Precisamente la comunità dei missionari della Consolata di Bravetta ha deciso di rinnovare questa chiamata, mettendo soprattutto al primo posto la speranza in Dio. Questa è una risposta che parte dell'innamoramento di un nuovo e migliore stile di vita: nuovo, perché la vita nella consacrazione ci porta al desiderio di vivere pure la sua presenza rinnovatrice; e migliore perché ci aiuta a riconoscere realmente la necessità che noi abbiamo del nostro prossimo cominciando dalla nostra comunità nella quale ci proponiamo di formare una famiglia ispirati dalla Madonna come il modello più diretto alla sequela di Cristo.
Il 1° novembre, giorno in cui si celebra la solennità di tutti i santi, abbiamo detto di nuovo “si” a Cristo e all'umanità. E anche questo giorno ci ricorda quel gran invito del nostro Padre fondatore di mettere al primo posto la santità.
Quindi dobbiamo rispondere consapevolmente a questo compito: Ci siamo compromessi di vivere la vita di Gesù come missionari della Consolata nella ricerca di essere santi, ed è così che rispondiamo e presentiamo a “tutta la gente” la presenza di un Dio risorto che abita e condivide con noi la nostra realtà.
Abbiamo fatto la festa della celebrazione della Parola che ci ispira e abbiamo anche celebrato come famiglia il rinnovamento dei nostri confratelli, pregando Dio, che ci aiuti ad essere fedeli nella povertà, nella castità e nell'obbedienza, nella ricerca di essere gli strumenti dello Spirito autore vivo della missione.