Suo figlio Alessandro Magno, di scolastica memoria, fonda l'Impetro macedone, estendendo il suo dominio dalla Grecia, all'Egitto, fino all'Asia Centrale ai confini dell'India, la cultura greca/macedone ci è giunta fin a noi, S. Paolo vi trovò un terreno ottimale per annunciare la buona novella (Atti 16,9) Un Macedone gli apparve in sogno e lo "supplicava" di passare dalla Macedonia ad aiutare i macedoni e S. Paolo ci andò senza indugio. Il racconto degli atti dice che il giorno dopo S. Paolo parte, senza tanti progetti di elucubrazione missionaria.
In team work con laici o suore fui invitato da Andrea Bassoni, milanese puro sangue, sceneggiatrice , scrittrice, press editor freelance, per un progetto culturale-umanitario. "The Macedonian Sun Centre" "Nasciot Son za Poinakva Makedonija" nella città capitale della Macedonia Skopje. Questa donna, Andrea, dinamica, molto intelligente, aperta all'altro, alle nuove frontiere della missione, questa donna -dicevo- da qualche anno è a contatto con studenti universitari, usciti dalla loro terra nel tempo della guerra dei Balcani, alcuni anche a Milano, in Svizzera, Germania e altri paesi europei; molti sono rientrati in Macedonia in questi ultimi anni e vorrebbero creare "un ponte virtuale" Milano-Skopje per dare una continuità alla ricchissima storia del loro paese, della nuova Macedonia che sta emergendo. Musicisti, Artisti, Scrittori, persone che hanno avuto una esperienza con altri popoli tutti vogliono creare stili nuovi del vivere la mondialità odierna, operando in progetti concreti nella loro terra. Fu detto: pensare globalmente e operale localmente. Mi fermai solo quattro giorni ospite nella piccola casa del vescovo Kiro (Kiril, Cirillo) Stojanov, che fu ordinato vescovo nel 2005, nel suo stemma vescovile è scritto la frase molta significativa: "Ut unum sint" con lui c'era il suo segretario Marijan Ristov, sacerdote non sposato di rito Greco-Cattolico.
Il Vescovo Kiro è di due riti: quello romano, con la mitra e il pastorale come tutti i vescovi cattolici/romani ma anche di rito Greco/Cattolico, con pastorale e mitra diverso, del Esarcato Apostolico dei Macedoni, due cattedrali, I sacerdoti dei due riti, alcuni di rito greco cattolici sono anche sposati altri no, come Marijan Ristov, tutti assieme i sacerdoti dei due riti non superano la ventina, i cattolici dei due riti assieme sono una minoranza esigua, la maggior parte dei macedoni appartengano alla chiesa ortodossa. Ma una esperienza bellissima che ebbi a Skopje fu di incontrare quattro suore di Madre Teresa di Calcutta, due dell'India, una Polacca e una Slovenia che vivono e custodiscono il luogo dove nacque Madre Teresa, figlia di donna albanese e padre Macedone.
La casa nativa di Madre Teresa era vicina alla cattedrale cattolica di rito Romano in Skopje, ci furono due terremoti uno naturale 1962 che mise insicuro sia la cattedrale cattolica, sia la casetta dei genitori di Madre Teresa, ma un secondo terremoto ideologico, i buldozers del sistema politico spianarono tutto con l'intento di distruggere la chiesa di Roma: oggi però La Cattedrale Cattolica è stata costruita alla periferia tra i quartieri popolari, molto vicina alla gente. Nel luogo dove esisteva la cattedrale, al centro della città, sorge un mausoleo, stile moderno, con vetrate in ricordo di Madre Teresa di Calcutta, al secondo piano una piccola cappella, dove ho avuto la gioia di celebrare la S. Messa in inglese, lingua ufficiale di tutte le comunità di Madre Teresa, forse lei ha imposto l'inglese per la varietà delle lingue che ha dovuto confrontarsi nella sua giovinezza. Con il Vescovi Kiro parlammo molto, il primo incontro fu il giorno della festa di S. Ambrogio, i mie doni furono il duomo di Milano in miniatura, un quadro della Consolata e un panettone di Natale
Tutto fu ben gradito, il Vescovo Kiro parla ottimamente l'Italiano, conosce l'Italia e a Roma ha studiato per vari anni, e segue la politica Italiana, la TV internazionale italiana si vede bene. Due incontri "ufficiali" con Mons Kiro e il suo segretario con presente la Giornalista Bassoni, ci hanno messo al corrente della situazione attuale della Macedonia e ci hanno dato delle indicazioni come operare. Con i giovani studenti ci incontrammo il giorno dell'Immacolata, eravamo una trentina, la maggior parte non era cattolica ma sapevano benissimo che io ero sacerdote/missionario e avevano una grande stima, parlai dei miei 20 anni di Tanzania dei 15 in Mozambico e del poco più di un anno in Liberia e mi chiesero come mai un solo anno in Liberia, risposi con molta chiarezza che non ha funzionato con le suore della Consolata. L' incontro fu in un bar/ristorante in un quartiere povero, frequentato da giovani e durò più di tre ore e poi mangiammo assieme cibo della tradizione macedone, con il bicchiere piccolo della rakia, specie di grappa Con questo gruppo la Bassoni pensa di gettare un ponte virtuale, creare una ONG Milano Skopje, con un target ben preciso in campo culturale, promozionale, ecumenico. La Bassoni rientrerà a Milano per Natale, nel salutarla gli promisi la mia piena collaborazione nei limiti del mio essere missionario della Consolata qui a Milano. Al vescovo Kiro e al suo segretario Marijan Ristov gli promisi che ci saremmo ancora incontrati o a Milano o a Skopje. Un vento di missione soffia, una passione forte per un popolo che sta pagando gli effetti tristi di una guerra non voluta, un popolo ricco di storia e cultura, i Macedoni amano la loro terra e la vogliano lasciare alle spalle i momenti non belle della loro recente storia. Il quadro della Consolata è là, ci precede, come ha preceduto i due quadri della Consolata in Milano nella Chiesa a Largo Cairoli e nella parrocchia del Santo Rosario.