Cominciamo dalla periferia di Caracas. Visita canonica in Venezuela

Parrocchia di San Gioacchino e Sant'Anna a Carapita. Parrocchia di San Gioacchino e Sant'Anna a Carapita. Tutte le fotografie: Jaime C. Patias
Pubblicato in I missionari dicono

P. James Lengarin, Vice Superiore Generale, e P. Jaime C. Patias, Consigliere Generale per il Continente Americano, hanno cominciato il primo di dicembre la Visita Canonica ai Missionari della Consolata in Venezuela. Il contesto certamente non sembrerebbe il più favorevole, il paese di Nicolás Maduro vive da anni una profonda crisi sociale, economica e politica ma è pur sempre vero che siamo al principio del tempo di Avvento, tempo di speranza, e questa stessa speranza in qualche modo è corroborata dalla celebrazione, caricata di storia ma anche di futuro, dei 50 anni di presenza dei Missionari della Consolata in questo paese.

La Parrocchia di San Gioacchino e Sant'Anna a Carapita, un enorme quartiere di circa 100 mila abitanti, si estende su colline con case ammassate. I vicoli sono ripidi, il che rende difficile raggiungere la cima senza la spinta di un trattore che va su e giù trasportando persone e merci. E in tutto questo saliscendi di strade abbiamo visitato otto comunità assistite dal parroco, il missionario tanzaniano, Rodrick Tumaini Minja, che conta con l'aiuto dei missionari residenti nel seminario e nella casa della delegazione di Caracas.

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Pranzo per i bambini di Carapita al Centro Giuseppe Allamano

Le sfide di una Chiesa che raggiunge le periferie geografiche esistenziali sono visibili. "Sviluppiamo la Pastorale della Speranza, spiega padre Rodrick, perché la nostra missione qui è quella di consolare. Assistere coloro che non hanno voce o opportunità. Questi sono i bambini che vivono solo con la madre, la nonna o il padre e che si prendono cura degli anziani. Dal lunedì al venerdì serviamo il pranzo a 300 bambini e 100 anziani. La domenica serviamo 300 pranzi alle famiglie. Per ottenere cibo e medicine, contiamo sull'aiuto di amici benefattori locali e su alcuni progetti di cooperazione missionaria".

Un altro audace progetto della Parrocchia portato avanti anche in tempi di crisi è la costruzione del Centro Pastorale "José Allamano" con sale per catechesi e incontri, compresa una residenza per i sacerdoti. L'opera è pronta e sarà inaugurata il 12 dicembre durante la celebrazione di chiusura del Giubileo della presenza dei Missionari della Consolata in Venezuela. Oltre a catechesi e incontri di tipo pastorale nel centro c’è spazio per vari servizi come parrucchiere, panetteria, corsi di informatica e altro.

Un paese in crisi

La situazione di instabilità cronica del Venezuela continua a squilibrare la popolazione a tutti i livelli e sfida la missione della Chiesa. Si stima che più di 6 milioni di venezuelani abbiano lasciato il paese. Chi arriva oggi a Caracas ha l’impressione che la situazione sia migliorata e una delle ragioni sono i cosiddetti "bodegones", negozi che vendono prodotti d’importazione. In questi luoghi gli scaffali sono pieni e il governo ha sostituito la produzione con importazioni controllate dallo stato, ma questo è sufficiente per il 20% della popolazione. La moneta locale, il Bolívar, é quasi scomparso a causa dell’iperinflazione, ci vogliono molte banconote per comprare qualsiasi cosa e al suo posto la moneta più usata è il dollaro americano. Nella terra del petrolio c'è perfino carenza di carburante e di gas.

Nella città di Caracas, come del resto succede in molte metropoli dell'America Latina, la maggioranza della popolazione non ha accesso alle risorse e alle opportunità che garantiscono migliori condizioni di vita. La povertà, la disuguaglianza e le diverse forme di esclusione sociale colpiscono le famiglie e diventano una grande sfida anche per l'evangelizzazione. Per questo la solidarietà degli amici benefattori è fondamentale per l’evangelizzazione e la promozione umana che tanto voleva il Beato Giuseppe Allamano, fondatore della nostra comunità missionaria.

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Incontro con il Consiglio Parrocchiale

La parrocchia di Carapita, fondata il 25 gennaio 1990, è organizzata in sette settori nei quali sono state organizzate comunità di base molto attive, compresa la chiesa madre che si trova nella parte bassa. Ogni cappella conta con la presenza di una comunità religiosa responsabile del settore e presente nel quartiere: ci sono le Suore del Sacro Cuore, le Suore della Carità e le Suore dei Poveri di Maiquetia e un diacono permanente. Tutti loro vivono nel quartiere. La vita della parrocchia è animata da gruppi e movimenti come Legione di Maria, il movimento Luigi Variara e i gruppi chiamati “Ho Sete” e “Legami d'Amore Mariano”. Tutti loro poi si impegnano nella catechesi e nella pastorale missionaria, sociale, giovanile, e familiare, In ogni comunità poi esiste un Consiglio Pastorale e un Consiglio di Amministrazione.

I coordinatori di ogni comunità formano il Consiglio Pastorale di tutta la parrocchia che, per l’occasione, si è riunito con i padri James Lengarin e Jaime Patias.
In Venezuela i Missionari della Consolata sono 15 e lavorano nella Pastorale Afro, nella Pastorale Indigena e nelle periferie urbane ed esistenziali, nell'Animazione Missionaria e Vocazionale.

La visita canonica continuerà nei prossimi giorni nelle comunità di Tucupita e Nabasanuka nel Delta dell'Amacuro e a Barlovento e Barquisimeto. La conclusione sarà il 15 dicembre a Caracas.

* Padre Jaime è il consigliere generale per l'America.

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