Università Urbaniana: Laurea honoris a padre Giuseppe Frizzi

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}Era una gioia, ringraziamento e celebrazione nell’Aula Magna del Pontificio Università Urbaniana che ha visto un missionario della Consolata Padre Giuseppe Frizzi ricevere un Dottorato Honoris in riconoscimento dei suoi studi missiologici. La cerimonia del conferimento è venuta alla fine di un convegno di due giorni organizzato dalla Facoltà di Missiologia. Il convegno intitolato, ‘Il Cammino di un Secolo’ segnava 100 anni da quel famoso convegno missionario del 1910 a Edimburgo. Si è aperto ufficialmente il 2 dicembre da Sua Eminenza Cardinale Ivan Dias, il Prefetto di Propaganda Fide e Gran Cancelliere del Pontificio Università Urbaniana.

Il convegno ha trattato diversi temi missiologici e alla fine Padre Frizzi, prima del conferimento della Laurea Honoris, ha tenuto una conferenza basata sulla sua esperienza in Mozambico. Nato nel 1943, Padre Frizzi arrivò in Mozambico nel 1975 e per 34 anni, ha dato tutta la sua persona nello studio e ricerche antropologhe dei Makua. Egli ha scritto più di dieci libri, tutti con una contribuzione originale, attinta dalla stessa cultura. L’originalità del suo lavoro sta nel fatto che l’ha fatto con la gente e si identifica con loro sia con la lingua che la cultura che apprezza non di meno. Fra questi libri c'è una traduzione della Bibbia in lingua Makua, un dizionario, raccolta dei proverbi, etc.


In una relazione che è durata non meno di un ora, Padre Frizzi ha esposto i tesori nascosti dei Makua che gli hanno dato la vita nella sua esperienza fra questa gente con cui e per cui lavora. Dopo 100 anni di un cammino da Edimburgo, Padre Frizzi propone che l’approccio di un missionario oggi dovrà essere quello di mietitura e non di seminatore. Il missionario d’oggi è raccoglitore delle ricchezze culturali nascoste fra i popoli e così egli deve scoprire questa ricchezza nella stessa cultura locale e nella lingua materna. Non si può annunciare il vangelo con le lingue europee internazionali. C'è bisogno di un'inculturazione dialogica rese possibile dalle lingue indigene che diventano una chiave per attingere la cultura materna.

Alla fine si è arrivati all’Atto accademico per il conferimento della Laurea Honoris Causa in Missiologia nell’Aula Magna di fronte a tanti missionari e missionarie della Consolata, i parenti, i docenti e studenti dell’Università missionaria fondata nel secolo diciassette da un certo papa Urbano. Dopo il saluto del Prof. Benedict Kanakappally, il decano di Missiologia, Padre Alberto Trevisiol, imc, ha presentato la persona, il lavoro, lo spirito e la lunga esperienza di Padre Frizzi, dopo di che il Rettore Magnifico Prof. Cataldo Zuccaro, vestito in mantello ufficiale ha letto il certificato con l’autorità del papa regnante Benedetto XVI.

L’occasione del conferimento di questo ‘Dottorato Honoris’ è un momento di gioia non soltanto per Padre Frizzi, ma anche per tutto l’Istituto e tutta la Chiesa. Questo è una contribuzione del lavoro missionario nella crescita della gente. Per questo, l’istituto missionario della Consolata ha organizzato un convegno di quattro giorni in Casa Generalizia dal 4 al 7 dicembre, in cui diversi missionari provenienti da diverse parte delle nostre missioni nel mondo svilupperanno una riflessione dell'interculturalità. Siamo ancora dentro il Biennio di Interculturalità e per questo, l’Honoris Causa a Padre Frizzi che ha vissuto la sua esperienza missionaria evangelizzando la cultura Makua diventa un’opportunità per farci anche riflettere di più e in modo ampio su questo tema così importante sia nell’evangelizzazione, sia nella vita comune nell'Istituto.
Ultima modifica il Sabato, 07 Febbraio 2015 21:34

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