L’Istituto si vuole prendersi cura dei suoi missionari. Normalmente quando si parla di formazione e corsi ci si riferisce alle leve giovani e ai percorsi che sfocciano nella professione, nell’ordinazione, nella qualificazione accademica o nell’avviamento alla pastorale nelle sue molteplici modalità. Invece qui l’attenzione va all’altra punta della cordata, alla generazione dal passo lento, curva sotto il peso degli anni. Si tratta di imparare a vivere bene l’età anziana, con le sue peculiarità.
Messi da parte gli eufemismi parliamo di un corso per quelli nella fase d’invecchiamento. Vuol essere, oltre che un invito serio, un aiuto esplicito e metodico alla consapevolezza di questa realtà e alla riflessione su di essa, per trarne profitto nella qualità di vita, nella spiritualità e nella fedeltà alla missione.
I partecipanti sono 17 missionari, padri e fratelli, appartenenti ad aree geografiche differenti per l’origine e per il lavoro missionario, distribuiti in fasce di età tra i 70 e 85 anni.
Provocati e guidati da tre specialisti in geriatria e gerontologia, che non soltanto hanno fatto ricerca in questo campo ma chiaramente vi si muovono con collaudata esperienza, abbiamo visitato, come se fossero nuove, queste aree. Le loro spiegazioni sui sintomi e i segni, il fenomeno e gli effetti dell’invecchiamento trovano negli uditori facile comprensione: sono come l’eco eloquente di una esperienza vissuta o in atto. Orientazioni sulla attività fisica, l’alimentazione, attenzione alle cure mediche, esercizi di memoria, atteggiamenti positivi, apertura mentale, vengono date come ricette pratiche di valore immediato, “pronto ad usare”.
La riflessione si é inoltrata in sfere più ampie come quelle dei cambiamenti di mentalità e atteggiamento che s’impongono oggi giorno davanti alla “esplosione” inaspettata della longevità. Le implicazioni che ne derivano per l’organizzazione della società, della previdenza sociale, dell’assistenza e cure mediche, delle soluzioni che una società materialista e secolarista pensa e propone o la visione che il rispetto della vita contrappone - sono soltanto una breve lista delle molte problematiche sociologiche, culturali, filosofiche, morali e spirituali che lo specialista ci ha fatto assaggiare.
Proprio in tema, ma con diversità di metodo, siamo entrati anche nel mondo della malattia di Alzheimer. Abbiamo visto il film Still Alice in contesto di cineforum. É proprio il caso di dire: l’evidenza entra dagli occhi.
Poi già quasi in anticipo della tematica assegnata alla prossima settimana, abbiamo chiuso questa con una volata carismatica: siamo stati condotti da P. G. Pasqualetti a vedere nella Beata Irene Stefani il modello della proposta fatta dal Beato Allamano ai suoi figli e figlie: la santità raggiunta e vissuta nella missione.