durare con gioia fino ad oggi.
Gabriel ha riconfermato la volontà di vivere la radicalità del Vangelo, osservando i voti di povertà, castità ed obbedienza. Vivere tra i beni temporali senza diventarne schiavo, amare con “disinteresse” ed essere felici restando pienamente disponibili alla volontà di Dio, non sono che i mezzi necessari per stare con Cristo.
Entrambi i riti sono stati intensi e toccanti, soprattutto è stata una profonda gioia la scelta di voler condividere questi momenti con l’intera comunità parrocchiale, che si è fatta vicina sostenendoli con la preghiera.
Nel pomeriggio ci siamo di nuovo incontrati nell’oratorio parrocchiale Koinè con Gabriel per continuare la festa con dolci, balli e canti, per prolungare la gioia di chi con coraggio sceglie nuovamente di alzarsi e di donarsi completamente a Cristo.
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